Falcinelli il Dieghito della Curva Sud regala due baci Perugina a Davide Nicola

9 aprile 2017, 18:35 Trasferta Libera


Vito Barresi | Trasferta Libera


Impresa top del Crotone che batte l’Inter per 2 a 1. Due dolcissimi baci Perugina, con biglietti d’amore e di passione, firmati da Falcinelli, un calciatore ormai completo che si presenta sulla scena calcistica nazionale ed europea con la semplicità di un ragazzo di buona annata a cui sa accostare la spumeggiante vigoria di un vero e proprio Dieghito all’italiana. Due goal, uno su rigore, l’altro in limpidezza d’azione e brillante tocco da campione, mandano lo stadio rossoblù nel cielo del visibilio. Inter in coma profondo. Punito e tradito da un corrivo pronostico da bar della vigilia. Dove però qualche ramazzottimista da bancone aveva segnalato che un amaro ci poteva anche stare, sebbene come possibile risultato di fantasia. Pioli e la sua squadra, molti brocchi in rettangolo, davanti ai loro beniamini in trasferta, sono apparsi recitando in commedia questi fantasmi di se stessi. Tuttavia non è per demerito dei nero azzurri che passa il Crotone, anzi. Il punto di forza di questo rilancio, che si proietta verso un sostenibile traguardo salvezza, è principalmente il frutto di un’attenta, minuziosa e straordinaria analisi del gioco, realizzata da Davide Nicola. Tralasciando ogni svogliata superficialità, si può allora comprendere fino in fondo che il tasso di crescita qualitativo del Crotone è il risultato parallelo, la rappresentazione della notevole ‘performance’ di questo allenatore. Un Nicola che non si è fatto smontare dalla posizione in classifica, in questi mesi ha saputo trasformare i ritmi di preparazione atletici della settimana, puntando dritto al cuore del problema, al cambiamento gestionale dell’equipe, spostando il focus sul risultato complessivo dell’annata, resettando la vecchia logica del punto in casa, spostando in progressione il fronte strategico sul campo di battaglia.


In questo senso l’aspetto, che a me pare più importante e utile evidenziare in questa mia microstoria di fine partita, è certamente l’innovazione molto originale che Nicola ha saputo innestare in questo scorcio finale di campionato, proprio sul ruolo stesso dell’allenatore di una squadra apparentemente perdente, senza alcuna chance, insomma il classico pezzo da scartare.

Per quel che si è visto in queste ultime partite siamo andati oltre la solita figura del Mister tradizionale che comandava imperiosamente dall’alto tutta la sua squadra. Nicola in maniche di camicia, Nicola che urla a perdifiato, Nicola che si fa espellere per eccesso di passione e coinvolgimento emotivo, sta proponendo al calcio di questa annata di Serie A, sicuramente qualcosa di nuovo e di diverso, un momento di sperimentalità rispetto a tutti gli altri suoi colleghi, compreso e non lo scrivo a caso, il nostro ex Gasperini.

Oso finanche asserire che c’è nel laboratorio aperto da Nicola a Crotone, la strutturazione in corso d’opera di un prototipo, non ancora un metodo, magari utile per il dopo salvezza.

La fabbricazione di un diverso profilo di allenatore, non è cosa semplice nei grandi club, dove ci sono troppe gerarchie, tante frizioni, numerosi freni, esuberi di capo macchinisti. Allo Scida Nicola può disporre delle sue tecnologie, dei suoi studi e saperi, per dispiegare le proprie conoscenze in varie combinazioni.

Ecco perché funziona in versione salvataggio, questa figura non più intesa come vertice che fa linea, separazione tra la squadra, il club, la tifoseria, i media, i giornalisti e quant'altro, bensì come il coordinatore di un insieme, il cooperatore del gioco, una sorta di ‘empower-man’, il manager di un team di successo, che sa vedere il match nel suo complesso mentre gli altri lo svolgono nello specifico.

In buona sostanza, questo è Davide Nicola oggi. Colui che dalla panchina va in tribuna ad orientare gli ultimi minuti dell’entusiasmante vittoria sull’Inter di Pioli. Qualcosa di più di un regista esterno, un vero e proprio cooperatore, il tecnico che sa comparare il gioco altrui con il proprio, la mente che fa muovere i muscoli dei calciatori quando sono in azione e in corsa, un costruttore di gioco in movimento, l’ideologo che stampa l’elettrocardiogramma sotto sforzo per tutti i novanta minuti.

Nicola è il ‘post allenatore’ dell'attualità, quello che ha in mano il 'powershift' del football. Uno così di fatto rompe gli schemi del passato per diventare e assurgere a leader della sua squadra. In breve l’unico che può elaborare strategie, indicazioni, mosse, strutturare in tempo reale gli atteggiamenti tattici dei calciatori al suo comando. Sfornando soluzioni immediate, estreme e necessarie, per come perentoriamente imposte dall’emergenza e dall’andamento dello scontro. Speriamo faccia bene al Crotone e che lo conduca sulla via della resurrezione.