Sì, no, non so! Gli assessori “smentiti” e le inversioni a “U” della Giunta Pugliese

10 luglio 2017, 15:00 Sr l'impertinente

Come sosteneva Arthur Charles Clarke “le nuove idee passano attraverso tre fasi: Non può essere fatto. Probabilmente si può fare, ma non ne vale la pena. Ho sempre detto che si trattava di una buona idea!”. E, su diversi fronti, l’amministrazione comunale di Crotone, guidata da Ugo Pugliese, sta attuando questo principio alla lettera, cambiando idea molto spesso anche su questioni importanti.


di Sr* l’impertinente

Uno degli esempi più eclatanti è quello relativo alla nascita di un nuovo hot spot nel porto crotonese, annunciato dal ministro calabro Marco Minniti come una delle soluzioni al problema degli sbarchi di migranti.

Siamo contrari!”: è questa la decisa e netta risposta che l’Amministrazione comunale ad opera della vicesindaco Antonella Cosentino ha dato rispetto alla proposta di istituire sulla banchina di riva del porto Nuovo un “centro per la prima accoglienza ed identificazione dei migranti”. Era il 12 ottobre 2016.

Se ci fossero stati dubbi, la vice sindaco ribadì che “questa scelta minerebbe qualsiasi possibilità di sviluppo turistico del porto di Crotone, che vedrebbe crescere a dismisura il numero di sbarchi. Non è condivisibile la scelta rispetto alle prospettive della città è men che meno la dislocazione di questa struttura”.

Al di là della condivisione della scelta nel merito, finalmente una posizione netta del Comune che, anche dal tono, appariva se non proprio irremovibile, quanto meno consolidata e decisa.

“Il nuovo hotspot a Crotone è una cosa positiva se funzionerà come è stato progettato e ideato”. Queste, invece, le parole del sindaco Ugo Pugliese, che sconfessa completamente ciò che la sua vice aveva detto nemmeno pochi mesi fa.

Un’inversione ad “U” completa, per qualcuno anche contromano, quella sul fronte dei migranti e, come accennato, non è certo la prima volta della sia pur breve vita dell’Amministrazione Pugliese.

L’altra occasione è stata l’incontro, in Prefettura, insieme ai sindacati con il quale l’assessore comunale al personale, Alessia Romano, ha firmato un accordo per le posizioni organizzative nell’ente.

Appena il tempo di ritornare nel palazzo comunale che dalla stanza del sindaco è partita una comunicazione dello stesso Pugliese che ha scritto, a sindacati e Prefettura, dicendo: abbiamo scherzato, non siamo d’accordo. Quest’altra giravolta, però, non è passata inosservata, tanto che è costata al sindaco e all’Amministrazione una dura reprimenda della Prefettura e una querela dei sindacati.

“Se un uomo non intende correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui”, diceva Ezra Pound, inascoltato, evidentemente, nelle stanze di via Resistenza.

Questi sono solo due casi, i più eclatanti ma altri ce ne sono, a quanto risulta, anche nell’azione amministra quotidiana (vedasi la questione dirigenti su tutte), con conseguenti crepe nella stessa maggioranza.

Due sono le cose: o gli assessori della Giunta Pugliese non contano nulla o, quanto meno, non hanno sufficiente autonomia. Oppure non si possono decidere cose che non stanno bene al “manovratore”.

“Certe volte non mi sento una persona. Non sono che un insieme di idee di altra gente” diceva il duca bianco, David Bowie. E, probabilmente, proprio questo è il problema, che le idee non vengono da piazza della Resistenza, ma da via Roma.