Segnando Sognando il Crotone perde a San Siro

4 dicembre 2016, 14:25 Trasferta Libera

Vito Barresi | Trasferta Libera


Segnando Sognando il Crotone va prima in vantaggio e poi perde a San Siro. Milan che vola sulle ali di una vittoria niente affatto scontata, quanto duramente conquistata, ma solo dopo un lungo e intero corso di novanta minuti. Rossoneri con propri temi agonistici evidentemente tabellari, stratosferici ma poi non tanto, fatti di palle lunghe, funamboliche giocate tra tacco e punta, con previsione di immediato e micidiale sfondamento, già nei primi quindici minuti, quando c'è chi si accorge, tra il sonnecchioso Galliani e l'accigliato giovine in panchina Enzino Montella, che il cronometro è già avanzato e il pendolino di Mosca potrebbe inclinare anche in tutt’altra direzione.


Aspettando sbuffando l’ouverture di una goleada alle cozze pitagoriche da festeggiare con un aperitivo tra i due tempi, il Milan si scopre se non nervoso, alquanto ansioso, in qualche modo disturbato da un Crotone che, a sorpresa, azzecca l’interpretazione tattica della trasferta ambrosiana.

Fatto sta che tra una partita e l'altra Mister Nicola evidentemente riprende in mano i libri del ginnasio e ripassa a memoria qualche tema di filosofia atomistica, una teoretica delle sfere di aristotelica e platonica misura.

Nella prassi però a scendere in campo non sono nè Talete a centro campo, nè Anassimandro sulla fascia destra, nè Anassimene in porta, quanto Trotta, Martella e Cordaz. Accade così che nell'agone calcistico il pari tiene come un elastico per buona parte dopo il fischio d’avvio.

Praticamente fino a quando non scatta la molla del congegno rossoblu, che con un rapido carillon sulla tre quarti cino-berlusconiana, porta in area uno spumeggiante trio pitagorico, a fil di rete sgombra la difesa di un Milan confuso, soltanto svegliato dal gelido fendente di Falcinelli che infilza Donnarumma.

Dal golden goal del Crotone in poi, messi sotto così, i campioni non ci stanno, facendo girare a tavoletta il contrattacco rossonero. Non sempre efficace, veemente ma offuscato, davanti a un Crotone che sfodera orgoglio e grinta, senza accontentarsi di ribattere la palla.

Gioca bene Stojan e forse osa troppo Nicola a cambiarlo con Palladino nel secondo tempo.

Certo la gara non è stata una semplice melassa. Anzi lo scontro, anche se sempre asimmetrico per le reali carature in campo, tutto è tranne che una bibita zuccherosa da bere sulla linea dell’out.
Si è visto un foot-ball diverso, fuori schema rispetto allo strapotere certificato dei rombanti motori performati, bensì quello inedito di un’Italia calcistica estrema che non solo sogna il palcoscenico ma lo vuole anche onorare con spartana cognizione dell’arduo cimento.

Tanto che ai grandi campioni, con stemma d’emirato, serviranno ben 15 minuti netti per acciuffare il pareggio, giunto al 40° da una palla inattiva, un volo planare dall’angolo verso l’area che atterra in testa a Pasilic, battendo Cordaz.

Non che non vi sia nulla da raccontare ulteriormente nel secondo tempo.

Perchè il Crotone fa clima, spacchetta il Milan che va alla ricerca del sigillo, ma che dopo un rigore mancato s'intestardisce ancor di più per vincere. Rigore parato che da la scossa anche al Presidente Vrenna, rivisto in panchina, tanto da far spalancare tutto il diaframma mediale e radiofonico in diretta, il grandangolo coordinato dei salamelecchi della cronaca sportiva, tutto puntato sull'inusuale scontro tra salvezza e scudetto a qualche settimana dalla conclusione dell'andata.

Crisetig combina un guaio e Niang già si vede sul dischetto. Tuttavia come nelle vere saghe sportive anche i super campioni sbagliano e si fanno parare saette a mezz’asta da un diabolico Cordaz.

Il cruscotto milanista sballa di brutto tra falli, cartellini gialli e confusione. Montella manda Luiz Adriano al posto di Sosa. Tutto tiene come in un emozionante pagina natalizia per il Crotone. Il pareggio pare incartato a forma di dono, un regalo delle stelle agli atleti plebei venuti dal sud mediterraneo e agreste. Fino a quando l’imbastitura milanista, il perfetto macchinismo post calcistico della sua antica e premiata fabbrica meneghina, alla scocca non produce il pezzo di serie.

Un rimpallo favorisce Lapadula. Game Over per il Crotone, punti e classifica per il Milan.

San Siro va in delirio per Lapadula desnudo con la maglia in carne. Che c’è di meglio per evitare un raffreddore se non l’effervescente aspirina di un’ammonizione?