Una Ferrari testa rossa in piena regola, messa ai box sul porto di Crotone dall'Eni che, ogni mattina alle sei in punto, è pronta a sfrecciare nei mari del sud, solcare i fiori dell'onda, accarezzare il blu cobalto, metallico e catramoso, di un'acqua fiordaliso ormai memoria poetica del fu Jonio crotonese. Si chiama Clean Sea, il gioiello della tecnologia subacquea e non solo, religiosamente alloggiato in un apposito slot posto su un imbarcazione, registro navale di Ravenna, che porta l'insegna, suggeritrice e allusiva, di 'Mare Diamante'.
Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social
Un sontuoso mezzo automatico e meccanico, iper strumentato, connesso e collegato in rete, un drone sottomarino di ultima generazione, che fa bella mostra di sé, restando del tutto indifferente a ciò che lo circonda. Cioè un mare di merda in un porto morto che batte bandiera Gioia Tauro, pur essendo locato in altra sponda del Mediterraneo.
Un approdo in rovina ormai naufragato nei detriti dell'inquinamento industriale del passato, cromo, cadmio, fosforo, ammoniaca, ferriti, zinco, acido solforico, miscellanee di lisciviazione della Pennaroya e nella cloaca delle fogne crotonesi, che sfociano dall'invisibile e fetido torrente Pignataro, oltre che copiosamente dalla foce plateale e nauseabonda dell'Esaro, dove sversa il collettore dell'intero sistema fognario crotonese.
Altro che secchiello della ‘Goletta Verme’ che viene a prenderci per il culo ogni anno con i colibatteri fecali. Clean Sea potrebbe essere lo strumento in mano ai crotonesi per sapere la verità sul disastroso dilavamento a mare di tonnelllate e tonnellate di veleno.
E, invece, tutto il contrario. Sottomessi come siamo a una banda di stronzi galleggianti che comanda Crotone, questi non riescono nemmeno a fare una richiesta minima all’Eni, per ringraziarla di averci portato l’avveniristico drone e magari di farci anche vedere e riflettere su qualche brandello di analisi delle acque che ha effettuato.
Clean Sea, Trade Mark firmato Eni, con le sue tecnologie robotiche avanzate per il monitoraggio ambientale e dell’integrità delle strutture in scenari oil&gas offshore, è il segno della grande contraddizione e dell'estrema ambiguità neocolonialista e devastante in cui si trova questo territorio della Calabria centrale, all'estrema periferia del grande braccio mediterraneo raccolto nel Golfo di Taranto.
Da un lato l'alta tecnologia e le sue straordinarie performance, dall'altro il gabbiotto della Misericordia, il chek in dove vengono accolti profughi provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente, ancora con il simbolo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto.
Povertà e ricchezza, arretratezza sociale e innovazione globalista, gli attracchi contraddittori e contrastanti di una realtà locale le cui risorse energetiche, produttive e naturali sono sotto il monopolio straniero di grandi multinazionali del gas, del petrolio , dell'eolico, delle biomasse, del controllo militare marittimo,ecc.
Secondo Danilo Maddalena, responsabile R&D Eni Tecnomare, il Veicolo Autonomo Sottomarino in azione nel Mare più inquinato d'Italia, rappresenta una tecnologia emergente in importanti campi di attività a mare (militare, scientifico), capace di offrire un significativo potenziale di riduzione costi ed estensione di capacità rispetto alle soluzioni tradizionalmente adottate dall’industria oil&gas offshore.
L'avveniristico drone sottomarino che sta operando nelle acque di Crotone è un fiore all'occhiello di Eni Tecnomare, società del colosso italiano, impegnata da diversi anni in sviluppi di sistemi in campi applicativi come l’esplorazione spaziale e il monitoraggio scientifico ambientale in alte profondità.
Con CLEAN SEA Eni e Tecnomare hanno sviluppato una tecnologia robotica in grado di soddisfare i requisiti presenti e futuri di monitoraggio e ispezione. Un payload di missione intercambiabile appositamente sviluppato è stato integrato in un AUV commerciale. I compiti eseguibili sono: monitoraggio qualità acque, campionamento acqua, ispezione visiva, rilevamento e localizzazione di perdite di idrocarburi, analisi chimiche, prospezioni acustiche.