Serie A. ‘Sconfitto’ in partenza e cresciuto ‘per strada’: Crotone redivivo per un finale al cardiopalma

25 aprile 2017, 14:26 Trasferta Libera

Con il se e con il ma la storia non si fa! Ma a vedere cosa di straordinario sta facendo il Crotone, nelle ultime quattro giornate, un “se” lo dobbiamo pur dire. Se il campionato fosse iniziato anche solo con tre giornate di ritardo, senza l’esilio dall’Ezio Scida a inizio stagione e con un paio di sviste arbitrali in meno, oggi i pitagorici sarebbero salvi.


di Cinzia Romano | Trasferta Libera

E c’è una chicca che spicca più di tutte: i sei punti di distanza dal Genoa dell’ex Juric, che nelle prime due giornate, battendo le neopromosse Cagliari e Crotone, ha messo in cascina quei sei punti che oggi ci dividono dai liguri. Basterebbe sommare i punti dalla 4° giornata in poi e il Crotone sarebbe quartultimo, lasciando dietro di se Genoa, Palermo e Pescara.

Un percorso quello della squadra di Mister Nicola sempre in salita, ma anche sempre in continua crescita. Dei calciatori che prendendo esempio dallo staff tecnico hanno saputo ingoiare amaro quando, nonostante le brillanti prestazioni, i punti non arrivavano, sempre soli a dover resettare e guardare avanti, a dover rincorrere quel livello tecnico che solo un paio di giocatori potevano vantare.

Dei giovani inesperti, che sulla carta avevano un gap tecnico da colmare su cui nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo. Dei giocatori che prima di tutto sono stati dei grandi uomini per l’umiltà, la dignità e la serietà dimostrate. Mai una parola fuori posto, mai una lamentela di troppo, mai un passo indietro dinanzi alle problematiche quotidiane.

Un allenatore che molti avrebbero voluto esonerare a settembre dopo solo quattro giornate, che ha accettato una sfida ai limiti dell’assurdo, che in molti non avevano avuto il coraggio di intraprendere. Un uomo schivo, che ride raramente, che anche quando vince non ama festeggiare ma incita i suoi giocatori a salutare e gioire con i tifosi, che si ri-catapulta nella partita successiva, sempre con la stessa concentrazione e con lo spirito di giocare una finale, meticoloso, curioso e osservatore dei più piccoli dettagli.

Accusato da molti di non proporre gioco, di essere troppo difensivo e poco audace. In realtà il Crotone è stata tra le poche squadre a non subire più di 4 gol in una sola partita e che proprio grazie alle ottime prestazioni, seppur prive di risultati utili, ha tramutato dei ragazzi timorosi e poco qualitativi tecnicamente, in giocatori da serie A.

Oggi si parla di Falcinelli come il trascinatore della squadra in quanto goleador, ma bisogna sottolineare come tutta la rosa sia migliorata sensibilmente. Un Bruno Martella che, ad agosto scendeva in campo con preoccupazione e a testa bassa, nelle ultime partite è tra i migliori in campo, più convinto delle proprie capacità. O come Trotta al quale va il merito di non essersi mai arreso, a volte criticato, è riuscito a far ricredere molti regalando assist ai suoi compagni, sacrificandosi nella fase di non possesso, e recuperando palloni importanti.

E che dire del centrocampo? Crisetig, Capezzi, Barberis sempre pronti nei contrasti, che corrono instancabilmente, lavorano in maniera poco evidente agli occhi del pubblico, ma sempre efficaci. Stoian e Rohdén abili negli inserimenti tra le linee per non dare mai riferimenti agli avversari e dediti anche in fase difensiva e di pressing.

Superfluo sottolineare la crescita dei due difensori centrali, Ferrari e Ceccherini, notati anche dal tecnico della nazionale Italiana, che oltre a far bene nel proprio reparto, riescono anche a segnare sui calci piazzati. Aleandro Rosi, non lo scopriamo oggi, da quando è arrivato ha dimostrato la sua esperienza e la sua professionalità, soprattutto quando a gennaio il gruppo ha perso un elemento come Raffaele Palladino.

Un plauso particolare va però a tutti coloro come Festa, Nalini, Simy, Mesbah,Sampirisi, che malgrado non abbiano avuto molto spazio per dare prova del proprio valore, si dimostrano sempre pronti a partita inoltrata e pratici nella risoluzione di alcuni risultati utili.

E per ultimo come si fa a non sottolineare le prestazioni di Alex Cordaz, messo in discussione a inizio campionato per qualche sbavatura di troppo in alcuni interventi, ma che col tempo si è esaltato con prestazioni da vero numero uno, parando rigori e essendo decisivo in parecchie occasioni che hanno permesso al Crotone di portare a casa punti importanti.

A fine gennaio in tv, il giornalista De Grandis diceva che il discorso salvezza si poteva considerare chiuso per i troppi punti che separavano il Crotone dall’Empoli. Invece ci sono ancora cinque partite alla fine di un campionato che rimarrà, comunque vada, negli annali della storia del calcio calabrese, che vedrà sicuramente questi campioni crederci e lottare fino alla fine.

Si incontreranno squadre blasonate come Milan, Juventus e Lazio ma, citando una canzone di Cremonini, si può solo dire: “E per quanta strada ancora c’è da fare... Amerai il finale”.