Le ‘Allegre’ Royalties. Eni, Comune Crotone e Regione Calabria. Un fiume di denaro pubblico a fondo perduto

Basta solo leggere la prosa delle deliberazioni della Giunta Regionale, tipo quella del 24 luglio 2009, n. 479 Approvazione Schema di Protocollo d’intesa ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e ss.mm.ii., per lo sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche e il miglioramento ambientale nei territori afferenti i comuni di Crotone, Isola di Capo Rizzuto, Cirò Marina, Strongoli, Crucoli, Cirò, Cutro, Melissa, per capire che non si tratta né di cozze né di vongole raschiate dai piloni delle piattaforme Eni, Agip, Saipem che estraggono dal mare e dalla terra milioni di metri cubi di gas metano. Le cifre sono tonde, enormi, un vero e proprio pozzo di san Patrizio senza fondo, anzi per essere più precisi a fondo perduto.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social

E le acque da cui si estraggono le royalties che vengono con cadenza annuale conteggiate e sversate nelle casse dei comuni interessati, gli stessi che stanno nell’elenco delle famose delibere della Giunta Regionale della Calabria, non sono affatto chiare.

Anzi si presentano ai primi prelievi abbastanza torbide. Cosa che anche se non lo fossero e tutto va bene è in evidente contraddizione con l’uso che fin qui si è fatto di questo enorme tesoretto messo a disposizione dello sviluppo locale, dopo uno sfruttamento impressionante e a tappeto del territorio, delle risorse naturali e minerarie dell’intero asse centrale jonico della Calabria.

Tutto avviene praticamente senza alcun controllo. Non abbiamo infatti, almeno in bell’evidenza come accade nella vicina Basilicata per il petrolio in Val d’Agri, un monitoraggio pubblico e imparziale delle perforazione delle estrazioni effettuate dall’Eni nel crotonese.

Né tanto meno abbiamo una chiara rendicontazione, con annessi obiettivi raggiunti, da parte dei Comuni, in testa agli altri quello di Crotone, relativo ai finanziamenti introitati e alle successive utilizzazioni ed erogazioni a terzi secondo modalità che, nonostante il Protocollo d’Intesa in materia, restano molto vaghe ed discutibili.

Per essere più precisi è doveroso far parlare gli amministratori e nel caso rileggere quanto ancora visibile sul sito ufficiale del Comune di Crotone dove venne pubblicato un comunicato con titolo in testa Royalties, arrivano 151 milioni di euro, laddove si parla di “oltre centocinquantuno milioni di euro di royalties rivenienti dall'attività estrattiva in mare. Si sono ritrovati ieri nella sala della giunta comunale di Crotone i sindaci dei Comuni di Crotone - Peppino Vallone, di Isola di Capo Rizzuto - Carolina Girasole, di Cirò Marina - Nicodemo Parrilla, di Cutro - Salvatore Migale, di Strongoli - Luigi Arrighi, di Melissa - Luigi Murgi, di Cirò - Mario Caruso, di Crucoli - Antonio Sicilia per firmare alla presenza dell'assessore alle attività produttive della Regione Calabria - Francesco Sulla il protocollo di intesa per lo sviluppo dell'occupazione, delle attività economiche ed il miglioramento ambientale nei territori afferenti i rispettivi comuni".

L'obiettivo del protocollo è quello di avviare l'iter per l'attuazione di un accordo di programma tra i comuni per realizzare progetti di sostegno allo sviluppo attraverso l'utilizzo delle somme complessivamente disponibili a valere sulle royalties di cui all'articolo 20 della legge regionale n. 13/2005.

Le risorse complessive per l'attuazione del protocollo sono pari a 151.151.022,74 € cosi ripartite: 22.110.230,74 € a valere sulle royalties relative alle annualità 2004, 2005, 2006 al lordo di quelle già erogate, 64.520,396,00 € a valere sulla L.R. 12/12/08 n. 40, 64.520,396,00 € a valere sulla Programmazione Regionale Unitaria 2007/2013. Le suddette risorse al netto delle quote previste per interventi di ristoro alla marinerie saranno ripartite con le modalità concordate fra i comuni firmatari nel verbale del 26 agosto 2008 con le seguenti percentuali: Crotone 51%, Isola di Capo Rizzuto 11%, Cutro 9%, Cirò Marina 9%, Strongoli 8%, Melissa 4%, Cirò 4%, Crucoli 4%. Dunque per Crotone 79.280.556,00 €, per Isola di Capo Rizzuto 16.694,488,10 €, per Cirò Marina 13.546.181,65 €, per Cutro 12.919.592,05 €, per Strongoli: 11.484.081,82 €, per Melissa: 5.742.040,91 €, per Cirò: 5.742.040,91 € e per Crucoli: 5.742.040,91 €.

Le risorse provengono dalle royalties che l'Eni rimette alla Regione Calabria per l'utilizzo dei giacimenti di idrocarburi nelle acque antistanti le coste crotonesi.

"Oggi è una giornata importante per il territorio crotonese" dichiarava l'assessore alle attività produttive della Regione - Francesco Sulla "perché siamo riusciti a sbloccare e portare sul territorio risorse ingenti destinate a sostenere le attività economiche, a migliorare la qualità di vita dei singoli comuni ma soprattutto che sono destinate a generare nuova occupazione. E' un segnale importante che la Regione Calabria rivolge al territorio crotonese" aggiunge Sulla "E' il frutto di un lavoro che abbiamo portato avanti con grande attenzione e meticolosità per riuscire a fare in modo che le risorse fossero messe, velocemente e realmente, nella disponibilità dei singoli comuni".

Il riferimento dell'assessore Sulla è anche all'accordo con la Banca Europea degli Investimenti con la quale la Regione ha stipulato un contratto quadro di prestito e consentirà l'anticipazione materiale delle risorse spettanti ai singoli comuni rispetto all'accordo sottoscritto.

Si resta attoniti, sgomenti, basiti davanti all'impressionante mole di queste risorse che si sommano di anno in anno. E tante altre opportunità offerte da Eni come il devettoriamento mai utilizzato o i fondi di garanzia che sono stati stipulati e sottoscritti con Crotone Sviluppo fino al 2019.

Come sono state utilizzate queste enormi risorse? Perché tale consistente ‘tesoretto’ che doveva risarcire la comunità dell’ingiustizia e dello sfruttamento, di per sé insiti nell’azione industriale dell’Eni, è stato mal utilizzato e sperperato?

Chiedere alla magistratura di verificare e controllare che non vi sia alcun dubbio sull’uso finalizzato, corretto, efficiente e trasparente di queste risorse è troppo?

Chiedere che si istituisca una Commissione d'Inchiesta Parlamentare sulle attività estrattive e minerarie dell'Eni in Calabria, Basilicata e Sicilia è osare l'impossibile?

O forse esiste qualche differenza che non si coglie immediatamente tra questo denaro ‘privato’ e quello della finanze pubbliche.

Non vorremmo che come le seppie anche su Eni, politica, Comuni e Regione Calabria si spargesse il nero. Buono per spadellare gli spaghetti ma certo oscuro, iniquo e ingiusto per far finire a tarallucci e vino questa strana storia di royalties allegre.