Egregio Direttore di Cn24 e per conoscenza al Signor G (Giudice Gratteri),
le scrivo in quanto cittadino di Crotone residente nel Centro Storico, dove come si è letto sulla testata online da lei diretta e poi su altri organi di stampa locali, è stata sfregiata e divelta una targa storica dell’antica Casa di Riposo per motivi che non risultano al momento né chiari né tanto meno plausibili.
Vivendo quotidianamente in questo ambiente di degrado e abbandono che non ha eguali in altre parti d’Italia, una Casba non certo tipo Totò, in un posto in cui ormai siamo abituati più ai topi che ai gatti, più agli scarafaggi che alle farfalle, un centro storico antichissimo e bellissimo interamente occupato da una popolosa rappresentanza di quasi tutti gli stati dell’Africa, oltre che da una ragguardevole presenza di stranieri asiatici, persino provvisti di una piccola moschea, nonché da un’ormai ampia e naturalizzata presenza di oriundi dei vari paesi dell’Est Europa, tra cui rumeni, bielorussi, slavi, albanesi e bulgari che hanno anche pregevolmente avuto in dotazione un’ex chiesa cattolica, dove hanno aperto la propria parrocchia ortodossa, mi chiedo che cosa bisogna pensare di quanto accaduto dal punto di vista dell’esempio di legalità, di rispetto per l’ambiente e per i beni culturali.
Premesso che tutto è avvenuto a pochi passi dall’abitazione di una notissima vice ministro ai beni culturali, molto apprezzata dall’attuale Ministro Dario Franceschini, che in quello stabile dove è avvenuta la manomissione della preziosa insegna della Casa di Ricovero, si sono svolte nei mesi scorsi numerosi incontri dei grillini locali, appartenenti al Movimento Cinque Stelle, alla presenza di vari parlamentari tra cui Nicola Morra, Dalida Nesci, Paolo Parentela e altri esponenti di nazionali nonchè dei consiglieri comunali Ilario Sorgiovanni e Andrea Correggia, sempre ospitati dai proprietari di Palazzo Berlingieri e Santa Veneranda;
tenuto conto che i fatti si svolgono in un centro storico dove da tempo è endemica la microcriminalità, lo sfruttamento della prostituzione di strada e di appartamento, il susseguirsi di furti e oltraggi alla sicurezza pubblica e all’incolumità degli abitanti, chiedo a lei che se ne farà con il suo giornale portavoce anche presso il signor G, giudice Gratteri, se questo non sia un esempio negativo per lo Stato e per la cultura della legalità.
Se cioè non sia il caso di far vedere agli abitanti del quartiere che qui un bel mattino può arrivare una gazzella dei Carabinieri del Nucleo Beni Culturali, anche per un primo semplice sopralluogo, accertamento di eventuali danni e manomissioni.
Non sarebbe questo un esempio e un ritorno dello Stato negli ‘Stritti’ da applaudire e sostenere tanto quanto la lotta alla ‘ndrangheta messa in campo dal dottor Gratteri?
Altrimenti che senso ha aver speso, seppure si dice inutilmente, tanti soldi per acquistare prima Palazzo Caminiti e poi ristrutturare con fondi UE l’antica caserma dei carabinieri proprio nella vecchia città di Crotone?
Certo della sua accoglienza la prego di voler gentilmente firmare con le mie sole iniziali.
Distinti Saluti
R.M., residente nel Centro Storico di Crotone