Dopo l’horror show ‘Napoletano=Scimmia’ Hellas a Crotone. Chi dite che sia una ‘capra veronese’?

25 agosto 2017, 18:26 Trasferta Libera

Verona o Vergogna? Altro che Aida, Nabucco e altre arie verdiane all’Arena. L’unica opera in scena nello stadio dell’Hellas è stata ancora una volta l’indegna dimostrazione di ignoranza e retrivo analfabetismo, scaduto in vero e proprio razzismo, di una parte che si spera infima della curva sud del Bentegodi. L’ennesima riprovevole performance non è più un dubbio amletico, anzi trattandosi di Verona shakespiriano, alla Romeo e Giulietta, stando all’ascolto e alla visione dei boati trucidi stupidamente stonati nella curva del Verona, quando al nome dei calciatori Napoli ignoti ma poi tanto noti si sono esibiti nel disprezzante urlo selvatico e trogloditico di “scimmie”. Immaginiamo che altro potrebbero gutturalmente inneggiare tali ceffi assoldati nell’esercito mercenario dei cretini, commentando l’elenco di quelli più a sud che indossano la maglia del Crotone. Forse quadrumeni, di sicuro ‘ndranghetisti. Mi ritorna in mente la bella ballata di Cochi e Renato, nordisti colti e sensibili, ‘la gallina non è un animale intelligente lo si capisce da come guarda la gente…” Sfigurati irrimediabilmente gli sfondi di una nobile città che fu il fondale di un amore immenso, infuso nei versi del grande Bardo inglese, a questi quattro scalzacani che infangano la maglia del Verona, qualcuno dovrebbe dare una esemplare lezione di civiltà. Sanzionandoli con fermezza. Prossimamente: dall’horror show ‘napoletano = scimmia’ il Verona è in trasferta al Sud, a Crotone. Chi spiegherà ai sudisti terroni che cos’è una ‘capra veronese’? Salvini o Sgarbi?


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social

Per cui suscita disappunto e scalpore il comunicato stampa della società gialloblù, che in molti hanno criticato in quanto denso di ambiguità e contraddizioni. I dirigenti del Verona, al solo scopo di evitare una giusta punizione, cioè la chiusura disciplinare di quella curva al momento è purtroppo, se non si distinguerà immediatamente, collettivamente colpevole di quella indegna performance razzistica, si sono infatti mantenuti per non dire cauti, abbastanza asettici e distanti rispetto alla gravità della becera manifestazione razzistica.

Per farla breve i dirigenti del Verona scrivono testualmente che “nel caso venissero reiterati tali comportamenti, dai quali ci dissociamo sin dalla prossima partita a Crotone si rischiano provvedimenti ancor più drastici quali la chiusura di alcuni settori del ‘Bentegodi’, conseguenze che andrebbero non solo a danneggiare ulteriormente la Società bensì anche la squadra, che verrebbe privata di un elemento fondamentale come i propri tifosi.”

Incalzando la svagata dirigenza qualcuno ha segnalato (La Stampa) che nel corso di quest’estate, alla festa dei tifosi della Curva sud si sono sinistramente sentiti cori inquietanti del tipo: “È una squadra fatta a svastica/ che bello è/ arena Rudolf Hess”, accompagnati da urla di ringraziamento e incitamento ad Adolf Hitler.

Nessuno ha stigmatizzato contenuti e gestualità non solo storicamente anacronistiche quanto purtroppo intrisi di costanti e violenti comportamenti scanditi dalla cronaca nera nell’attualità. Di fronte al rischio del dilagare di simili episodi occore qualcosa di più incisivo che sia monito concreto, e cioè non fermarsi superficialmente a un semplice invito a “mantenere un comportamento volto al caloroso incitamento della nostra squadra, tifo che per caratteristiche ed attaccamento lo rende unico nel panorama calcistico”.

Anche i vertici dell’organizzazione calcistica dovrebbero mettere in campo sanzioni conseguenti, adeguate. Non solo punitive ma anche premiali per quelle squadre che formano ed educano la propria tifoseria al fair play e al sentimento della tolleranza e dell’antirazzismo.