L'immagine è emblematica, una vecchia ferrovia del far west. Come nei film di Sergio Leone, per le sue scarne rifrazioni immediate, è anche molto simbolica. Un tranquillo, normale orario del sud, a mezzogiorno, nei primi giorni ancora infuocati di settembre, una stazione della ferrovia jonica, chiusa dall'inizio della bella stagione. Viene da fantasticare sul terreno acquistato da un certo Brett McBain che pensa all'Africa e a una possibile ferrovia transcontinentale con locomotive che vanno a vapore di biomassa. I magnati delle ferrovie nazionali mandano in giro per i binari tristi e solitari i propri valenti e aguzzi tecnici per capire che cosa potrebbe diventare la linea jonica nel prossimo futuro della grande conurbazione degli hotspot afro-asiatici. La tratta non è chiusa per ferie ma per lavori in corso. Non ci sono vagoni sui binari, né tanto meno passeggeri lungo le pensiline. Soltanto, quasi spettrale, un'installazione che somiglia a un monumento della transavanguardia artistica. Sformato amorfo di carrozzelle vuote senza neonati disposte in geometria pitagorica in uno spazio ferroviario a traffico zero. Doveva riaprire dopo tante settimane di chiusura. Ma in perfetta puntualità cronometrica spacca il minuto prima di rimettersi in marcia. Che c'entra direte voi il Presidente della Regione, Mario Oliverio, in tutto questo tramestio e trambusto di traversine e passaggi a livello? Vedrete, vedrete, se c'entra o non c'entra...
Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social
Nuova Ferrovia Jonica? Almeno sui ritardi sembra di essere ancora sulle rotaie di quella vecchia. Si dovevano concludere il 9 settembre, le magne opere della ferrovia senza fili elettrici e poi, il 10 successivo, tutti in pista sui binari rinnovati, dopo i lavori di upgrade infrastrutturale, ma ci vorrà ancora del tempo.
Dovevano essere completati all'inizio di settembre gli interventi di manutenzione straordinaria e potenziamento infrastrutturale che Rete Ferroviaria Italiana sulla linea Sibari-Crotone-Catanzaro Lido (linea Jonica). Ma la beffa prende forma di una nota stampa, secca e asettica, con cui Rfi comunica ai passeggeri, il solito prevedibile 'annuncio ritardo' per viaggiatori che non sono neanche in transito.
Come da Zelig la data di prossima apertura è stata fissata a sabato 30 settembre, lasciando inalterata l'offerta commerciale in vigore, consultabile nelle stazioni, uffici assistenza clienti e su tutti i canali informativi, telematici e on line del Gruppo FS.
Eppure era stato proprio il 'Super Mario' ad annunciare con enfasi da mega opera pubblica un modesto progetto di rifacimento che avrebbe potuto comportare una diversa modulazione operativa e un più adeguato cronoprogramma dei lavori non certo ad esclusivo svantaggio degli utenti e dei passeggeri calabresi, per altro già stressati dai ritardi storici di Ferrovie dello Stato, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, allorquando con solennità ampollosa ebbe a dire in quel di Cirò che questa "è un'opera che abbiamo preteso sia portata a termine, quindi oggi inizia e sarà completata entro i tempi previsti. Questo di oggi è un intervento che avviene dopo 150 anni sulla ferrovia ionica e che permetterà di far transitare treni fino a 180 chilometri orari e di accorciare i tempi di percorrenza".
Che parole compà… stò Super Mario Bros Oliverio… ma… compà sta come compagno?…Sì. c’era una volta il west… campa cavallo….
Come volevasi dimostrare è accaduto precisamente il contrario. Il termine dei lavori, inizialmente previsto per domenica 10 settembre, è stato prorogato a causa di un cedimento parziale della volta in galleria Cutro, tra Isola Capo Rizzuto e Cutro, che ha causato un allungamento dei tempi programmati per realizzare l’importante opera di consolidamento del tunnel, con un’inevitabile posticipo della data di riapertura della linea.
Sia il Presidente della Regione Calabria che i dirigenti di RFI, a fronte di questo annunciato ritardo, dovrebbero specificare all'opinione pubblica, ai pendolari, agli utenti della mobiltà ferroviaria calabrese, dettagliatamente, a che punto sono le attività di cantiere, che hanno operato in via continuativa lungo l’intera tratta rinnovando quasi 40 chilometri di binari, se sono stati completamente eseguiti gli adeguamenti al Piano Regolatore Generale (ovvero il fascio di binari) delle stazioni di Corigliano e Calopezzati, se sono stati realizzati interventi in grado di innalzare i limiti di velocità del tracciato, incrementandone gli standard di affidabilità e sicurezza, a che punto sono gli interventi in piena linea, come a Sellia Marina, il rinnovo del binario e della relativa sede, i Passaggi a Livello Automatici, la definizione di un piano organico di eliminazione totale dei PL su tutta la linea Jonica, di comune accordo tra RFI ed i comuni, rendendo molto più fluida e sicura sia la circolazione dei treni che degli autoveicoli (e pedoni), sempre più frequentemente sbadati e poco rispettosi delle norme di sicurezza relative all'attraversamento dei Passaggi a Livello, il rinnovo dell'armamento integrale, con totale risanamento della sede ferroviaria, sostituzione delle rotaie e delle traverse.
Dopo tre mesi di autosostituzione dei servizi ferroviari tra Catanzaro Lido e Sibari, per consentire gli importanti e a dir poco epocali lavori di rinnovo dell'armamento ferroviario, delle stazioni ed aumento delle velocità massime di linea (con relativa istituzione del Rango C), senza citare il rinnovo del materiale rotabile, siamo di nuovo al punto di prima.
Nelle stazioni vuote della ferrovia delle città scomparse s'ode come sempre la timbrica voce di un avviso registrato che tutti sgomenta: annuncio ritardo, la ferrovia jonica attesa sul binario unico viaggia con circa un mese di ritardo...