Vincenzo Voce, un Ingegnere sulla Collina Dei Veleni che grida: Abbiamo Vinto

Collina dei Veleni, associazione di cittadini che con l'azione diretta ha rilanciato la lotta contro Eni Syndial sulla grande truffa della Bonifica industriale, a pochi giorni dall'inizio dell'estate, fa con noi un bilancio delle iniziative messe in campo in questi mesi su vari temi che riguardano il risanamento di una città sempre più alla ricerca di una prospettiva di sviluppo e di crescita centrata sulla qualità ambientale e sul corretto utilizzo delle risorse naturali ed energetiche altrimenti sfruttate in modo distorto e indiscriminato da grandi multinazionali, nel silenzio e nella connivenza interessata della politica e delle istituzioni regionali, nazionali e comunali.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social

Al leader storico, oltre che esperto dotato di indiscusse competenze in tema di bonifica e tutela ambientale, sempre in prima linea all'insegna della correttezza e della verità, ingegnere Vincenzo Voce, rivolgo alcune domande che sono poi quelle di tutti noi, dei cittadini crotonesi che guardano sempre più scontenti e preoccupati alla situazione che si è venuta a creare nella città dopo un anno di nuova amministrazione e ormai un triennio di fallimentare politica regionale nel settore ambientale, condotta senza alcun risultato, dall'attuale assessore regionale all'Ambiente Antonella Rizzo.

DOMANDA |Tra mancanza di strategie operative, incapacità gestionale, incapacità a prendere una netta posizione a favore degli interessi collettivi della popolazione e dei beni collettivi, ti chiedo quali sono i risultati ottenuti e perché si può parlare persino di un primo successo su Bonifica?

RISPOSTA | Primo successo perché sono state sventate “Le Colline dei Veleni”. Il tentativo di Eni / Syndial di realizzare due impianti di confinamento sul sito di Pertusola avrebbe consentito alla multinazionale di prendere due piccioni con una fava: risolvere il problema dei rifiuti delle discariche a mare ed i rifiuti Pertusola, che pensavano di bonificare con gli 'alberelli magici', definiti così in un articolo su L'Espresso. Quindi pericolo sventato, perché i rifiuti delle discariche a mare li porteranno altrove e la bonifica (finta) di Pertusola dovranno necessariamente rivederla. Sulle tecniche di bonifica che il Ministero ha approvato il 3 febbraio scorso, dovranno ricredersi e individuare nuove tecniche, da applicare anche nei 35 ettari messi in sicurezza permanente del sito.

Il tuo giudizio su Regione Calabria è nettamente negativo. La pagella dell'assessore regionale Antonella Rizzo dopo quasi tre anni di comando segnala un'ampia insufficienza su tutte le principali questioni ambientali ...

Il mio giudizio è nettamente negativo, perché dalla Regione volevano far passare questi impianti di confinamento come parchi giochi da restituire ai cittadini crotonesi. In Italia i siti che occupano discariche - e quelle proposte da Syndial sarebbero state discariche per rifiuti pericolosi - o siti messi in sicurezza permanente, non sono accessibili alle persone non autorizzate. Una vera vergogna! Molti sono stati i tentativi da parte della Dott.ssa Rizzo per giustificare la scelte di Syndial e se non fosse stato per la protesta dei cittadini avrebbero anche chiuso l'accordo scellerato. In questa vicenda, occorre dire che almeno l'amministrazione comunale si è opposta.

Poi c'è lo scandalo della differenziata. Una situazione che ormai ha superato i limiti della legalità. A Crotone, avete contestato molte cose a questa 'nuova' amministrazione comunale. Un anno perso, solo annunci senza fatti. Cominciamo dalla società politicizzate altrimenti dette municipalizzate. Akrea e Congesi consegnate a due massimi dirigenti del PD nonostante abbiano perso le elezioni. Un patto di potere ai danni dei cittadini e della qualità di servizi fondamentali quali acqua e rifiuti?

Da cittadino non me ne frega nulla delle nomine fatte dai consorzi e dalle partecipate ma guardo alla qualità del servizio svolto. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, in premessa, mi preme ricordare che i cittadini pagano da quasi un anno per il servizio di raccolta su strada, che nonostante gli annunci, non è ancora partito. Pagare 169 euro/ton per smaltire carta e cartoni come spazzatura normale è vergognoso. Soprattutto quando si potrebbe valorizzare e incassare degli introiti. La mancata raccolta differenziata influisce poi sulle tariffe che la Regione Calabria applica per il conferimento dei rifiuti agli impianti di selezione. A Crotone si paga il massimo.

Nel caso specifico 'La Collina dei Veleni' ho presentato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti, proprio per fare chiarezza, sul servizio pagato dai cittadini, che in gran parte non è svolto da Akrea. Infine c'è la vicenda degli ex lavoratori Akros, i quali perderanno il posto di lavoro senza l'avvio della Raccolta Differenziata. Un dramma per quelle famiglie, il cui destino è vincolato a un servizio di igiene che non è fatto. In questo l'amministrazione Pugliese ha voluto dare continuità con la precedente gestione dell'on. Rocco Gaetani, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per Congesi il discorso è diverso. È una società destinata anch'essa al fallimento perché non c'è equilibrio di gestione, rispetto ai costi sostenuti dal Consorzio e le tariffe applicate, che non tengono conto della quantità di acqua “dispersa” e di una rete obsoleta.

Scandalo del depuratore filmato dal drone ma poi visto da oltre ventimila persona sempre più impressionate della pericolosità e dell'insicurezza della balneabilità del mare...un danno enorme per l'economia turistica

La depurazione, invece è a zero in tutta la provincia di Crotone (o quasi) e da molto tempo. Quando si programmano lavori che non risolvono a monte il problema si sprecano solo soldi (pubblici). Vedrete che al termine dei lavori di efficientamento, il depuratore comunale entro pochi mesi, tornerà a funzionare male. Come è già avvenuto nel 2015, quando il Comune di Crotone ha speso 1,4 milioni di euroe dopo pochi mese era nuovamente intasato dai fanghi non rimossi. Il Comune di Crotone ha gestito il depuratore tra il 2012 e il 2015. Aggiungo anche dei particolari. Il Comune di Crotone, non solo ha speso 1,4 milioni per non efficientare un bel nulla, ma ha cercato addirittura di fare un lodo arbitrale per recuperare i soldi (o una parte), che da lì a poco ha perso definitivamente con il fallimento di Soakro. Tra arbitri e spese avrebbero speso altri 100.000 euro. Che pacchia! Il problema è questo: se non si risolve il problema dei fanghi la depurazione non potrà mai essere gestita con efficienza. I Consorzi come Congesi non hanno i soldi per smaltire i fanghi di supero prodotti dagli impianti e che devono essere rimossi.

Torniamo all'Eni, alla sua massiccia e ormai totalitaria presenza sul territorio. C'è qualcosa che non va nella Centrale del Gas e le falde acquifere?

È un discorso vecchio di cui nessuno parla, ma sarà sempre attuale finché permarrà la contaminazione. La falda acquifera della Centrale Gas dell'Eni di Passovecchio è contaminata da idrocarburi clorurati. Queste sostanze sono cancerogene e usate di solito come sgrassanti. Non ho capito come sia potuta avvenire questa contaminazione, ma nei prossimi mesi, tra le altre cose di cui mi occupo, cercherò di approfondire anche questa faccenda con una serie di accessi agli atti. Eventualmente presenterò un esposto in Procura, affinché siano accertate le cause ed i responsabili di questa massiccia contaminazione.

Altre problematiche tra denunce e azione di democrazia diretta dei cittadini

Rimane aperto il discorso sul CIC, sul quale sto valutando il modo per fare emergere le responsabilità di Eni Risorse Spa, di cui Pertusola Sud in liquidazione era una sua consociata. Parliamo almeno di 400 mila tonnellate di CIC non conforme al D.M. 5 febbraio 1998, che rimane un rifiuto. Al Ministero dell’Ambiente (MATTM), nelle ultime conferenze dei servizi che hanno fatto sull’argomento, vorrebbero far passare quel materiale come “matrici materiali da riporto”. Non è così. Preannuncio nuovi ricorsi e nuove battaglie. Non si tratta minimamente di residui di lavorazione, ma di vere e proprie discariche illegali, che dovevano essere rimosse. Questo concetto è scritto chiaramente nelle sentenza della suprema Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso del Procuratore della Repubblica Dott. Mazzotta. Sono rifiuti non pericolosi utilizzati che dovevano essere utilizzati per fondazioni stradali (al massimo 30 cm), invece sono stati impiegati illegalmente anche in spessori di 2-3 metri. I soggetti responsabili devono pagare e di questo dovrebbe occuparsene il Commissario Straordinario Elisabetta Belli. Speriamo che lo faccia.

Infine quali devono essere i rapporti tra movimenti per la difesa civica ambientale e le istituzioni?

I movimenti sono considerati nemici delle istituzioni, perché il più delle volte portano alla luce le loro malefatte. Noi abbiamo a cuore gli interessi della collettività, loro hanno a cuore prima gli interessi politici. Spesso questi interessi non sono gli stessi. Ad esempio il Comune di Crotone ha voluto fare il ricorso al Tar da solo, spendendo e liquidando oltre 31.000 euro ad un avvocato. Il Comune di Crotone e la Provincia, prima hanno partecipato alle Conferenze dei Servizi presso il Ministero senza opporsi minimamente e poi fanno ricorso. Un ricorso fatto contro se stessi. Posso assicurarle che in tutte le CdS nelle quali si è discusso di phytoremediation o di Ekrt, cioè delle tecniche che poi il Ministero ha approvato, non c’è stata nessuna opposizione da parte dei nostri tecnici.