Qualunque sia il risultato della partita d'avvio del nuovo campionato del Crotone in serie A, di una cosa i crotonesi sono certi, con il Milan di sicuro non finirete di sicuro all'obitorio. E tutto questo grazie alla giusta, quanto in questo caso curiosa, Ordinanza n. 124 del 01/08/2014 del Comune che ordina “la rimozione forzata su tutto il Piazzale dalle ore 18,30, sino al termine dell'incontro e,comunque, dopo la completa evacuazione, per motivi di ordine pubblico, della tifoseria ospite e cessate le esigenze. F.C. Crotone Milan 20/08/2017 Fine incontro e cessate esigenze di ordine pubblico." Il cartello descritto e fotografato è stato affisso ed esposto non su un qualunque ingresso del piazzale ma proprio su quello che accede all'Obitorio del San Giovanni di Dio.
Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social
Scrivere scanzonatamente qualche riflessione fa ovviamente il nostro caso, quando si gioca per non morire, se c'è il Milan non si può morire dentro, vietato morire in campionato, e dimmi che non vuoi morire se ci sono i rossoneri, la canzone delle partite morte, morire per delle idee, insomma sbizzarritevi come meglio vi viene da associare liberamente.
Tutto divertente se non fosse però che qualche aggiornamento, qualche limatura di penna e non di pettine, il Sindaco e chi per lui il Segretario Comunale, il Capo Gabinetto, Ufficio Legale, Ufficio Stampa, Urbanistica, Lavori Pubblici, vari consiglieri comunali già noti ultras compresi quelli delle tre opposizioni che siedono in Consiglio Comunale e quant'altro, gli assessori letterari alla cultura e al turismo, avrebbero potuto pure farla dare una ritoccatina all'ormai obsoleta Ordinanza del 2014.
Sindaco, Sindaco la smetta di fare il fighetto (pardon Fughetto...) di campagna, non si atteggi ad Adone di montagna ma corra ad aggiornarsi.
Che a Lei e non ad altri tocca farlo sempre, perchè vive ogni mese non di reddito minimo di cittadinanza, ma di un succulento emolumento, uno stipendione pubblico erogato puntualmente dai cittadini rimasti tutta l'estate senza odore di differenziata.
Faccia come altrove, copia e incolla, ritaglia e metti in atti, delibera, regolamento, ordinanza. Se non altro si diceva alle scuole elementari, almeno brilli nell'arte del copiato.
Per esempio s'impegni a studiare per qualche minuto, senza guardarsi allo specchio, senza quel suo fare disattento e svogliato atteggiamento che comincia a stare sul cazzo, a urtare i cittadini, quanto avviene nel frattempo a Montecatini Terme.
Lassù in Toscana, senza neanche il turno di Serie A, Sindaco, Giunta e Consiglio comunale hanno votato l’approvazione e l’aggiornamento del Regolamento di Polizia Urbana.
Il 20 febbraio 2017 è stato emanato il decreto Legge n°14, cosiddetto Minniti, successivamente convertito il 18 aprile 2017 in Legge n°48. La Legge Minniti prevede l’emanazione di particolari “Disposizioni in materia di sicurezza delle città” al fine di tutelare il decoro e la sicurezza dei cittadini per consentire la normale fruizione delle strutture per il soddisfacimento delle esigenze della vita quotidiana.
Per poter applicare queste nuove disposizioni impartite dalla Legge, come previsto dall’art.9, il comandante della Polizia Municipale, su indirizzo della giunta comunale, ha proceduto a modificare il Regolamento di Polizia Urbana per individuare le zone della città di maggior afflusso di persone nelle quali intervenire con i provvedimenti previsti a tutela del decoro e della pubblica incolumità.
Per quanto previsto dall’art.9 della Legge 48/2017 è stato inserito nel Regolamento di Polizia Urbana l’Art.1 Bis “Misure a Tutela del decoro urbano”, in cui vengono individuate le aree e zone per tutelarne la libera accessibilità e utilizzo dei cittadini.
Questa modifica permette alla Polizia Municipale e alle altre Forze di Polizia di Stato la possibilità di sanzionare i comportamenti che impediscono il normale svolgimento della vita quotidiana in sicurezza a tutela dell’incolumità della popolazione nell’utilizzo delle strutture della città e nel loro decoroso mantenimento.
La modifica apportata permette di applicare dopo l’accertamento della sanzione del comportamento vietato posto in essere, l’immediato allontanamento dal luogo dove è stata commessa la violazione.
Nel caso che il trasgressore reitera il comportamento vietato oltre alla contestazione di un ulteriore verbale della violazione e ulteriore obbligo di allontanamento viene segnalato quanto accertato al Questore della Provincia il quale se riterrà opportuno emetterà il “Divieto di accesso”.
Il suddetto Divieto di accesso (comunemente detto Daspo urbano) consiste nel divieto di accedere in una o più zone della città indicate nell’art.1 bis per un periodo che può arrivare fino a 2 anni per persone pregiudicate o ritenute pericolose per la cittadinanza e comunque proporzionato alla pericolosità del soggetto.
Va bè che Lei frequenta più le sedi extra istituzionali che non quella istituzionale, più sedi parapolitiche localiste che non gli uffici comunali, ma si dedichi a leggere i cartelli.
Se non glielo hanno detto non si illuda che non sia il suo compito. Non se ne vada di testa, tanto la sua è completamente pelata.