Crotone. Comune in guerra con Prefettura e sindacati: via Roma gongola e l’opposizione tace

8 luglio 2017, 13:28 Sr l'impertinente

La distinzione tra politica e amministrazione è un principio cardine di organizzazione delle pubbliche amministrazioni introdotto con sempre maggiore impegno in Italia a partire dai primi anni ’90. Evidentemente, però, Crotone è una Repubblica indipendente dello Stato italico, considerato che di questa distinzione non c'è traccia, sia rispetto alla distinzione di ruolo tra dirigenti comunali e giunta, sia per ciò che concerne i referenti politici e l'esecutivo stesso.


di Sr* l'impertinente

Prova ne siano le continue liti che l'Amministrazione comunale sta avendo con i Sindacati e, perfino, con la Prefettura, sulla questione dei dirigenti: prima sul fatto di averli messi tutti contemporaneamente in ferie, poi sull'assegnazione delle posizioni organizzative.

Liti che sono sfociate in una dura lettera dell’Ufficio di Governo che invitava a precisare i toni della comunicazione del sindaco in cui si tirava indietro rispetto all'accordo stipulato con sindacati e, successivamente, in una querela da parte degli stessi sindacati.

Lo spoils system, strumento legittimo, e consiste “nel conferimento agli organi politici di strumenti di sostituzione dei dirigenti, in occasione del rinnovo del mandato politico, in tal modo permettendo ai nuovi organi politici di conferire gli incarichi dirigenziali a dirigenti di propria fiducia”.

Uno spoils system generalizzato a tutti i dirigenti, però, magari con la scusa delle troppe ferie arretrate dei dirigenti stessi, “avrebbe delle conseguenze immediate sull’effettivo rispetto del principio di distinzione, pur in presenza di un suo rispetto formale”.

Henry Louis Mencken, sosteneva che “ci sono degli uomini politici, che sarebbe bene chiamare politicanti, i quali, se avessero come elettori dei cannibali, prometterebbero loro missionari per cena”.

E le promesse, poi, vanno mantenute sotto forma di cambiali da pagare una volta eletti. Così, magari per accontentare qualcuno, sotto forma di incentivi economici, l'amministrazione comunale non ha esitato a mettere su uno scontro con Prefettura e sindacati, creando un clima da guerra, sfociato poi, perfino in carte bollate.

Vengono alla mente le parole di Pertini: “non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista”.

Ma la cosa più grave è l'altra faccia della medaglia della commistione tra politica ed istituzione. Per parlare dei tagli di cattedre nel crotonese, il vicesindaco ha promosso una riunione a cui ha preso parte anche il sindaco, Ugo Pugliese, e la consigliera regionale Flora Sculco.

Peccato, però, che questo incontro non sia stato organizzato in Comune, ma in via Roma e, più precisamente, nella sede politica di Enzo e Flora Sculco, dando adito a chi diceva che il Palazzo comunale, ormai, sia diventato solo “una sorta di dependance”.

La cosa che più colpisce, non è tanto l'episodio in sé (che in questo anno non è stato certo isolato) ma il fatto che la non abbia suscitato la benché minima indignazione, né dai sindacati, né dalle opposizioni politiche, ammesso che ce ne siano.

Così come non desta più nessuna reazione il fatto che la famiglia Sculco, ormai, nel palazzo comunale abbia una frequentazione più che assidua e un'incidenza sulle scelte, con buona pace dell'autonomia istituzionale, a testimonianza del fatto che in questa città ci si abitua proprio a tutto.

Certo, si può sacrificare all'altare del buon governo un po' di confusione di ruoli. Peccato, però, che a Crotone vale ciò che diceva Corneliu Vadim Tudor: “I grandi successi del Governo sono come i fuochi d’artificio di giorno: anche se fanno rumore, nessuno li vede”.

* Simbolo dello stronzio