Come può (e come deve), il Presidente della Regione Calabria, pro tempore, On.Rag.Mario Oliverio, effettuare le nomine e le designazioni di competenza della Giunta regionale nelle società e fondazioni a partecipazione regionale con esclusione di quelle afferenti al Sistema Sanitario? Nè ha diritto e facoltà ai sensi dello Statuto della Regione Calabria (Legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25), visto l'articolo 34 (Attribuzioni del Presidente della Giunta regionale) che al punto e) dispone testualmente “effettua le nomine di competenza della Giunta, previa deliberazione della medesima, e provvede alle nomine e alle designazioni che la legge gli attribuisce”.
di Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social
E in base a quale altra normativa il Presidente Oliverio può istruire, redigere, definire, discutere, verificare approvare, prendiamo a caso, la nomina di un proprio rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione di una Società per Azioni (SpA), non quindi in regime di 'house providing', in cui la Regione detiene alcune quote minoritarie e non maggioritarie, ma nella quale può fortemente incidere in termini di acquisizioni di consistenti finanziamenti erogati dall'Unione Europea, alla luce della Programmazione Operativa Regionale?
Nè ha diritto e facoltà a norma del Regolamento n. 5/2013, relativo alle procedure e criteri per le nomine e le designazioni di competenza della Giunta regionale nelle società e fondazioni a partecipazione regionale con esclusione di quelle afferenti al Sistema Sanitario.
Insistono eventualmente altre specifiche disposizioni in materia, tali comunque da essere prese in considerazioni e verificate, a proposito della recente nomina nel CdA della Sacal Spa, del Prefetto di Caserta, S.E. Dr. Arturo De Felice, che ha richiesto pertanto al Sign. Ministro Marco Minniti, concessione di aspettativa temporanea di ruolo, prima di definitiva quiescenza pensionistica, alle funzioni di Presidente della stessa azienda Sacal?
Certo che vi sono. Per esempio la L.R. n. 56/2013, relativa alla verifica del rispetto delle disposizioni contenute nel medesimo art. 4 da parte delle società in 'house providing' regionali e delle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione.
Siamo, dunque, di fronte a un robusto quanto articolato gruppo di Leggi, Regolamenti, Statuti, in sintesi un mini apparato legislativo e regolamentare, messo a disposizione dal vigente diritto amministrativo regionale calabrese, alla bisogna utile a chiunque governatore in carica, Presidente che dir si voglia esercitare il suo sacrosanto e legittimo decisionismo, senza alcun tipo d'impedimento se non la legge stessa, dopo aver setacciato e compulsato articoli, pandette, fascicoli, istruttorie d'ufficio e quant'altro, per asseverare o meno l'esistenza di ogni eventuale incompatibilità e conflitto sia del nominato che del nominante.
Non saremmo qui a sprecar tempo se non avessimo l'assoluta sicurezza che ognuno dei pezzi di tale percorso procedurale, istruttorio e amministrativo, con tanto di allegati in delibere, determine e atti di nomina, non sia stato compiuto in Sede di Giunta Regionale, là nella Cittadella di Germaneto, dove si riuniscono gli amministratori calabresi, sine die e diuturnamente.
Gli stessi che, certamente, nell'approvare ed avanzare pubblicamente la nomina del Prefetto in Sacal avranno letto e riletto le prerogative insite e le indicazioni prescritte nel già detto “Regolamento di organizzazione: procedure e criteri per le nomine e le designazioni di competenza della Giunta regionale nelle società e fondazioni a partecipazione regionale con esclusione di quelle afferenti al sistema sanitario”, dove si contemplano Ambito di Applicazione, Requisiti per la Nomina, Avviso contenente l'elenco delle Nomine e delle designazioni, Modalità di presentazione delle istanze da parte di soggetti esterni alla Regione Calabria, ecc.
Dunque, da questa indiscutibile e costante abnegazione, in nome e per conto esclusivamente dell'interesse della collettività regionale amministrata, al bene comune e non al 'particulare' della propria fazione, magari anche abilmente e giornalisticamente ben dissimulata, occorre partire per giudicare quanto avvenuto a proposito del caso Sacal.
Senza mischiare la cenere con i panni, traendo eventualmente da tale inoppugnabile, datata, pubblica documentazione, ogni necessario giudizio critico sulla condotta particolare e complessiva di personalità di spicco della vita politica regionale e nazionale che vanno dal Presidente della Regione Mario Oliverio, al Ministro degli Interni Marco Minniti, che sul tema, comunque, potrebbe essere non solo per cortesia, soggetto di ascolto, sorveglianza e concertazione istituzionale finalizzata alla tutela degli interessi dello Stato, fino a un bravo Prefetto di chiara e spiccata capacità e qualità come è il dr. De Felice.
D'altra parte non s'intendeva affatto far riferimento, per quanto osservato da altri ( passim “..il che conferma un dettaglio solo apparentemente insignificante: la scelta di De Felice al vertice della Sacal è da ascrivere totalmente al governatore Oliverio, posto che lo stesso Marco Minniti ne è stato informato solo dopo la presentazione della richiesta di aspettativa. Un primo effetto positivo, comunque, tale nomina lo porta in dote: Raffaele Cantone ha bloccato la procedura, avviata su richiesta della Procura di Lamezia Terme e del prefetto di Catanzaro, di commissariare la Sacal dopo gli arresti per corruzione dei suoi vertici amministrativi e gestionali...) ad aspetti ancor più delicati e quanto meno ulteriormente suscettibili di ordinarie e straordinarie verifiche istituzionali.
Tutto ciò premesso che il soggetto giuridico di cui trattasi, è Società per Azioni Sacal, tanto vulnerata dall'illegalità e dal dissesto dei propri conti, da far scattare, nemmeno poche settimane addietro e quasi a covo caldo, il tintinnio delle manette. Immediatamente obliterato alle orecchie dei vari consiglieri regionali, nonché dei più sommi e augusti uomini di Governo di 'Questa Calabria'.