Regione Calabria, Antimafia di facciata | Vincenzo Falcone

Tutte quelle belle parole e gli impegni contenuti nei 21 programmi di governo che hanno caratterizzato la vita politico-istituzionale delle Regione Calabria, dal 1970 al 2000, e le dichiarazioni dei quattro Governatori che si sono succeduti fino ad oggi, in ordine alla lotta alla mafia, sono rimaste, praticamente lettera morta. Se andiamo a ricercare tutto quello che è stato fatto, a livello di governo regionale in merito, troviamo, 16 anni anno dopo l’istituzione della Regione Calabria, una legge regionale del 1986 e, 32 anni dopo, una legge regionale del 2007.
Per opportuna informazione, citiamo l’articolo 1 di ciascuna di queste due leggi ed a voi l’ardua sentenza.


Vincenzo Falcone | Economista

I) LEGGE REGIONALE 15 GENNAIO 1986, n.2: “Provvedimenti a favore delle scuole e delle Università calabresi per contribuire allo sviluppo della coscienza civile e democratica nella lotta contro la criminalità mafiosa”.

Articolo 1

“La Regione Calabria, per contribuire alla lotta contro la violenza organizzata e contro la mafia anche sul piano educativo e culturale, stimolando le giovani generazioni allo studio ed alla conoscenza critica del fenomeno mafioso nei suoi vari aspetti e per concorrere allo sviluppo della coscienza civile e democratica, attua a favore delle scuole calabresi di ogni ordine e grado, nonché delle Università calabresi, interventi di sostegno al fine:

1) di incentivare attività didattiche integrative e di sperimentazione, ricerche individuali e di gruppo, indagini, sociali, seminari, dibattiti, cineforum mostre fotografiche, ed ogni altra attività utile ad una reale conoscenza del fenomeno mafioso e delle sue cause, nonché delle sue implicazioni storiche, socio-economiche, politiche e di costume;
2) di dotare le istituzioni di cui sopra di materiale bibliografico, cinematografico e videoregistrato e di ogni altro sussidio di uso collettivo tendente a documentare, con riferimento specifico, ma non esclusivo, alla Calabria, la nascita, l'evoluzione e l'attuale stato della criminalità mafiosa;
3) di favorire l'educazione alla democrazia ed alla non violenza;
4) di stimolare l'esigenza di rinnovamento della società calabrese”.

II) LEGGE REGIONALE 10 gennaio 2007, n. 5 : “Promozione del sistema integrato di sicurezza”.

Articolo 1

1. “La Regione Calabria, in armonia con i princìpi costituzionali e statutari, attua e promuove politiche locali ed integrate di sicurezza finalizzate a migliorare le condizioni di sicurezza dei cittadini e del territorio regionale, allo sviluppo di una diffusa cultura della legalità, al contrasto della criminalità, ad azioni di prevenzione e recupero di fenomeni di devianza, mediante accordi di collaborazione istituzionale con lo Stato, gli Enti Locali, le associazioni e le organizzazioni operanti nel campo sociale e della valorizzazione del territorio.
2. Ai fini della promozione del sistema integrato di sicurezza di cui al comma 1, compete alla Regione, d’intesa con il Consiglio delle Autonomie Locali, l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di raccomandazione tecnica.
3. Per realizzare le finalità di cui al comma 1, la Regione sostiene, attraverso la concessione di finanziamenti per l’attuazione dei contratti locali di sicurezza, progetti volti a realizzare un sistema integrato di sicurezza del territorio improntato ai princìpi di solidarietà tra i cittadini”.

Queste due leggi prevedevano, tra l’altro, l’elaborazione del piano regionale sulla legalità (mai esistito) e l’istituzione della consulta regionale antimafia (che ha cessato di operare dopo due anni di vita).

Consigliamo la lettura di queste due leggi che se attuate. avrebbero date un notevole contributo alla diffusione della cultura della legalità nella società regionale.

Leggi di facciata per un antimafia di facciata.
... Senza contare i lavori della commissione antimafia del Consiglio Regionale.