Staminali cordonali: aspetti legali della conservazione all’estero

24 febbraio 2017, 09:00 Sorgente Salute

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

In Italia c’è una scarsa conoscenza in merito alla possibilità di donare o conservare il sangue del cordone ombelicale¹.

La famiglia ha la possibilità di conservare o donare il sangue del cordone ombelicale. Nel primo caso, il campione viene conservato in una struttura privata con sede all’estero. I genitori mantengono la proprietà del campione che potrà essere utilizzato in trapianto autologhi e allogenici intra familiari. Nel caso invece della donazione pubblica, i campioni vengono messi a disposizione della collettività e utilizzati prevalentemente nel corso di trapianti allogenici. All’atto della donazione la famiglia perde la proprietà.

In Europa

L'Unione Europea non ha una legislazione sulla conservazione del cordone ombelicale uguale per tutti gli Stati membri: alcuni Paesi contemplano solo la donazione pubblica, altri consentono la conservazione pubblica e privata (e anche un sistema misto fra le due). Le famiglie italiane possono o donare il sangue del proprio figlio a banche pubbliche o conservarlo in banche private situate all’estero.

La normativa in Italia

Il 18 novembre 2009 è stato emanato dal Ministero della Salute il decreto "Disposizioni in materia di conservazioni di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato2". Il campione può essere conservato presso strutture pubbliche e destinato a pazienti estranei al donatore (quindi per uso allogenico e donazione solidale eterogenea). Il sangue cordonale può essere conservato, nelle strutture pubbliche per uso autologo-dedicato ossia per un trapianto al bimbo-donatore o a un suo consanguineo che al momento del prelievo presenta una malattia "per la quale l'uso di staminali cordonali risulti scientificamente fondato e appropriato clinicamente, previa presentazione di documenti clinici motivati". In aggiunta, la normativa attualmente e in vigore consente alle famiglie di crioconservare in biobanche private situate all’estero, il sangue cordonale del figlio. Il nullaosta all’esportazione viene rilasciato dalla Regione competente3).

Rientro in Italia del campione

In caso di bisogno terapeutico la biobanca estera rilascia il campione di sangue cordonale crioconservato alla struttura sanitaria, dove avverrà l'intervento. La biobanca dev'essere accreditata dall'autorità competente. L'Istituto Superiore di Sanità tramite il Centro Nazionale Trapianti ha confermato che il campione di staminali può rientrare in Italia.

Per maggiori informazioni: www.sorgente.com

Note

  1. Ricerca condotta da ISPO Ricerche per Assobiotec, l’Associazione italiana per lo sviluppo delle biotecnologie.
  2. Decreto del Ministero della Lavoro, Salute e Politiche Sociali del 18 Novembre 2009
  3. Accordo della conferenza permanente Stato Regioni del 29 aprile 2010 sull’esportazione dei campioni di sangue per uso autologo