Daniele Doveri Fischietto o Dischetto? L’arbitro assegna al Toro un rigore discutibile
Vito Barresi | Trasferta Libera
Crotone squadra tenace che resiste anche quando fioccano rigori ingiusti. Belotti, cannoniere e macchina goal sigla il vantaggio del Torino dal dischetto, grazie a una decisione di fischietto a dir poco criticabile. Torino ad andatura lenta, primaverile che ha cercato d’imporsi sul Crotone soltanto per forza inerziale, presidiando gli spazi nella proprio metà campo, senza riuscire a imporre il proprio gioco agli avversari.
La lettura della partita lascia in nota un Crotone forse troppo teso e guardingo che avrebbe potuto fare anche qualcosa di più. Magari offendere con più coraggio e decisione, cogliendo il bioritmo in calo della compagine granata. Invece l’undici di Nicola ha ritenuto in qualche modo equo giocare un buon football, controllare il campo con un valido primo tempo, senza tentare di aprire cunei e varchi che pure si potevano scorgere nella guardia stretta del Torino.
Gli abatini crotonesi, classici, educati, rispettosi dell’avversario, hanno inscenato una danza leggerissima, sfidando coreograficamente il peso lordo del più robusto e cozzante toro piemontese.
Non è bastato alla geometria della sfera né a quella dei punti in palio, tanto da correre sotto le Alpi, anche il rischio di una slavina in fondo pista. Arbitro sconclusionato, che non ha compreso il gradiente sportivo dell’incontro fischiando un dischetto improprio mentre Cordaz per oltre 60 minuti aveva scaramanticamente accarezzato i pali e schiaffeggiato con fermezza qualche palla discola partita dal fronte avversario.
Chicchi ricchi per Belotti al 65esimo che cade in area su maschio contrasto, scombussolando il sublinguale di Daniele Doveri, arbitro toscano di Volterra, di formazione romana, che ha salivato tutto d’un fiato nel becco del fischietto.
Ci sono i cambi, entra il longilineo Simy. Grazie all’africano che finalmente mette in mostra la lesta falcata, un Simy che diventa quel che si chiama in dizionario ‘hombre del partido’, arriva il pareggio riparatorio.
E’ stato proprio l’africano a sbrogliare la matassa e a rendere pan per focaccia a un Torino che non meritava di vincere su un Crotone capace di misurarsi senza superbia, nella consapevolezza delle proprie opportunità. Finisce con un pareggio senza che il Crotone faccia ressa per salire sul mitico autobus della salvezza.
Anzi le cose restano sospese proprio come nel finale di un thriller dopo l’inaspettata vittoria dell’Empoli a Firenze. In che zona si trova adesso il Crotone? In una sorta di limbo virtuale, immaginario, posizionato tra il cosiddetto baratro della retrocessione e la possibile salvezza. La marcia dei pitagorici continua?
Il pareggio è un punto comunque. L’arrampicata non si ferma. Dopo la rimpatriata di Nicola con la sua squadra del cuore, in Piemonte, si gioca a Genova con la Samp. Il motore va ancora messo a punto alla ricerca di quell’effetto sorpresa su cui s’intendeva puntare già con il Torino.
Tutti gli avversari sono in copertura, a ranghi serrati e la tattica del blitz non è facile. Il segna uno e prendi tre non sempre potrebbe funzionare.