Non siamo noi ad affermare che la Calabria sia una regione a tipica vocazione forestale con un’estensione pari a 612 mila ettari. Nonostante le critiche, da sempre mosse ai forestali, bisogna pur dire che, a partire dal 1957, vi è stata una ricostituzione ed un ampliamento della superficie boschiva per 150 mila ettari.
di Rodolfo Bava | Calabria Domani
Nel settore in discussione operano, nell’ambito della Regione Calabria, circa 2.500 imprese private, dislocate nelle cinque province. Il che vuol dire che il bosco può produrre reddito. Peccato, però, che ciò non avvenga con il bosco pubblico statale e regionale.
Potrebbe, invece, rappresentare una grande opportunità di reddito provvedendo ai diradamenti ed alle operazioni di sramatura. Ecco, i forestali calabresi dovrebbero provvedere a questo lavoro, destinando il materiale tagliato alla cippatura per fini energetici.
In Calabria esistono ben 7 impianti (Crotone, Strongoli, Cutro, Rende, Rossano Scalo, Penettieri e Laino Borgo) per la produzione di energia elettrica ricavata dal legno e dai derivati. Impianti sorti con la speranza di potersi rifornire in loco grazie ai boschi calabresi. Mentre sono costretti ad importare dall’estero, mediante navi, il cippato ed i gusci delle nocciole (riferendoci allo stabilimento “Biomasse Crotone”).
La nostra regione, invece, potrebbe benissimo alimentare le centrali mediante i prodotti del bosco pubblico e regionale calabrese. I forestali potrebbero, finalmente, procurare un reddito alla regione che potrebbe essere utilizzato per nuove opere di forestazione e, perché no?, per premi da distribuire agli stessi operai forestali.
Sarebbe, pertanto, un connubio da creare: cippato del legno calabrese-centrali a biomasse della Calabria. Ed ora sarebbe possibile. Recentemente, il Governo Centrale ha stanziato 70 milioni di euro per il comparto forestale, destinati per “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”.
A tal punto, il Presidente della Giunta regionale Oliverio ed i Dirigenti di “Calabria Verde” dovrebbero munire i forestali delle attrezzature necessarie, al fine di ricavare il cippato da destinare agli impianti calabresi delle biomasse. Rendendo, finalmente, produttivo il settore boschivo!
Ma, avverrà?