Dopo venticinque anni di idee condivise, una serie di successi, che hanno segnato la storia del calcio professionistico nel territorio crotonese, i fratelli Raffele e Gianni Vrenna prendono vie diverse: Raffale si dimette da presidente dell’Fc Crotone e Gianni se ne assume ogni responsabilità, consapevole di ereditare una bene immenso da gestire in un mando, il calcio, sempre più complesso e carico di insidie.
di Giuseppe Romano | Trasferta Libera
Si tratta di una “separazione” annunciata “nell’ambito di una complessiva riorganizzazione delle nostre aziende che prevede la separazione di alcuni assets societari”, come precisa l’imprenditore Gianni Vrenna. Tutto, in sintonia con le motivazioni date dal presidente dimissionario, Raffaele: “continuo la mia attività imprenditoriale nei settori ambiente ed energia, con le società appartenenti al mio nuovo gruppo RVL group, con la missione di ampliare tali settori di intervento in nuovi ambiti con forti contenuti di innovazione, nel turismo e in nuovi mercati nazionali e internazionali”.
Un in bocca al lupo ad entrambi gli industriali è d’obbligo, senza altre interpretazioni. Nessuna pubblicità gratuita ma scelte aziendali a lungo termine, con l’Fc Crotone che entra a pieno merito in una sola linea imprenditoriale. Un tracciato che si basa su esperienze maturate e trasmesse, idee diversificate per proiettare il calcio nel prossimo futuro.
In questo nuovo percorso, Gianni sarà solo o affiancato dal figlio Raffaele, che gli è stato vicino nel calcio mercato e in altre operazioni di rilievo?
“Sicuramente sarò affiancato da mio figlio che deve crescere facendo esperienza. Sono certo di potergli trasmettere tanto”.
Questo suo bagaglio di esperienza venticinquennale è sufficiente per avviare questa impresa da solo e trasmettere i valori già acquisti a suo figlio?
“Assolutamente sì. In questi anni sono stato sempre presente nel lavoro e nelle decisioni che hanno portato il Crotone in serie A. Ho operato in prima persone sul piano amministrativo, per ciò che riguarda il mercato. Sono, a tutt’oggi, l’amministratore delegato e, fra il 2008 e il 2009, ho assunto anche la presidenza. Con le dimissioni di mio fratello, Raffaele, accetto pienamente la sfida dell’ultima parte della stagione calcistica in serie A e per quello che sarà il prossimo campionato”.
Nelle dimissioni il presidente ha parlato di vedute diverse. Lei guarda più nel futuro o nel presente?
“Siamo titolari di aziende con programmi diversi ed è normale e giusto che vi siano idee non convergenti che portano a scelte nette. Non gestiamo solo il calcio ma vi sono aziende di natura diversa, con obiettivi diversi e modalità di controllo di gestione distinte”.
La conclusione di questo campionato, carico di incognite, graverà tutto sulle sue spalle. Un campionato che le dà ragione sul gioco espresso, ma non sulla posizione in classifica.
“Chi non opera non sbaglia, o almeno non rischia nulla. Sicuramente sono stati commessi degli errori da parte nostra ma molti sono stati i torti subiti. Sicuramente, per quanto la quadra ha espresso in campo, la classifica, a mio avviso, è bugiarda. Siamo stati sempre consapevoli di dover lottare per la salvezza e quanta sofferenza avremmo dovuto avere, ma non in questi termini. Comunque, fino a quando la matematica ci tiene in gioco noi lotteremo fino all’ultimo triplice fischio del campionato”.
Ancora si aspetta la chiusura della stagione 2016-2017 ma con un occhio anche alla serie B. Ha già qualcosa in mente?
“Ancora c’è tempo. In ogni caso, se dovessimo retrocedere terremo conto di quanto è avvenuto in questo ultimi cinque anni. Al momento, restiamo concentrati su questo campionato”.
Invece, la prospettiva di sua figlio in questo nuovo progetto, qual è? Un professionista con studi in economia e che ha vissuto le vicende del Crotone Calcio, sempre al suo fianco. Porterà nuove idee?
“Esperienza ne deve fare ancora tanta. Nel frattempo è tangibile il suo interesse per lo sport e la scelta di acquisire il Crotone Calcio lo appassiona”.
Potrebbe essere questo il suo futuro?
“Dipende tutto da lui. Le cose bisogna farle anche con amore per capirle meglio”.