Davide Nicola Icona Salvezza nel Pictorial Soccer di Pierpaolo Barresi

San Davide Nicola, Protettore della Salvezza, santo subito in memoria del suo indimenticabile e sfortunato Ale. Tutto in un poster, uno di quei pictorial soccer, immagine cult di intensi momenti sportivi, che il disegner Pierpaolo Barresi ha ripreso a postare sui muri dell'arte, apparsa all'ingresso della pizzeria 'Lo Sfizioso' a Crotone. Visual Macht o Pictorial Soccer che siano, si tratta di un vero e proprio nuovo repertorio messo a disposizione dell'immaginario calcistico collettivo, e delle sue rappresentazioni svariate e molteplici espressioni comunicative. Un intreccio originale e inedito di visual, new journalism e comunicazione social, che porta all'istantanea fruizione di una multimedialità ormai congeniale e non solo più concettuale. Da qui la sintesi di una lettura della avventura calcistica pitagorica tra realismo e leggenda, fantasia e cultura materiale, che si sta facendo sempre più apprezzare non solo in Italia ma anche in Europa.


Icone della religione sportiva, di una fede che non è mai eticamente relativista, per come si deduce dall'ultima fatica di Davide Nicola. E che si è vista tutta nel suo durissimo tour ciclistico, la risalita d'Italia, proprio come la crono-scalata che ha trascinato il Crotone dal gorgo della retrocessione in B alla salvezza che lo conferma in Serie A.

Ciclismo e calcio come in duplice autoritratto, una doppia riaffermazione dell'autocoscienza e dell'identità. Dalla folla chiassosa degli stadi alla solitudine del lento ritorno a casa.

Davide Nicola sta al calcio come il titolo di un famoso long-seller della sociologia americana, David Riesman, La Folla Solitaria. Sullo sfondo illuminato c'è sempre il lato oscuro delle cose della vita, quello che ai cronisti che hanno seguito le tappe del Tour di Nicola, si è palesato in tristezza, saudade, nichilismo, tensione e dramma negli occhi di un apparente felicità sofferta. Un amore disperato, il tripode dove brucia un fuoco di memoria che mai si spegnerà.

Come nell'indimenticabile libro 'I Bambini sono tornati' (Piemme), che magari qualcuno domani potrà anche donare a Davide Nicola, Alessandro è stato ed è accanto al padre per continuare l'avventura sempre pentathlon della dura vita di allenatore.

Trovare le sue parole, passeggiando in bicicletta, senza fretta, nell'elogio di una frenesia della lentezza che fa ascoltare la misteriosa voce dell'altro, non è complicato ma amaro.

Alessandro aveva negli occhi la sua biblioteca di ragazzo di oggi. E li ci sono i pensatori, concetti tipo del piemontese Gianni Vattimo, frasi e suggestioni di pirandelliana sfumature, lasciati ai lettori dalla meravigliosa scrittrice siciliana Chiara Palazzolo. Tutte due, l'uomo filosofo e la donna narratrice, hanno amato la Calabria.

Nicola in maglia rosa ha tracciato un microsolco d'amore paterno e filiale a trentatrè giri, inciso la musica della sua personale mitologia. Bisogna capire e leggere i segni e i richiami dell'infinito, il messaggio a tutti i giovani, il significante che trasforma il dolore di Ale in una testimonianza universale.

Ale stava lì, con lui. E quando un attimo non li vedevi insieme, era per via che stava scegliendo per la play list del padre un pezzo degli Stadio, proprio mentre Davide stava per sussurrargli semplicemente Grazie, Alessandro, solo ora mi accorgo che mi sto alzando sui tuoi pedali...