Dopo la sosta bisogna subito calarsi nel campionato e trovare la giusta concentrazione. Si ricomincia dall’Ezio Scida, due partite interne consecutive di cui la prima con il Torino di Mihajlovic, un allenatore che riesce sempre a rivalutare tanti giovani.
di Cinzia Romano
Circa un anno fa, fu proprio il tecnico serbo a far esordire, un ancora sedicenne Donnarumma, tra i pali del Milan. Un uomo dal carattere determinato, capace di gestire e far esaltare anche giocatori non sempre facili come Ljajic. Ambizione, coraggio e determinazione sono le caratteristiche impresse al Torino, che scenderà in campo contro un Crotone che piano piano sta trovando la sua identità.
Ancora giudizi contrastanti sono espressi su mister Nicola e sul modo di giocare e affrontare le singole partite. Un allenatore, che in questi due mesi, ha avuto bisogno di tempo per conoscere i calciatori, l’ambiente, i tifosi, la cultura della società e che in dodici partite ha messo da parte solo 5 punti.
C’è chi preferirebbe vedere del bel gioco e più spregiudicatezza, chi invece crede nel nuovo modulo e in un atteggiamento più difensivo che sfrutta i recuperi palla per ripartire velocemente in fase offensiva.
È la classica coperta troppo corta, non facile da posizionare senza rimanere scoperti. I pessimisti vedono già retrocessi i calabresi, ma la storia del calcio insegna che qualsiasi cosa può succedere: nei campionati 2008/2009 e 2013/2014, alla dodicesima giornata, il Chievo era ultimo con 6 punti, ma riuscì a salvarsi; al contrario nei campionati 2010/11 e 2012/13, la Sampdoria concludeva il girone di andata con 26 punti, il Pescara con 20, ma entrambe non riuscirono a fare altrettanto bene nel girone di ritorno incappando nella retrocessione.
Torino e Crotone, due squadre divise da tanti punti, ma se confrontate qualcosa di simile si può trovare. Tanto per cominciare guardando la classifica dei primi tempi si nota subito come i piemontesi siano primi davanti a Roma, Juve, Atalanta, Milan e Crotone. Ebbene sì, l’ultimo vagone del “convoglio” serie A, avrebbe 18 punti a soli 6 distanze dai granata.
Entrambe le squadre riescono a fare sempre delle buone prestazioni a prescindere dal risultato finale, due realtà completamente diverse, ma che hanno come fulcro di riferimento i giovani e la voglia di emergere.
Un differente avvio nelle prime 6 giornate, che ha però due caratteristiche comuni: lo stesso rendimento sia dei primi tempi che delle partite giocate fuori casa. Mentre analizzando le ultime sei giornate di campionato, i rossoblù in casa hanno una media punti a partita di 1,50, contro 1,33 fuori casa dei granata.
Completamente differenti gli obiettivi dei due club, ma uguali le velleità di vittoria, perché l’importante in questo momento è trovare il risultato piuttosto che la prestazione. Solo i punti permettono di smuovere la classifica e di regalare fiducia, il gioco arriverà da sé.
Davide Nicola, ha indossato la maglia granata nella stagione 2005-2006, ancora oggi ricordato dai tifosi per il grande gol nella finale play off contro il Mantova, che valse la promozione in serie A al Torino di Cairo. Questa volta, sarà il Toro scatenato di Sinisa Mihajlovic, che cercherà l’incornata vincente in una corrida in cui, mister Nicola sarà il matador, che dovrà utilizzare abilmente il capote per provocare le cariche dei granata e infilzare le banderillas.