Il Crotonese, uno storico giornale finito nelle ‘mani’ della Misericordia?


Il Crotonese, l’autorevole giornale fondato da Domenico ‘Michele’ Napolitano, finito nel fango tra le pagine, i versamenti e le intercettazioni dell’inchiesta, con cui il giudice Gratteri ha smantellato e divelto la rete criminale che legava insieme ‘ndrangheta, apparati dello Stato, alta politica romana, pezzi della Chiesa e del terzo settore, nello sfruttamento illecito dei fondi destinati agli immigrati e ai profughi del centro Cara di S.Anna? Sembra una bufala ma purtroppo è realtà.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social


Che si può leggere a pag.1768 dell’atto della Procura Della Repubblica Presso Il Tribunale Di Catanzaro Direzione Distrettuale Antimafia, firmato dai Pubblici Ministeri Distrettuali dott. Vincenzo Luberto, Procuratore Aggiunto, dott. Vincenzo Capomolla e dott. Domenico Guarascio, Sostituti Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, laddove è riportata la trascrizione di una telefonata tra il Governatore della Misericordia Leonardo Sacco e l’avvocato crotonese Francesco Verri, avvenuta “alle ore 13:06:01 del 15/10/2014 (progr. 21812 - RIT 446/14 - 393...), quando Leonardo SACCO compone il n. 393..., parla con Francesco VERRI e la conversazione tra i due, di seguito indicati con le lettere “L” - Leonardo SACCO e “F” Francesco VERRI, e si svolge come segue:

F: pronto ... L: ohi france ... l’ho mandato a cambiare questa denuncia ... perché i carabinieri hanno scritto che la barca era del quadrifoglio ... F: si ho visto ... L: ed infatti ritirala del crotonese per non scrivere pure questo che siamo nei guai seri ... F: vabbè è un errore ... L: eh? F: e’ un errore ... L: vabbè però se lo scrive pure il giornale france ... F: certo ... L: no ... quindi chiamalo che adesso che mi manda la nuova gliela mandiamo ... F: allora aspetta ... c’è un errore ... aspetta che sto scrivendo ... c’è un errore ... però nella denuncia ... perché la barca era di ... sealounge e non del quadrifoglio ... di sealounge sempre partecipata da poerio no? L:no, no ... no ... non c’entra niente france ... F:ah .. non c’entra niente con la barca ... L:non scrivere niente ... altrimenti facciamo ... facciamo qua ... quello che vogliono loro facciamo ... F:vabbè ... ok L:gliela sto mandando ... va bene ... a posto ... L:ok ... F:ok ... ciao ... ciao ...

Chi scrive ha la certezza che la sconvolgete ‘prova provata’ dei legami, anche flebili, irrisori, magari occasionali e non premeditati, è tutta da verificare. E che essi, se vi sono stati, non hanno mai intaccato l’imparzialità della notizia nè l’etica del giornalismo. Gli stessi valori formativi, educativi e professionistici, a cui il giornale fondato da Napolitano ci aveva abituato, educato e formato, con straordinaria tenacia, abnegazione nell’esercizio del difficile e delicato mestiere, esemplare esperienza stilistica, rispetto per le fonti e la verità oggettiva, consolidata in tanti decenni di battaglie, inchieste, reportages, nel sempre incessante sostegno della legalità, dello Stato e delle Istituzioni, nella lotta alla ‘ndrangheta, e al malaffare, costantemente priorizzati dalla direzione e settimanalmente riportati in prima pagina della storica testata giornalistica pitagorica.

Tuttavia queste considerazioni non possono in alcun modo farci disertare dall’esercizio implacabile, incoercibile e rigoroso di chiedere con urgenza e necessità ai conosciuti e stimati colleghi, di dare risposte immediate, prima di tutto ai propri stessi lettori, se vi sia una pur remota quanto adesso plausibile ipotesi, che dai tracciati di netta separazione tra la cronaca e i suoi protagonisti, che dal solco tra gli affaristi senza vergogna e la deontologia professionale dei giornalisti, non si sia in qualche modo passati ad un anche un minimo, e per questo intollerabile, grado di congiunzione organica, per il tramite seppure riflessivo, dei rapporti azionari esistenti tra la Misericordia e Il Crotonese.

Cade così malamente il mito del piccolo e ‘spocchioso’ New YorkTimes della città più povera d’Italia? Il tabloid pitagorico che si era conquistata la fiducia tra i lettori, gli abbonati, e l’affidabilità tra gli addetti ai lavori, partendo dai ritagli dell’Eco della Stampa fino a giungere alle colonne di Prima Comunicazione?

Quello che è stato il baluardo della maggioranza silenziosa, spesso destrorsa, lo spazio di dibattito democratico messo a disposizione di chi ha combattuto contro la mala politica locale, nei tempi della prima repubblica (e un pò di meno in quelli della seconda), talvolta reclutando qualche giornalista solone e moralisteggiante, sempre pronto a far le bucce agli altri con puntigliosa polemica, ciò che fu emblema di un modo di fare giornalismo libero e indipendente, lo stesso che spinse Michele Napolitano a opporsi a viso aperto contro l’allora Presidente dell’Ordine dei Giornalisti calabresi Raffaele Nicolò, accusato di ostacolare il rinnovamento, oggi è chiamato a difendersi dall’accusa di essere caduto in un turpe intrigo di malaffare.

A tali brucianti sospetti deve rispondere, l’attuale direttore responsabile Domenico Policastrese. E con lui, altrettanto, l’intero corpo redazionale, tutti i giornalisti de Il Crotonese.