Quando arriva la new del secondo gol del Palermo che disintegra le resistenze dell'Empoli, il piccolo e compatto stadio del Crotone si trasforma in una turbina d'energia calcistica rossoblù. Sui titoli di coda il Crotone ce la fa a restare in Serie A. Un risultato non facilmente prevedibile all'inizio del Campionato, specie dopo l'andata disastrosa e avara di buoni auspici. Obiettivo salvezza centrato analizzando molto acutamente la road map del girone di ritorno, corroborati dalle coincidenti sinergie della passione e del lavoro costante, intelligentemente finalizzate a dare concretezza di merito e autorevolezza agli sforzi di tutti.
Vito Barresi | Trasferta Libera
Fatti e passaggi sapientemente coordinati dalla tensione e dalla sofferenza, scolpite nei muscoli degli atleti, come in un insieme di fattori e personalità che hanno costruito un nuovo e diverso Crotone, con un carattere profondamente diverso dalla sua immagine di cadetteria, forgiato dalla leadership etica, asciutta e innovativa di Davide Nicola.
Da qui è nata la squadra rivelazione di questo Campionato 2017. Una compagine che ha dato una lezione morale al calcio italiano, che non aveva soppesato più di tanto una squadretta di estrema periferia, senza speranza per quasi tutti gli allibratori. Al contrario, sfoderando una sorprendente abnegazione, il Crotone si è fatto spazio tra le grandi e offerto loro fair play, gusto del gioco, simpatia nell'accoglienza, l'insospettabile eleganza della semplicità e dell'autenticità.
Tanti momenti ora si specchiano conclusivamente sul palcoscenico delle due storie vincenti e di successo di quest'annata calcistica: in testa quella della Juventus, che conquista lo scudetto e in 'coda' quella del Crotone che resta tra i big del calcio tricolore, portando alla carovana che va da Nord a Sud i propri valori addizionali, l'entusiasmo supplettivo della tifoseria meridiana, l'originalità nella qualità tecnica e organica di un impianto di piccola media dimensione, una vera e propria piccola impresa del football, fatta di vari e diversi moduli che si confrontano, concorrono e cooperano con le grandi famiglie, le dinastie ormai secolari del calcio, lungo un percorso di ben 38 incontri.
Un applauso doveroso a tutti i crotonesi di casa e quelli d'esportazione, sempre fermi nella fede e nel sostegno, mai offesi per le amare sconfitte. Tutti siamo cresciuti insieme. Abbiamo rafforzato e arricchito con nuovi motivi e culture la nostra identità di storica, antica e moderna comunità. Ci siamo relazionati con reti e sistemi di alta caratura manageriale e aziendale, ritrovandoci più uniti, convinti che possiamo e dobbiamo fare di più a ogni livello della vita civica e sportiva.
Un grazie ai dirigenti, al vecchio patron Raffaele e al giovane junior, Direttore sportivo. Naturalmente tank a Gianni Vrenna, presidente della riconferma in Serie A. Con l'augurio di nuovi traguardi e lusinghiere vittorie, come sempre in Trasferta Libera.
Salvezza conquistata con lode e a pieni titoli. Giocando fino all'ultimo minuto un campionato difficile, molto spesso contrastato da eventi minuti, avulsi, che pure non hanno intaccato entusiasmo e volontà di far valere la qualità agonistica e la responsabilità sportiva. Tenacia e impegno testimoniati con ammirevole professionalità da tutto il gruppo del Crotone Calcio, squadra, società, allenatore che hanno saputo tenere alta la fiducia, affrontando le varie situazioni. Assalto a una Lazio che resta disorientata e intontita dall'epocalità dei toni pitagorici, dalla veemenza d'approccio di un primo tempo letteralmente tumultuoso.
Due gol d'impeto siglati prima da Nalini e poi da Falcinelli. Lazio che ha vanamente pensato di contenere l'onda d'urto, tenta la ricerca di spazi più stretti, giocate più capziose che fruttano un rigore per Immobile, dopo che Patric era messo a terra da Sampirisi. Poi gli ospiti crollano letteralmente sotto la spinta straordinaria della squadra di Nicola, un team convinto delle proprie dotazioni, assolutamente incontenibile nelle folate rapide e saettanti. Proprio di fronte a uno dei tanti e veloci movimenti finali, fallosamente spezzato dalla difesa bianco-celeste, l'arbitro Rocchi sfodera un cartellino giallo che manda negli spogliatoi al 42° l'africano Bastos.
Scaramantico Nicola esce per ultimo dal tunnel al rientro in campo nel secondo tempo. Tocca a Nalini che fa doppietta al 15° spingere ancora in avanti il sogno dei pitagorici. A quel punto si comprende che anche per la Serie A vale il detto popolare,' scorre più acqua per il mulino di quanto ne sa il mugnaio'. Come scritto sulla maglietta che Davide sfoggia felice quando l'intero club calcistico calabrese festeggia sull'erba, il suo viaggio e quello del Crotone non finisce qui.