‘Ndrangheta in testa al Campionato? Serie A sottochoc dopo il deferimento della Juve

21 marzo 2017, 06:33 Trasferta Libera

Vito Barresi | Trasferta Libera


Crotone sull'ottovolante della sconfitta. Classifica sottovuoto dopo l’atto di deferimento alla Giustizia Sportiva notificato alla Juventus da parte della FIGC. Parole pesanti, passaggi impressionanti, accuse gravi, circostanze scottanti, più di quanto, i sempre malevoli detrattori della grande Juve sospettassero. Fatti e racconti, episodi e personaggi che nella narrativa giudiziaria e non solo colpiscono in faccia il mito della Vecchia Signora e ne sgualciscono l’immagine come una violenta e sadica frustata: ”con il dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi “ultrà” (...) non ha impedito a tesserati, dirigenti e dipendenti di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i gruppi ultrà, anche per il tramite e il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata". Agnelli è accusato di aver "partecipato personalmente, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata". In breve, fa più scandalo Lapo con Trans o Agnelli con 'Ndrangheta in questo quadretto triste dell'ex corte del Regno Fiat?


La partita di oggi con la Fiorentina, proprio a Crotone, diventa uno specchio del marasma morale in cui si trovano alcuni potentati del calcio italiano. La mente va alla Juventus, ad Agnelli ad Elkan, perchè no, anche a Marchionne americano obamiano-trumpiano. Il transatlantico della vecchia Fiat traballa onda su onda di continuo. Come se fossimo dentro l'irreale pagina di un romanzo noir di Fruttero&Lucentini.

Effetto spiazzante, luci mediterranee con vista sulle Alpi, in questo luogo del Sud così lontano dalla vetta che conta, dirige e comanda, la plancia del dominio imperiale, un luogo/non luogo in cui le accuse di collusione con la 'ndrangheta avanzate contro i Vrenna facevano il giro d’Italia e d’Europa, a seguito di best seller del giudice Cantone e di trasmissioni televisive di immenso seguito ed impatto come Report di Milena Gabanelli, questa storia della Juventus, intrecciata con 'ndrangheta, colpisce ancor di più e fa pensare ai pesi e alle misure, che si spera non siano mai in numero di due.

È qui, in questa ecologia del calcio locale e italiano di periferia, che si può percepire il vero quadro analitico e psicologico che si registra nella 'big family' del calcio nazionale, sempre più sull’orlo di una vera e propria crisi di nervi, proprio a seguito delle audizioni effettuare sul caso ‘ndrangheta in bianconero’ dalla Commissione Parlamentare contro il fenomeno della Mafia.

E' chiaro che solo uno struzzo può negare che, così come stanno le cose, tutto il quadro del Campionato in corso è perturbato, anche se nell’insieme si sminuisce e si fa finta quasi di niente.

Per il Crotone, almeno fin qui, gli scenari non cambiano. Si perde e si spera in qualcosa di strano e misterioso che poi si potrebbe chiamare in qualche modo a fantasia. Si percepisce un'incomprensibile suspence, un surplace calcistico, si può scrivere un elastico, un far finta che non sia mai successo nulla. Anche quando perdi per ben otto volte di fila. Meglio stare al proprio posto, sebbene penultimo, perchè il tempo sulla Serie A potrebbe improvvisamente segnare non un goal ma un tempestoso cambiamento di clima.

Vrenna più tattico che mai nella sua carriera d'impresa, molto, ma molto di più dell'allenatore Nicola, sta sperimentando la sua tattica vincente e attendista. Non sapendo se vestirsi da Colonnello Bernacca per il troppo freddo o da Scipione l'Africano per il troppo caldo che sta per arrivare, adotta per la mezza stagione un modulo di calibrata cautela, un pò con tutti gli ospiti del suo villaggio calcistico.

Per cui l'ordine di scuderia potrebbe anche essere quello di non alzare mai le barricate all 'Ezio Scida, all'insegna del fair play, della 'simpaty suasion', una sorta di diplomazia della benevolenza anche per far capire definitivamente alla grande famiglia delle società e dei Presidenti padri padroni, quanto sia reale e verificabile la migliore qualità di un ambiente quale quello crotonese, la certificazione di garanzia di una società che ci tiene a fare le cose per bene e a rispettare ogni regola, la sportività di una tifoseria che sa rispettare gli arbitraggi anche se qualche volta alcune decisioni fanno fare un giro troppo lungo alle palle in campo.

Fatti che si leggono nel corso della noiosissima partita con la Fiorentina astrale, metafisica, gigliata e suggestiva ma angosciante. Si tratta di calcio o di un dibattito parlamentare sulla condizione psicoanalitica della Serie A?

La testa sta evidentemente altrove e cioè a quella specie di paradossale commedia che si sta svolgendo da alcune ore, ormai con più forte intensità, tra il vertice e la base della classifica del grande calcio italiano.

Il deferimento della Juventus, l'infamante accusa che ci siano collegamenti e collusione tra il Presidente Agnelli e la 'ndrangheta, fa ripensare molto al caso Vrenna, a quel che scrisse il giudice Cantone, a quel che ha fatto vedere la Gabanelli a Report, in sintesi al 'facile' accanimento esercitato in un contesto, una realtà sociale e geografica stremata dal fenomeno mafioso e dalle sue tragiche negatività indotte ed edotte, che non ha in mano le stesse 'attrezzature' d'influenza che hanno gli Agnelli. E poi al danno d'immagine per città di Crotone, dei tifosi rossoblu, un ambiente che poi è uscito da ogni riduttiva etichettatura e contumelia, con stile e dignità.

Accadrà lo stesso con la Juventus? A leggere i pezzi di giornali e giornalisti, tv e redazioni sportive, sorgono dubbi e perplessità. Già appare evidente il tentativo di sminuire questa vicenda in cui la 'ndrangheta sembra aver indossato la gloriosa maglia bianconera.

Quel che succede a Crotone non può che restare sottovuoto. Dopo il deferimento della Juventus alla giustizia sportiva i valori agonistici di questo Campionato sono stati azzerati. E' come dire che una volta bruciato Pantani, sia il Tour che il Giro non furono più gli stessi.

La partita è passata sugli schermi e in diretta simile a una gara allo Stadio Pianeta Marte. Praticamente in assenza di alcuna gravità agonistica, senza che sia stata data alcuna spinta propulsiva ai cosmonauti calciatori, telecomandati a distanza dalla consolle dalle navicelle spaziali in cui orbitano presidenti e allenatori dei due sodalizi.

Così, ma senza scherzi, solo quando scatta il 90 minuto in terra di Apollo Haleo, gli ospiti toscani si accorgono che per non perdere il biglietto di ritorno e la prenotazione sull'orbita loro assegnata per il rientro, devono accendere un faro e un cero verso la porta di Cordaz, lasciano cadere una sonda in forma di goal proprio allo scadere dell'incontro.

Restano solo i saluti sul sipario. Per la Fiorentina che va verso il nugolo di fan arrivati in Calabria per seguire i propri cari. Per il Crotone applausi di maniera della Curva Sud che sta bene così, nonostante i risultati siano paragonabili al sette e mezzo ma se tiri paghi il doppio. Una lezione di cortesia e di stoica sofferenza vedersi sconfitti chissà perchè ogni domenica allo stadio pagando il biglietto della fantozziana o tafazziana rappresentazione teatrale.

A caldo l'hashtag di 'FiorentinaNazione' scrive “ i viola non incantano, ma dopo aver sprecato tante occasioni colgono un successo prezioso per la rincorsa europea”.