Vito Barresi | Trasferta Libera
Tutto un gran parlare a proposito della Sampdoria, squadra a cerchi alla ricerca di un introvabile centro di gravità. Che infine perde e si sperde sotto la famosa Lanterna genovese giocando con il Crotone, ovviamente, preso sottogamba. E invece, accade che nonostante più vittorie che sconfitte, memorabile e d’annata quella a San Siro contro l'Inter, Giampaolo va a picco contro Nicola. Il sampdoriano ha già il rinnovo in tasca, contratto in scadenza 2020, senza alcuna clausola rescissoria, il pitagorico invece aspetta ancora che i ludi del pallone si chiudano magari con la ragionevole e filosofica soluzione finale della salvezza.
Il team di Nicola batte la Sampdoria con sicurezza e stile, giocando novanta minuti efficaci, asciutti e precisi, senza alcuna sbavatura neanche in difesa. Dove il goal del temporaneo svantaggio è stato piuttosto un bel colpo del doriano Schick che non un errore delle retroguardie. Tanto da dire, invece, su un Crotone che sorprende per il trend di crescita di partita in partita, che non crede al caso ma al lavoro di precisione, alla convinzione che la palla gira fino all’ultimo istante del campionato.
Certo non fa morale sapere che Empoli espugna San Siro battendo il Milan. E che i toscani mantengono intatta la distanza di sicurezza di cinque punti. Tuttavia il colpo magico è sempre possibile, il momento che potrebbe tenere ancora dentro il Crotone nella lista della Lega Serie A, realistico.
Falcinelli e Simy annullano il vantaggio siglato da Schick. I due attaccanti vanno in rete grazie al cambio perfetto effettuato da Nicola che al 59’ richiama Rhodien e mette in campo Stoian, nazionale rumeno, poi seguito dall’africano Simy. Stoian ha deragliato il convoglio sampdoriano per intero, portandolo immediatamente fuori binario, scombussolandone l’assetto tattico, scoprendo traettorie inedite sui cui intercettare a volo i suoi due compagni di squadra Falcinelli e Simy.
La mossa tattica è stata così calibrata, il geoposizionamento così esatto, che ha messo rapidamente in pericolo persino l’ingessata linea di porta di Puggioni. Una volta che l’estremo difensore ha alzato gli occhi sul rumeno non c’è stato più tempo nemmeno per lui di aggiustarsi i guanti.
Nel giro di dieci minuti, cambiato radicalmente il quadro tattico, veniva abbattuto da due saette secche ed affilate, una di Dieghito e l’altra di Simy Gambalunga.
Sbagliando completamente approccio i sampdoriani intendevano far leva psicologica su radio Empoli che dava la cronaca dell’incredibile vantaggio sui rossoneri. Ma a smorzare le cattive news milaniste ci pensava la diretta di Nicola che a tutto fiato ha continuato a tracciare la linea di condotta, attento alle marcature, agli spazi liberi, ai varchi lasciati incustoditi sia sulla mediana che in avanti.
Vista alla distanza di tante partite giocate e perse, si può affermare che questa è stata quella più contestuale, la gara più autorevole, la prestazione più matura del Crotone.
Con la Sampdoria la squadra di Nicola è diventata finalmente adulta, ha superato il rito di passaggio, scrollandosi definitivamente di dosso l’etichetta di provinciale e debuttante. Adesso che il Crotone è cresciuto occorre ragionare per reparti e non per gruppo. Non sono più i giocatori ma i loro blocchi a fare l’insieme, a produrre il risultato. Crotone adulto, consapevole, mai rinunciatario, orgoglioso della conquistata identità sul campo di battaglia, pronto a continuare la corsa anche contro i diavoli cinesi attesi allo Scida dai numerosi fans del mitico club milanese. C’è tempo, quindi, di rivedere alla moviola parti, spezzoni e blocchi dell’incontro con la Samp. Non tanto per esercizio di stile ma per comprendere quali sono i punti di forza e di debolezza.
Mancano ancora cinque partire alla conclusione del torneo e per coincidenza di calendario il Milan battuto dall’Empoli sarà il prossimo avversario in casa.
Algebricamente l’equazione gioco=salvezza non è irrazionale e neanche ancora fratta, per cui regge ed è plausibile.