“Il Crotone c’è”! Lo dice Davide Nicola trainer della squadra rossoblù. Non è una novità. Basti rivedere le partite disputate con Lazio, Torino, Milan, Genova… l’elenco è lungo, per certificare la qualità e l’intensità di gioco espressa dai pitagorici, anche se la loro posizione in classifica è precaria.
di Giuseppe Romano | Trasferta Libera
Ma, che dire del Genova dell’ex Juric che nelle ultime 14 giornate ha fatto 2 punti in meno del Crotone e si trova a tre punti dall’Empoli. Ci sono ancora Sassuolo, Bologna e Cagliari, che assieme respirano le esalazioni dei gas provenienti dal fondo della classifica, con un percorso ancora lungo da fare e con meno torti arbitrali subiti, in confronto al Crotone.
Scampato pericolo per queste? Forse, la matematica non consolida la loro permanenza in A, come non dà per scontata la retrocessione di Crotone e Palermo. Nemmeno il Pescara che sembrerebbe spacciato. Daniele Sabatini, presidente degli abruzzesi, tenta la sterzata correttiva: fuori Oddo ed il suo vice e dentro l’esperto Zeman, un graditissimo ex di lusso, al comando della panchina.
Nessuna sorpresa per queste squadre, ultime nella griglia di partenza nei pronostici di agosto. Il loro destino era stato preannunciato in partenza.
Dov’è la differenza tra queste squadre e quella allenata da Davide Nicola? Per le prime sono iniziate le contestazioni, fronti che hanno perso la fiducia e incominciano a scricchiolare, il Crotone, invece, sente sempre di più l’abbraccio caloroso e di fiducia del proprio pubblico.
È gente che crede ancora nella salvezza, come ci credono gli stessi giocatori, la società e il mister. Resta ancora un piccolo spiraglio nella realizzazione di un sogno, nella consapevolezza che i punti in classifica non rispecchiano il rendimento reale del gioco espresso dalla squadra, unico titolo da salvaguardare e che prevede un rendimento maggiore nelle prossime giornate di campionato.
Nove punti dall’Empoli equivalgono a tre vittorie, anche se le domande e le ansie non mancano. Il rischio di non farcela c’è, ma nessuno intende mollare. La tifoseria è molto sensibile a questo nuovo rapporto con i giocatori, una passione maturata in ritardo, per l’esilio della squadra a Pescara.
Da quando si gioca allo “Scida” il Crotone ha realizzato dodici dei 13 punti che ha in classifica, ecco perché è legittimo provarci e sperare ancora. Il giudizio dato da Spalletti, nel dopo partita con la Roma, alimenta le speranze dei calabresi: “Il Crotone è una squadra che, nonostante abbia perso molte partite, perché la classifica dice questo, nell’atteggiamento in campo è sempre molto puntigliosa, molto agguerrita e con un pubblico partecipe. Un pubblico che capisce la situazione di difficoltà senza fargliene una colpa e tenta di dargli una mano”. È un punto di forza che accompagna la squadra nella difficile trasferta contro l’Atalanta, allenata dall’ex crotoniate Gasperini. All’andata, una prestazione da dimenticare. Ora si vuole recuperare quota tirando fuori tutte le qualità tecniche, la rabbia dei disperati, per contenere le micidiali ripartenze di Gasperini e che il direttore di gara non annulli un gol regolare ai calabresi come nell’andata.
Nicola è stato chiaro. “Proporremo il nostro gioco senza compromettere gli equilibri necessari per poter essere competitivi”.
Il Crotone non segna da 270 minuti. A sfondare la porta dell’Atalanta che non subisce gol da 219’, i calabresi implorano Tonev, artefice di efficaci azioni offensive contro la Roma.
“È rientrato molto motivato - afferma il tecnico - e desideroso di fare il massimo. È chiaro che stiamo parlando di un giocatore che se avesse più frequenza in zona gol sarebbe ambito da altre piazze anche importanti. Noi continuiamo ad aspettare che questo passo decisivo lo faccia con noi. Può giocare o no, ma ormai sappiamo che su di lui possiamo contare”.
Il problema resta fermare una squadra che sta andando a mille.
“Sta andando fortissimo. Considerato che nelle ultime diciannove partite ha fatto tredici vittorie tre pareggi e solo tre sconfitte. Ha vinto contro squadre di grosso calibro come il Napoli, inutile elencare le altre. Sappiamo benissimo che sono in una forma strepitosa. Sappiamo benissimo che hanno un’identità ben definita di gioco e che Gasperini ha fatto sicuramente un gran lavoro. Però, noi siamo consapevoli che da adesso in poi sono tutte partite dove bisogna cercare di prendere tre punti e, comunque, anche dove sembra impossibile fare punti. Da qui, alla fine del campionato, dovremo iniziare a contare i punti che ci separano dalla quart’ultima e osare senza stravolgere gli equilibri. Fare sempre quello che si è fatto, per la verità non sempre. Sicuramente, per fare punti occorre proporre il nostro gioco, osando nei momenti giusti e diventare più responsabili nel gestire l’uno contro uno e diventare più pratici e cinici, perché ancora qualche ingenuità la commettiamo. I ragazzi stanno migliorando di giorno in giorno con l’abilità di occupare il campo in modi diversi, mantenendo le stesse giocate e la stessa identità ed essere più offensivi, in funzione dell’identità delle altre squadre”
I CONVOCATI
- CROTONE. Cordaz, Festa, Viscovo; Ceccherini, Claiton, Dussenne, Ferrari, Martella, Mesbah, Rosi, Sampirisi; Acosty, Capezzi, Crisetig, Barberis, Nalini, Stoian, Sulijc, Tonev; Falcinelli, Kotnik, Simy, Trotta.
- ATALANTA. Berisha, Caldara, Conti, Cristante, D'Alessandro, Dramé, Freuler, Gollini, Gomez, Grassi, Hateboer, Kessie, Kurtic, Masiello, Migliaccio, Mounier, Paloschi, Pesic, Petagna, Raimondi, Rossi, Spinazzola, Toloi, Zukanovic.
L'ARBITRO
Sarà Luca Banti di Livorno a dirigere Atalanta-Crotone, in programma allo stadio Atleti Azzurri d'Italia, sabato alle 18.Assistenti: Costanzo di Orvieto e Mondin di Treviso; IV Uomo: Schenone di Genova; Addizionali: Damato di Barletta e Minelli di Varese.