Crotone a ferro e fuoco. Un far west di banditi, duellanti e sceriffi inconcludenti

20 luglio 2017, 15:27 Sr l'impertinente

Crotone sta diventando, sempre più, un autentico Far west, locuzione che, attingendo proprio alle suggestioni delle pellicole cinematografiche, è usata nella pubblica opinione per indicare un territorio con leggi proprie o anche l'assenza di norme e di regolamenti efficaci.


di Sr* l’impertinente

Non a caso nell'immaginario di intere generazioni il Far West era un luogo selvaggio, patria di banditi e feroci indigeni. Una terra di frontiera, pericolosa, dove la legge e l'ordine sociale ancora non erano arrivati.

Con l’aggiunta, poi, che la gestione della giustizia, sempre nel far west, era improntata essenzialmente al “fai da te”, con norme e regolamenti che venivano rispettati ma i banditi, pur essendo una sparuta minoranza, dettavano legge.

Quale migliore descrizione di una città, come Crotone, dove, in pieno luglio, nel giro una settimana, per ben due volte il risveglio è assicurato dal suono di esplosioni, sirene di vigili del fuoco e polizia, intervenuti per l'incendio di attività commerciali.

Una città dove lo Stato mostra muscoli e la sua presenza contro i parcheggiatori abusivi dell'ospedale, gli ambulanti stranieri che scorrazzano con i loro carrelli, gli esercenti locali semi abusivi e perfino con chi possiede 0,45 grammi di “fumo”.

Crotone che è stata, e lo è ancor oggi, una terra border line, una città di confine, appunto, dove non si cammina mai nel percorso chiaro della legalità, nel pieno rispetto delle regole ma sempre su sentieri discutibili, e nel dubbio.

Un elemento, questo, che investe tutti gli aspetti della società, sia pubblici che privati, e che la rendono terreno ideale per i “banditi” già citati, che non hanno più pistole e cappelli da cow boy, ma sono molto più pericolosi.

“Chi ha voglia di rovinare gli uomini deve solo permettere loro tutto” diceva Napoleone Bonaparte. E a Crotone, sembra essere permesso tutto a tutti, considerato che le regole ci sono ma non si fanno, però, rispettare.

A partire, ad esempio, dall’ordinanza sulle deiezioni canine, restata lettera morta considerato il percorso ad ostacoli che si deve fare non per le strade periferiche ma perfino sotto i portici, salotto buono della città.

Come quella, ad esempio, degli ambulanti stranieri che non possono sostare nel centro città e neanche sotto i soliti portici; o quella relativa all’orario del deposito dei rifiuti, sull’orario della musica live e, a proposito, compagnia cantando.

Ed in città, poi, non mancano certo i duelli, sia quelli alla luce del sole (ultimo in ordine di tempo, tra il giovane Caiazza e Sorrentino di Prossima Crotone, sull’efficacia dell’amministrazione comunale), e quelli più latenti.

Per quest’ultima tipologia, vedasi i duelli, sempre più frequenti, tra il sindaco Pugliese e il segretario generale dell’ente, Bruno Rosaspina, con quest’ultimo che non perde ormai occasione per evidenziare le cose che non vanno.

Così come quello, sempre vivo, all’interno della stessa maggioranza consiliare, dove vige sempre il braccio di ferro tra chi vuole rendersi autonomo dalla “Sculco family e chi, invece, vuole far rimanere ben stretto il collegamento.

E se c’è un partito che è abituato ai duelli, quello è certamente il Pd, dove le lotte intestine non riguardano solo l’aspetto meramente politico, ma anche quello amministrativo, dove c’è disaccordo tra i vari consiglieri.

A beneficiarne, è l’amministrazione Pugliese che ha potuto in questo primo anno godere, in pratica, di una mancanza dell’azione della minoranza; ma visto che una opposizione ci deve essere, la Prossima Crotone se l’è creata al suo interno.

Amministrazione che non riesce, da mesi, neanche a nominare un assessore, nonostante il nome sia stato fatto da tempo immemore, quello di Rori De Luca, ma frenato da conflitti, questa volta d’interessi.

Però, in fondo, che fretta c’è? A cosa mai può servire un assessore all’Urbanistica in un comune che sta per approvare il Piano strutturale, quello del porto, la questione bonifica, solo per nominarne tre questioni vitali.

È proprio vero. A Crotone i cittadini sono davvero incontentabili.

*simbolo dello stronzio