Ex Convento dei Cappuccini. Sopraintendenza vincola l’area di rispetto per salvare il monumento

Con raccomandata indirizzata al Comune di Crotone Settore IV Pianificazione e Gestione del Territorio VII Programmi Urbani e Politiche Comunitarie, alla Società in accomandita semplice Orto dei Cappuccini di Franco Lucifero &C., il Soprintendente dott. Mario Pagano, ha comunicato ai soggetti interessati che il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Soprintendenza Archeologia, per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, ha avviato il Procedimento Amministrativo ai sensi dell’art. 7 legge 241/90 e art. 14 del D.lgs. 42/04, con il quale si attesta la Dichiarazione di riconoscimento dell’interesse culturale dell’Ex Convento dei Cappuccini, comprensiva dell’area di rispetto al bene tutelato.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social

Si tratta di un passo amministrativo di grande rilevanza culturale, poiché con esso viene ad essere sancito il riconoscimento di un’importante struttura storica del passato, il cui recupero potrebbe costituire un volano di rinascita urbana per un’area della città, la Marinella, particolarmente degrada e dequalificata.

A leggere il provvedimento che è stato notificato alle parti interessate si apprende che l’area in cui si trova in condizioni di obsolescenza il complesso monumentale, è situata nel centro della città di Crotone, in un contesto completamente urbanizzato, rappresentando l’unica testimonianza che conserva tutte le peculiarità storiche e naturalistiche del luogo fin dalla realizzazione del complesso monastico.

Per questi motivi la Soprintendenza ha ritenuto di mettere sotto protezione non solo i fabbricati e le pertinenze quali l’orto circostante ma d’imporre anche un’ampia zona di rispetto secondo quanto previsto dalla normativa in materia, dando avvio immediato al procedimento di dichiarazione di tutela indiretta dell’area individuata.

Per esse sono anche prescritti i divieti di non effettuare sterri, riporto, deposito, uso a discarica pubblica o privata, porre a dimora ulteriori essenze arboree di alto fusto atte ad alterare i coni visivi del monumento senza più potere apportare alcuna sensibile modifica dell’attuale immagine dei luoghi, ne modificare la volumetria degli immobili e le altezze sia alla gronda che al colmo dei fabbricati.

Si tratta di una serie di prescrizioni minuziose a cui è chiamato ad ottemperare per le relative competenze d’ufficio il Comune di Crotone, in qualità di Ente territoriale competente, invitato dal Ministero e dalla Soprintendenza Regionale a inserire prontamente tale provvedimento nelle norme dei propri strumenti urbanistici.

Proprio in occasione della XXV edizione (1993-2017) delle Giornate di Primavera del Fai, il 25 e 26 marzo 2017, era stata prevista l’apertura alle scuole ed alla cittadinanza per una visita guidata dell'ex Convento dei Cappuccini in Largo Pastificio. I visitatori trovarono invece tutti gli assetti sbarrati con catenacci e lucchetti, dopo che erano stati pavesati ingressi e delimitazioni con cartelli che intimavano il divieto d’accesso alla proprietà privata. Per cui con notevole disappunto dei convenuti quella che dove a essere una giornata di festa sotto il titolo dell’iniziativa “Il giardino segreto dei Cappuccini” si tramutava in una deludente e amara constatazione di non potere accedere al bene monumentale, nonostante l'iniziativa, avesse ottenuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio dei Ministeri per i Beni e le Attività Culturali e dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, beneficiando del sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria.

Secondo quanto scrive in una apposita schede Italia Nostra “il complesso monumentale, attualmente in condizione di abbandono e degrado, è l’unica testimonianza dell’architettura povera dell’ordine, che rischia di essere distrutto per sempre. Formato da una chiesa, intitolata a S. Maria degli Angeli, da convento con chiostro, da area cimiteriale e giardino, fu acquisito dal Comune di Crotone nel 2004, mediante permuta dall’antico proprietario. Incombe sulla sua sopravvivenza l’autorizzazione concessa dal Comune di Crotone ad un progetto edilizio che prevede che l’ex Convento dovrebbe essere inglobato all’interno dell’enorme edificio oggetto di una lottizzazione, che andrebbe ad occupare l’intero compendio del Convento stesso costituito, come già detto, da ampio giardino, con impianto di sollevamento dell’acqua e da una cisterna per l’irrigazione, nonché dall’annessa area cimiteriale, orto ricco di alberi da frutto, delimitata da un muro con un ben tenuto portale e mascherone. Le strutture murarie della Chiesa conventuale e dell’annesso chiostro, a loro volta, rimarrebbero prigioniere all’interno della nuova costruzione, perdendo la loro fisionomia e funzionalità originarie.

L’area è oggi non fruibile e non accessibile perché in stato di abbandono ed è recintata. Il convento, costruito nel 1579, fu abbandonato nel 1783, anno della sua chiusura a seguito del terremoto, quando il complesso ritornò alla proprietà dei discendenti di quella famiglia che alla fine del ‘500 aveva donato l’area per edificare il convento.

Gli edifici, essendo entrati in proprietà pubblica potrebbero, dopo l’opportuno restauro, essere utilizzati per scopi culturali e sociali, mentre l’area occupata dal giardino e dall’orto inselvatichiti potrebbe essere trasformata in un rigoglioso giardino-orto botanico urbano, aperto alle scolaresche cittadine, con scopi educativi e formativi, essendo possibile utilizzare alcuni degli edifici annessi quali laboratori.

Italia Nostra ed il Gruppo Archeologico Krotoniate avevano inoltrato, in data 20 dicembre 2015, al MiBACT, una richiesta perché sia dichiarato con urgenza l’interesse culturale di tutto il complesso conventuale, ai sensi del D.L. 42/04, con conseguente imposizione di vincolo.