Nicodemo Gentile e le assassine di Sarah. Ergastolo bussò tre volte ancora alla lor porta…


Vito Barresi
Cambio Quotidiano Social



Tutti i casi dell'avvocato Nicodemo sono sulla scrivania del suo studio. Pieno centro di Perugia, crocevia di fascicoli e X-File, delitti efferati di più scottante attualità. Tra le carte processuali spicca l’oggetto icona degli avvocati che militano da sempre per la Legge e la Giustizia. Come in quei film americani (uno a caso per esempio, con Matt Dillon, L’uomo della pioggia, dal cui ‘surround’ rimbomba la frase famosa ‘Che differenza c'è tra un avvocato ed una prostituta? Quando sei morto la prostituta smette di fotterti’), fa capolino la borsa in pelle del penalista, sempre pronta a raggiungere i tavoli delle aule giudiziarie di mezza Europa per affrontare i processi più importanti della cronaca nera. Nicodemo Gentile avvocato calabrese, cirotano doc, è il legale della mamma di Sarah Scazzi. Tira il fiato dopo la decisione definitiva della prima sezione penale della Corte di Cassazione che ha confermato l’ergastolo per le due donne che hanno ucciso una ragazzina innocente, Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, ad Avetrana il 26 agosto 2010, ribadendo la condanna a otto anni per Michele Misseri per la soppressione del cadavere di Sarah.



Per Gentile questo caso si cristallizza nel modo più lineare ed esemplare perché ‘la Giustizia degli uomini finalmente ha chiuso il percorso di Avetrana. Ha confermato che il clan Misseri, la famiglia dei furbacchioni come ha sempre detto Michele, ha ucciso quella povera ragazza, Sara che il 26 agosto voleva andare al mare e invece è stata buttata in un pozzo.”

Sugli atteggiamenti, le devianze, le anomalie, persino le inconfessabili perversioni dei caratteri psicologici, morali e sociali che hanno contraddistinto l’agire delle due donne e sodali assassine, l'avvocato che ha seguito fin dal primo istante l'evolversi delle indagini sulla scena del crimine, stigmatizza in poche battute lo stato dei coinvolti e dei colpevoli che ‘si sono comportati come una vera e propria cosca. I Misseri hanno smarrito il senso della pietà umana. Adesso dovranno fare i conti con la giustizia degli uomini che ha dato il suo responso, senza possibilità di ulteriori appelli. Tre sentenze, sempre lo stesso risultato: ergastolo, ergastolo, ergastolo!”

Il legale soffermandosi sull’andamento processuale, entra nello specifico e chiosa che ‘era stato chiesto addirittura l’annullamento senza rinvio, di sentenze che resteranno nella storia della nostra giurisprudenza, per la quantità ma soprattutto per la qualità.”

Poi ringrazia i giudici in azione. Elogiando la Magistratura che questa volta ha funzionato a dovere, rispondendo al diritto di giustizia dei genitori di Sarah, come pure della trepidante opinione pubblica, che ha seguito attimo per attimo l'evolversi della vicenda, non solo a livello locale ma nazionale: “voglio fare un ringraziamento a nome della famiglia Scazzi, alla Procura di Taranto, al dr.Buccoliero e a tutti i suoi collaboratori, alla Procura d’Appello e alla dr.ssa Montanaro, a tutti i giudici che con equidistanza, imparzialità ed equilibrio hanno dato una risposta a questa famiglia e hanno tutelato questa ragazzina che andava dalla cugina per passare pomeriggi felici e invece è stata uccisa.”

Su Misseri il suo giudizio è taglienti, gli ammonimenti stagliati: “sono contento che Michele Misseri verrà tradotto in carcere come ha sempre chiesto. In più occasioni aveva detto che si sarebbe suicidato se fosse stato confermato il verdetto. Vorrei, comunque, ricordare a Michele che c’è la Corte Europea, c’è la possibilità di revisione. Quindi mi auguro che veramente non dia corso a questo intento. Ma lui così come si è autodefinito ‘pagliaccio di Avetrana’, sicuramente, cambierà idea sul suicidio. Giustizia è fatta! Adesso mi auguro che i protagonisti in negativo di questa vicenda facciano anche i conti con la giustizia divina.”

Non si spengono mai le luci nell’ufficio dell’avvocato Nicodemo Gentile. E non restano mai in ombra gli scaffali forensi di questo vero e proprio repertorio giurisprudenziale su vizi e virtù di un Paese profonde turbato da tali fatti di cronaca, com’è l’Italia di questi anni.

La sala d’aspetto del suo tink-tank giuridico investigativo è un luogo in cui puoi leggere un almanacco di colpevoli e innocenti della vita nazionale, consultare i documenti depositati in un archivio di sociologia criminale che racconta ogni altra verità dei legami tra crimine e costume in questa delicata fase dell'identità italiana.

Da Rudy Guede, l'ivoriano condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio della studentessa Meredith Kercher, che ha ottenuto un regime di semilibertà che gli permette di lasciare il carcere di Viterbo, difeso da Gentile, a Salvatore Parolisi, l'ex caporalmaggiore condannato per aver ucciso la moglie e poi al caso di Winston Manuele Reves, il domestico filippino che confessò di aver ucciso la contessa Alberico Filo della Torre, fino alla’inchiesta affidatatagli dalla madre di Brenda, il trans coinvolto nell'inchiesta Marrazzo, ritrovato cadavere dopo l'incendio del suo appartamento in via Gradoli a Roma.