“La propaganda fascista è reato”. La Camera ha approvato la proposta di legge dell’on. Emanuele Fiano del PD che introduce l’art. 293 bis nel Codice Penale, relativo al reato, appunto, di propaganda fascista.
Un reato già previsto dalla Legge Scelba del 20 giugno 1952, la n. 645, nella quale si parlava di “una norma transitoria che, per sua stessa natura, era quindi destinata, secondo la volontà dei Padri Costituenti, a valere per un tempo limitato”.
Mentre ora il PD, a distanza di 65 anni, ha inteso riprendere e rafforzare la legge in un periodo di “estrema calma fascista”.
Mah! Queste le anomalie del nostro Parlamento. Infatti, nessun deputato si è ricordato del fatto che, nella trascorsa estate, siano andati a fuoco, ed in fumo, circa 45 mila ettari di boschi. Un vero e proprio disastro ambientale, un danno economico che sfiora i 900 milioni di euro. Un danno che non è da considerare soltanto economico, ma anche in rapporto alla salute: causa l’inquinamento dovuto alle emissioni di CO2.
Ebbene, i piromani si trovano tra di noi. Rispuntano puntualmente ogni estate, giustificandosi così: “A me piace vedere le cose bruciare” … “Io godo nel vedere il fuoco”. Ed anche se scoperti rimangono sempre impuniti.
Questo è il punto. È necessario legiferare al fine di potere comminare numerosi anni di carcere agli incendiari scoperti e potere, così, scoraggiare tutti i piromani.
Altro punto importante ma non facile sarebbe questo: imporre il black out degli incendi alla stampa (in particolare a quella televisiva), dato che molti piromani agiscono per “imitazione”.
Rodolfo Bava