Una domenica giù di Cordaz. Nella Dacia di Del Neri Udinese 2 Crotone 0

18 dicembre 2016, 16:23 Trasferta Libera

Vito Barresi | Trasferta Libera


Umano fin troppo umano quel che accade a Cordaz? Ma per essere uno sbaglio che a nessun professionista è consentito a lui non resta che fare la parte dell’incompreso. Espulso senza remissione di peccato dall’arbitro Juan Luca Sacchi che non credeva a i suoi stessi occhi quando ha inquadrato in primo piano il number one arpionare la sfera e stringerla come un fiore freddo nelle braccia. Il portiere del Crotone non è un fesso e se lo ha fatto avrà davanti al giudice di gara qualcosa da raccontare. Ma niente che valga l’assoluzione, neanche la plateale confessione di aver commesso una cazzata tremenda. Un fatto davvero curioso che rimarrà nella memoria storica del calcio rossoblù, anche come racconto di un Natale andato a male, con un San Nicola che invece di doni porta carbone.


Quello di Cordaz non è stata una simpatica evasione quanto invece la spia di una condizione alla soglia dello stress psico-fisico, la reazione a una dose forte di antibiotico per affrontare il freddo e il gelo di uno stadio che non per niente si chiama Dacia Arena, meglio noto in Italia e a Udine come ‘Friuli’. L’ingresso del secondo portiere Festa, nonostante il nome non rallegra l’atmosfera né tonifica più di tanto il cuore e i muscoli di un organico andato praticamente al collasso in diretta, dopo che la squadra di mister Nicola, in riserva di benzina e senza più pile cariche di tifo adrenalinico, finisce per incappare nella più brutta prova fin qui disputata, la più tragica e fantozziana tra le ormai innumerevoli partite perse, molto spesso anche male.

Ma la causa, ancora no, quella non si può dire, definitivamente perduta. Il campionato è lungo e ora bisogna solo lasciar sbollire qualche delusione e rimboccare le calde coperte natalizie ai giovani e fragili eroi del football pitagorico. Già perché nel primo tempo le cose come al solito non stavano tanto male. Anzi l’Udinese balla e talvolta traballa. Il Crotone spreca due limpide palle goal con Trotta e Palladino. Sgorgate da un bel gioco a zona pura.

Ci sono ovviamente le differenze di base a cui Nicola per ovviare cerca di reagire sognando d’imporre un gioco che si fa a squadre e non invece campioni contro debuttanti. Tanto che fino al 40° si vede anche la trama difensiva del Crotone che a cerchio era riuscita ad ingabbiare le punte bianconere.

Per Nicola ci sono nuovi handicap in agguato. Oltre quelli che individuammo solitari in tempi remoti e che chiamammo la trappola dell’Ottantesimo eccone uno nuovissimo di zecca: le punizioni fatali su cui, un'intera squadra si arrende, disarma, va a spasso, fino a 'lateralizzarsi' in un incredibile trasloco a passeggio dal gioco reale. A che vale la teatrale limatura geometrica di Corzaz con i guanti, se poi tutto il resto resta un mistero che diventa goal?

Poi, per favore, cedete al più presto Simy a Paperissima: fa solo danni e finto rumore.

Le punte di Del Neri non hanno pietà e non lasciano scampo al numero uno in maglia in carne rossoblù. Due calci piazzati, due incursioni aeree fanno il risultato con una secca doppietta di Thereau. Poi che si può fare di più allorquando per piegare le truppe avversarie, su ogni soldato in trincea entra in scena la biga avversaria, il raddoppio dell'Udinese? Che non ci pensa su neanche un attimo di più e nel secondo tempo spegne le bombole d’ossigeno ai ragazzi del Crotone. E in ogni angolo del campo l’avanzata friulana si trasforma in una vittoriosa macchina da guerra.