Nei mesi scorsi, si è registrata un’ampia campagna pubblicitaria sul fatto che il Governo sarebbe intervenuto a favore del Sud con massicci investimenti, dato che (era stato fatto notare): “Il Mezzogiorno rappresenta un grande potenziale per il rilancio dell’economia e per la crescita del Paese e per il perseguimento di un ritmo sostenuto di sviluppo che richiede azioni mirate per ridurre il divario tra Il Meridione e le regioni del Centro Nord”.
di Rodolfo Bava | Calabria Domani
In tale occasione, ecco sfoderare un considerevole importo per quanto riguarda la Calabria: poco meno di cinque miliardi di euro. Da indirizzare ai seguenti settori: Infrastrutture nodali; ambiente e messa in sicurezza del territorio; sviluppo economico e produttivo; turismo, cultura e sport; scuola, università e lavoro; edilizia sanitaria; sicurezza e legalità.
Sarebbe, quasi, il caso di esclamare: “Troppa grazia Sant’Antonio”!
Infatti, da un attento esame, si evince che la quasi totalità della spesa prevista (ossia: oltre tre miliardi e seicento milioni), è denaro elargito (vada il termine) dall’Unione Europea, attraverso vari strumenti: Por, Pac, Apq, Fsc, Pon. Soltanto poco meno di un milione e trecentomila euro il denaro che dovrebbe versare il Governo, per quanto riguarda la Calabria. Da notare: da sborsare per legge al fine di poter usufruire dei meccanismi europei.
Però, vi è anche da sottolineare che il Governo è riuscito a reperire soltanto parte delle somma necessaria (vedere “Il Fatto Quotidiano” di venerdì 7 ottobre 2016) e, pertanto, è probabile che neanche il Governo sarà in grado di spendere tutto il denaro messo a disposizione dalla Comunità Europea.
È una vera vergogna! Il Governo Italiano utilizza i fondi europei, come finanziamento sostitutivo, e non aggiuntivo, a quello statale. E non potrebbe perché per le provvidenze europee dovrebbero essere varati mini-progetti e non già programmi di ampia portata.
Quindi, siamo stati quasi raggirati, da parte del Governo Centrale; anche perché, in prima battuta, aveva fatto credere a tutti noi il grande interesse verso il Sud, annunziando cospicui finanziamenti. Vi è anche da dire, però, per onestà intellettuale, che i vari Governi Regionali hanno sempre “brillato” per la loro inefficienza, non riuscendo mai a spendere neanche il 20 per cento delle somme messe a disposizione dall’ Europa.
Allora, in ultima analisi, bene ha fatto il Governo ad avocare a sé tutte le disponibilità finanziarie europee, al fine di far spendere totalmente (almeno si spera) le varie somme alle regioni meridionali. Calabria, compresa. Però, perché ciò possa avvenire, “I Patti per il Sud” dovrebbero uscire dalla penombra in cui si trovano attualmente. Reperendo, il Governo, tutto il denaro necessario.
E, concludiamo il nostro dire, riprendendo dal libro “Governo Centrale e Sud d’Italia” quanto segue: “Ci aspettiamo un cambio di rotta, un’attenzione maggiore alle difficoltà delle regioni meridionali, anche nel trasporto ferroviario ed aereo. Secondo alcuni dati (citati dallo scrittore Pino Aprile e da altri giornalisti) su 4.560 milioni per le ferrovie negli ultimi anni, i vari Governi ne hanno destinati soltanto 60 per il Sud. Povero Mezzogiorno d’Italia”.