L’aeroporto, i proclami di Pugliese e l’affondo di donna Flora: sindaco colpito e “quasi” affondato

4 settembre 2017, 13:44 Sr l'impertinente

Spesso, in politica come in guerra, i danni peggiori li fa il così detto fuoco amico, vale a dire le azioni compiute da chi, potenzialmente, dovrebbe essere un alleato e dal quale, perciò, non ci si aspetta “colpi bassi”. Il fatto che, almeno finora, la consigliera regionale Flora Scuclo sia un'alleata del sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, non è certo un mistero. Ma proprio da lei, recentemente, il primo cittadino ha subito un insidioso fendente.


di Sr* l'impertinente

Infatti, donna Flora ha recentemente sottolineato alla stampa regionale di essere particolarmente scettica sulla prossima apertura dell'aeroporto di Crotone su cui, finora, sono stati fatti solo proclami.

Nulla questio se non fosse che il primo a fare i proclami è stato proprio il sindaco Pugliese, sbilanciandosi sulla prossima (questione di giorni, aveva detto) apertura dell'infrastruttura e preannunciando voli e nuove compagnie come se piovessero.

Per Mark Twainci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire”. E così è stato per il buon Pugliese, colpito e affondato dalla sua principale alleata.

Com'è noto, in Consiglio comunale (e a ben vedere neanche fuori) l'amministrazione comunale Pugliese non ha mai avuto una qualsivoglia forma di opposizione e, quindi, avrà pensato lei stessa a complicarsi la vita.

Restando sul tema dell'aeroporto, ad esempio, ha creato prima una società, la Sagas, ed ha perfino fatto un ricorso, potenzialmente nocivo per l'apertura dello scalo, pur di difenderla dallo strapotere della Sacal, “brutta, sporca e cattiva”.

Peccato, però, che alla prima occasione abbia già abbandonato la sua creatura, non senza aver prima scatenato l'inferno di ricorsi, alcuni ancora pendenti, in cambio di un 12,5% delle quote della Sacal e di un posto nel Cda della società di gestione.

La Sagas, dunque, verrà sacrificata e con essa andranno in fumo anche i soldi che su di essa erano stati investiti che, è bene ricordarlo ai più smemorati, non sono risorse private, ma pubbliche: dei cittadini.

Restando ancora a Mark Twain, “un nemico può rovinarti in parte; ma per completare l'opera e renderla perfetta ci vuole un amico incauto e bene intenzionato”. E così rischia di essere per l'amministrazione comunale di Crotone.

Donna Flor, questa volta intesa come il personaggio di Jorge Amado, può fornire una chiave di lettura a quanto sta accadendo in terra pitagorica, e non solo per l'assonanza con il nome della consigliera regionale.

Osservando, infatti, ciò che sta accadendo intorno all'aeroporto S. Anna (ma anche su diversi altri aspetti della vita amministrativa), sembra di rivivere proprio in pieno ciò che racconta lo scrittore brasiliano.

Nel romanzo più noto di Amado “Donna Flor e i suoi due mariti”, appunto, si narra della tribolata scelta tra il vecchio e il nuovo amore da parte della protagonista, nel nostro caso rappresentati dalle due società, Sagas e Sacal.

E non è questa la sola similitudine. Infatti, nel romanzo sembra essere descritto perfettamente l'ambiente crotonese, simile, cioè, a un “quartiere piccolo-borghese dove un vero e proprio coro di comari sorveglia, commenta e propala ai quattro venti ogni minima vicenda, con tanto di galleria di personaggi secondari”.

Ed a proposito di questi ultimi, non è difficile riconoscere alla corte di Pugliese e della famiglia Sculco, personaggi somiglianti a Dona Normamaterna amica, confidente e protettrice di Flor, generosa ed invadente benefattrice di tutto il quartiere”; Dona Magnolia, “venere di periferia che tenta invano di sedurre l'integerrimo farmacista” così come “il languido "Principe abile truffatore specializzato in vedove”; la giovane e romantica Marildadalla voce d'usignolo, che sogna di cantare alla radio”; così come tutte le “allieve di Flor, i compagni di bagordi di Vadinho, la società benpensante e pretenziosa in cui Flor viene introdotta dalla sua seconda unione”.

Parlando del buon Pitagora, che da queste latitudini era di casa, Diogene Laerzio, nella Vite dei filosofi, scrisse: “I tuoi rapporti con gli altri siano tali da non renderti nemici gli amici, bensì da farti amici i nemici”.

Questo, però, è un buon consiglio che Pugliese sindaco, ma anche donna Flor Sculco non possono proprio cogliere, neanche volendo. Così come non possono far propria la dritta di Arthur Schopenhauer: “gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. Si dovrebbe quindi utilizzare il biasimo di questi ultimi, come una medicina amara, per conoscere sé stessi”.

Non possono cogliere questi suggerimenti perché qui, finora, sinceramente, di nemici dello schieramento Sculco-Pugliese non se ne sono visti, contrariamente alla folta schiera di amici: ed è stato proprio questo il problema principale.

* simbolo dello stronzio