Fuochi di guerriglia sulla spazzatura crotonese? Potrebbe anche darsi se il famoso compagno Rocco si ribellerà al destino di chi vorrebbe mangiarselo al forno come un piatto di baccalà in stile ex deputato al di sopra di ogni monnezza. Lui, sappiamo di certo lo farà, si indignerà su carta scritta, intestata e stampata, forte del ricordo operaio che bruciò la tuta blu con etichetta Enichem, per prendere la medaglietta d’onorevole, poi perduta dopo insulsa trombatura, e salire mestamente sull’ascensore ‘politico-clientelare’ del team manager unicomunale, scelto da carriole qualunquiste e cordate di variegati interessi.
Perché “Roccu, Roccu, Roccu non mi toccari ca non ti toccu!”, mai tarantolato dal nodo affari e politica, è stato un uomo che ha sempre guardato più all’uovo sodo che non alla gallina, più alla canna che fuma che al lanternino dei più vividi valori ideologici e spirituali.
Di fiamme lui se ne intendeva fin da ragazzino, per quella sua rapida milizia prima in qualche gruppo giovanile missino e neofascista e poi per la più lungimirante e 'incamiciata' (mai con le 'cravatte') presenza nella lista dell’Edera, il Partito Repubblicano tanto caro alla Loggia, viatico che lo fece finalmente approdare saldo e fermo nelle file del Pci-Pds, capo regionale di un’ambigua corrente pseudo-ambientalista, la cosiddetta Mozione Bandoli, una curiosa ‘area senza contratto’ che ‘stranamente’ aveva più ‘tessere’ prepagate e finanziatori nella federazione industrial-comunista di Crotone che non in tutto il resto d’Italia, compreso Bagnacavallo, collegio elettorale di Ravenna-Lugo di Romagna, luogo sede legale Eni Oil&Gas, da cui veniva la Fulvia papessa romagnola.
Regolarmente eletto dal congresso federale, divenne segretario provinciale dei Democratici di sinistra, con caratura di piccolo leader territoriale, abbastanza subalterno al potere totalitario del ras Nicola Adamo, che di lui ebbe a dire “Gaetani non è un segretario imposto”, visto che perfino a Roma ci tenevano molto alla sua candidatura.
Insomma Rocco, Rocco, Rocco non è Cetto La Qualunque, ma un puro che non ha mai amato gli inquinamenti senza scarico. Uno di quei biscotti a farina integrale che nessuno può inzuppare nel proprio latte con disinvoltura, tranne ovviamente il grande giornalista europarlamentare Corrado Augias e qualche ‘amichetto’ di bisboccia giovanile passato in arte media e comunicativa, e da ultimo l’attuale sindaco di Crotone Ugo Pugliese che lo ha riconfermato senza beneficio di graduatoria, presidente ad honerem, suo personale ministro indifferenziato delle pulizie locali.
Rocco Gaetani non essendo un uomo da buttare via, un tipo che ama viversi usa e getta se non per la lametta della barba vissuta, divenne presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Akrea Spa, su nomina dell’ex sindaco Giuseppe Vallone, con apposito decreto, a seguito delle dimissioni del povero e non tanto amato Salvatore Lucà.
Il Chicco Testa del Marchesato di Crotone, stratega occulto del Pd renziano e anti renziano, uomo che punta a conquistare una posizione di dominio e visibilità nella politica comunale dopo essere stato battuto niente poco di meno che da Dorina Bianchi, attuale Richelieu della politica crotonese, è stato duramente attaccato, con richiami anche al Procuratore della Repubblica, dal leader del movimento antibonifica, l’ingegner Vincenzo Voce, che ha scritto sulla sua pagina social quanto segue:
“Dentro o fuori? A pagare sono sempre i soliti noti: padri di famiglia che hanno perso il posto di lavoro ed i cittadini. Non certo il Presidente di AKREA Rocco Gaetani, riconfermato alla guida della società in house del Comune di Crotone (Socio Unico). Sicuramente il Presidente sarà stato scelto perché tra le centinaia di curriculum di candidati, avrà surclassato anche quelli di stimati professionisti e docenti universitari. Quindi scelto non per i risultati ottenuti in precedenza, ma per aver superato con i titoli tutti gli altri candidati. Sicuramente non per presunti accordi elettorali. Però, siamo ancora in attesa che siano resi noti, con la stessa evidenza pubblica del bando, i criteri adottati per la selezione e magari anche la graduatoria di merito dei candidati. Fuori invece sono da quasi un anno una parte degli ex lavoratori di AKROS, l'altra società a partecipazione mista, che gestiva il servizio di raccolta differenziata (si fa per dire!). Appunto, padri di famiglia, che hanno pagato di persona una gestione diciamo "allegra", che ha portato al fallimento la società”.
“Senza scendere nei dettagli dell'operazione portata a termine dalla precedente amministrazione comunale, è bene che si sappia che ad oggi i cittadini di Crotone hanno già pagato ad AKREA la bellezza di 1.216.341,34 euro per il servizio di raccolta differenziata. Quale raccolta differenziata? Quella dei cassonetti di AKROS che a distanza di un anno sono ancora pieni di schifezze varie e nemmeno il servizio di igiene dell'ASP interviene? Siamo obbligati a buttare il nostro sacchetto di rifiuti dalle 17.00, ma poi centinaia di cassonetti di AKROS sono stracolmi da oltre un anno. In quale paese da terzo mondo avviene uno scempio di questo tipo? Come mai è stato affidato il servizio ad AKREA senza che la stessa avesse le attrezzature idonee a svolgerlo? E' come se l'amministrazione comunale avesse affidato il servizio di trasporto pubblico ad una società che non ha nemmeno un bus, ma soltanto autisti. A pagare poi sono i cittadini, perché il servizio di igiene urbana, anche se costasse 20 milioni, sarà ricaricato integralmente sulle bollette. Secondo me, si tratta di "FRODE IN PUBBLICHE FORNITURE", perché AKREA non sta svolgendo un servizio per il quale è pagata regolarmente da luglio 2016. Sarebbe opportuno che si intervenisse immediatamente, che ne dite?”
Povero compagno Rocco, questa proprio non se la meritava... Lui, si proprio lui, sempre raccolto indifferenziatamente dalla politica di prima dopo e del futuro, unico, solido, roccioso, colui che mai si piegò al partito della pagnotta proletaria, si vede ora costretto a far ogni giorno il viatico tra la sede municipale di Via Roma e quella legale di Piazza della Resistenza. Quando si dice… Rocco fatica e Pizzicato Magna…