Il prof. Francesco Federico si diletta a scrivere articoli, molto importanti, su uno dei tanti periodici di provincia. Abbiamo letto, con molta attenzione, quello pubblicato a fine febbraio, su “Il Petilino”: “È tempo di telespettatori, non di lettori”.
di Rodolfo Bava | Calabria Domani
Ritiene, infatti, Federico che i lettori di libri, giornali, riviste siano rimasti in pochissimi. La maggior parte delle persone, invece, è rappresentata da telespettatori che si immettono, per diverse ore al giorno, nell’universo televisivo.
“Alla gente – precisa il prof. Federico – non importa che la fruizione televisiva non assicura lo stesso risultato della letteratura, o che non viene attivato alcuno stimolo alla facoltà immaginativa o che, trattandosi di ricezione passiva, non possono determinarsi, nella stessa misura della lettura, acquisizioni consistenti sul fronte della crescita linguistica, culturale ed umana”.
Oggi giorno, invece, si cerca, attraverso la TV, di spettacolarizzare qualsiasi avvenimento, quasi soggiogando gli spettatori. Purtroppo, ad essere esposti a questa nuova forma di apprendimento sono le nuove generazioni, le quali si allontanano dai libri e, purtroppo, dallo studio.
Pertanto, dovrebbe essere compito della Scuola fare da guida, al fine di “sviluppare stimoli in direzione dell’apprendimento e della lettura di testi extra manualistici”.
“Va pertanto – sostiene testualmente il prof. Federico – sottolineata, da un lato, l’importanza del ruolo dell’istituzione scolastica proprio in rapporto ad una più ampia diffusione della lettura e l’opportunità, dall’altro, che ogni docente si attivi, affinchè dal proprio insegnamento fioriscano lettori desiderosi di saperne di più sugli argomenti più importanti via via affrontati”.
Purtroppo, però, la Scuola soltanto in casi piuttosto rari svolge un’azione educativa in tal senso.