Verona Hellas ospite gradito col Crotone. Brillano Trotta e Stojan ma Nicola li sostituisce

27 agosto 2017, 22:27 Trasferta Libera

Partita diplomatica, avversari degnati con trattamento da ospiti graditi. Verona da Napoli a Crotone, due squadre che ricominciano da zero a meno tre. Zero come i punti in classifica, tre uguale ai goal che i gialloblu hanno rimediato dal Napoli di Sarri, tre quelli che i rossoblù hanno buscato dal convoglio blindato al comando di Montella, in neo Nereo dell'Olimpo rossonero. Scaligeri e pitagorici non propriamente come Troisi con in testa un solo motivo. Salvezza ad ogni costo.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social

Un'impostazione monotematica, una visione di gioco unidirezionale che è quella prioritaria di portare in salvo la pelle a casa, centrando punto per punto il lontanissimo traguardo della permanenza in Serie A. Primo tempo non disprezzabile dal punto di vista dello spettacolo con un Verona che senza sforzi suppletivi ha smorzato ogni tentativo del Crotone di mettere la palla in rete.

Crotone snello, talvolta addirittura striminzito, non tanto per la leggera stazza dell'ancora inconcludente Budimir, quanto per l'inutile attesa di un mercato ancora aperto ma senza esiti, su cui si perdono le chimeriche speranze che qualcuno metta mano alla voce investimento.

Brillano Trotta e Stojan che tuttavia non sembrano godere di quei necessari rifornimenti d'affetto sia da parte della panchina che della proprietà. Senza scrupoli di premialità Davide Nicola li sostituisce entrambi nel secondo tempo.

Crotone sempre con lo stesso schema dello scorso anno. Anche su quello si va a risparmio. Mancano le soluzioni e si tira a campare. Si aspetta che il campionato prenda forma di discount. Verona che fa sgambare il proprio talento Giampaolo Pazzini, 23 reti in B, punta di diamante fuori e dentro il Bentegodi che va a vela allo Stadio Scida.

Del decantato calcio 'made in Verona' non c'è testimonianza alcuna. Bessa, l'italo brasiliano con bacino basso, si mette in evidenza alla mezzora. Fabio Pecchia, trainer dal curriculum che sembra il palmares degli altri campioni, non s'impegna più di tanto a trovare la soluzione del momento.

Si giochicchia anche con gusto e piacere del buon calcio amichevole e inoffensivo. Giusto per sentire la sigla che arriva puntuale dopo quattro minuti di recupero e la passerella del lungo Simy. Due partite, un punto contro sei. Ottima media per Vrenna e Nicola.