Alla tempestosa giornata di Crotone-Sampdoria, terminata tra polemiche, accuse, infortuni, è seguito il sereno: una ripresa del lavoro senza sbalzi di umore, tanta concentrazione e buoni propositi per la quindicesima giornata di campionato, che i crotoniati giocheranno a San Siro contro il Milano.
di Giuseppe Romano | Trasferta Libera |
Una giornata che rievoca la grande prova della squadra calabrese, guidata da mister Juric, agli ottavi di Coppa Italia, superati dai lombardi ai tempi supplementari. Poi, un campionato strepitoso che ha portato il Crotone in serie A.
Tra i protagonisti c’era Alex Cordaz, portiere titolare del gruppo di Juric, con un contratto triennale col Crotone (8 luglio 2015), dopo essere rimasto svincolato in seguito al fallimento del Parma, società proprietaria del suo cartellino. Ora Alex, difende i colori rossoblù, alla guida di mister Nicola, conservando, tra i ricordi più cari, la maglia nerazzurra, indossata al suo debutto con l’Inter, in una partita di Coppa Italia (2003-2004) contro la Juventus.
Una ragione in più per voler “demolire” il Milan, in questa sfida col Crotone. Occhi e labbra atteggiati in un sorriso compiacente e, immediata, la risposta da serio professionista:
“Nulla di tutto questo. Conta solo che Crotone vada a San Siro per fare la propria partita cercando di portare a casa dei punti. Il resto sono chiacchiere e basta. Ci si ritrova dopo un anno, in un percorso che ci ha dato emozioni e maturità. Oggi si gioca alla pari, nella stessa serie, anche se con interessi di classifica diversi”.
Quanto siete cresciuti nell’ultimo anno e con quale spirito andate ad affrontare questa gara, che vi siete guadagnati con merito, dominando il campionato di serie B?
“È un cammino che ci vede ancora in via di maturazione. Stiamo affrontando questa nuova esperienza con grandi sacrifici e tante difficoltà. La classifica parla chiaro, non ci dobbiamo nascondere dietro a niente. Affronteremo il Milan con un entusiasmo incredibile e la consapevolezza che dobbiamo fare punti, convinti che ci possiamo salvare. A San Siro ce la giocheremo fino all’ultimo secondo”.
Alex dopo 14 partite si può trarre un primo bilancio? Te l’aspettavi così’ difficile questo campionato di serie A o pensi che sia tutto risolvibile, nonostante i numeri i numeri negativi?
“Si! Ero cosciente che, in questa serie, avremmo avuto dei problemi, soprattutto all’inizio per il cambio di categoria, considerata pure la nostra inesperienza. Sappiamo che dobbiamo superare questo momento attraverso il gioco e la nostra identità, ritrovata nelle ultime giornate. Sono stati realizzati pochi punti, questo è vero, però siamo in una situazione ancora migliorabile. Vi sono buone possibilità per raggiungere l’obiettivo prefissato: la salvezza”.
Si è parlato molto dei due punti persi contro la Sampdoria. Però il punto guadagnato è valso per raggiungere il Palermo e, sul campo, sareste sopra il Pescara, che ha “ereditato” tre punti a tavolino, contro il Sassuolo. Quanto conta questo a livello psicologico, per un gruppo come il vostro, compatto e consapevole delle difficoltà?
“Conta solo far punti, partita per partita. Contro la Sampdoria abbiamo guadagnato un punto Perché, nel nostro mini campionato, ogni pareggio è come una vittoria. Ora dobbiamo alzare l’asticella e creare punti pesanti. Ovviamente, sappiamo che la difficoltà di giocare contro il Milan, a San Siro, è grandissima. Però, andremo lì a fare la nostra partita maschia, cercando di portare a casa qualcosa”.
C’è una sfida nella sfida: Gianluca Lapadula che, nella passata stagione, ha colpito il Crotone tre volte, all’andata e al ritorno. Se sarà in campo, sarà controllato in modo particolare?
“Quando giochi con squadre di questo calibro, hai da controllare, in modo particolare, dieci giocatori, lasciando fuori il portiere, anche se non va sottovalutata la sua bravura. Quindi, che giochi Lapadula, Niang o chi per loro, non è un problema. Noi, dobbiamo guardare in casa nostra e cercare di dare ulteriore forza all’identità che abbiamo trovato in queste giornate”
In trasferta le cose non sono andate bene, anche se alcune prestazioni sono state positive: un solo punto fino ad oggi. È veramente pochissimo. Un risultato positivo a Milano quale valore assumerebbe?
“Per noi è già fondamentale fare punti. Prenderne uno a San Siro vorrebbe dire dare continuità alla partita di domenica, contro la Sampdoria, e poi guardare allo scontro diretto col Pescara, con grande entusiasmo. Affronteremo il Milan senza troppi pensieri e paure. Abbiamo trovato i giusti ritmi e tanta intensità, e crediamo in quello che stiamo facendo”.
Il modulo di gioco che attuate porta tanta gente entro la tua area di rigore, quali sono i rischi, anche fisici da parte tua, e le difficoltà oggettive che presenta?
“Aspettiamo di più le squadre nella nostra metà campo, per stare più coperti. In serie A trovi attaccanti di elevata qualità. Devi sempre opporre una superiorità numerica che offra garanzie. Ecco perché si è portati a stare più chiusi. Il fatto che si giochi nella mia area o nella tre quarti non è assolutamente un problema. La tensione della partita, che tocchi un pallone o ne tocchi venti, è sempre quella per un portiere. A me non cambia nulla”.
Ma sono accadute spesso situazioni spiacevoli, all’interno dell’area, che hanno causato infortuni e gol.
“Certo! Si alza, sicuramente, il rischio di prendere gol giocando un po’ più arretrati. Però, credo che sia la strada giusta. Noi ci crediamo. Siamo allineati col mister e crediamo nel lavoro che stiamo facendo. È sotto gli occhi di tutti che, nelle ultime partite, ce la stiamo giocando alla pari con squadre che militano in serie A da vent’anni”
Ma al di là di come difendervi dagli attacchi rossoneri, avete studiato come ripartire e far male al Milan di Montella, che sempre qualcosa concede?
“Certamente non possiamo pensare di fare novanta minuti nella nostra area e mettere il pullman davanti alla porta. Il mister ha preparato delle cose, che abbiamo assimilato bene e contiamo di poterle realizzare sul campo”.
Cordaz sta benissimo. Ha superato la contrattura muscolare al polpaccio, che lo ha afflitto durante la gara contro la Sampdoria ed è pronto a dire “no” alle offensive di Padula e compagni.