Mercatini dell’Antiquariato e Cose d’Altri Tempi

Una dolce, abbondante signora vestita di lino bianco e rosa, con cappellino di paglia e fiori e l’immancabile ventaglio, discute animosamente con alcuni clienti sul prezzo degli oggetti che sta vendendo. Un mercante marocchino mostra la sua lampada in lamiera lavorata a mano a una ragazza che pare interessata all’acquisto. Un appassionato vende esclusivamente macchine fotografiche vintage. C’è chi si dedica al restauro degli strumenti della civiltà contadina e chi ha prediletto quello dei libri. Minerali, cappellini anni 40, stampe antiche, mappe, pizzi, memorabilia delle grandi guerre, si trovano pure le lettere dell’alfabeto che quando ero piccola io erano appese nelle aule delle scuole elementari.


Patrizia Muzzi | Cambio Quotidiano Social

La cornice di questo immenso e coloratissimo caravanserraglio, villa Contarini, che sorge sui resti di un antico castello costruito dalla famiglia dei Dente intorno all'anno Mille, mi lascia a bocca aperta. Le bancarelle da visitare sono numerosissime e per rifocillarti lungo il percorso, la Pro Loco ha organizzato un banchetto dove con pochi euro ti siedi e mangi un ottimo piatto di bigoli all’anatra. Adiacente al mercato scopro un negozio di ceramiche shabby chic che attira la curiosità di molti turisti. Per chi avesse ancora la forza di camminare o fare sport è possibile visitare il Parco del Brenta in biciletta o a cavallo.

Ero abbastanza prevenuta sui mercatini dell’antiquariato, mi sembravano un modo per rimanere da un lato disperatamente ancorati al nostro passato prossimo, e dall’altro per liberarsi di migliaia di cianfrusaglie trovate in cantina.

Pensandoci meglio credo che i mercatini delle pulci, dell’usato, dell’antiquariato, delle cose vecchie, o di altri tempi, abbiano un sacco di pregi. Svolgendosi prevalentemente in piccoli paesini della provincia, permettono di scoprire gioielli paesaggistici e architettonici che abbiamo dimenticato nel cassetto della memoria, causa la spinta esterofila che ci porta più facilmente a Cracovia che a in cima ai nostri Appennini. Questi appuntamenti fissi, tengono in vita centri storici abitati ormai quasi esclusivamente da anziani isolati dalle grandi città metropolitane, creando un indotto anche per bar, ristoranti e altre attività interconnesse. Stimolano la socialità: ho visto anche diversi immigrati in parte organizzati, vendere gli oggetti di artigianato del proprio Paese di origine o semplicemente cose che non utilizzavano più. In un mondo dove ogni oggetto ha un uso limitato nel tempo e va poi a riempire discariche inquinanti, riciclare è anche un buon messaggio ecologico. Per non parlare del piacevole senso di smarrimento emotivo che si prova nel ritrovare davanti ai propri occhi i giocattoli della propria infanzia, gli utensili che vedevamo imbracciare ai nostri nonni contadini, i libri con le brossure che sembrano uscite dal film ‘Il Nome della Rosa’, i biglietti di auguri di Natale che un tempo scrivevamo con tanta cura a mano per le persone più care.

Quindi, se per il prossimo week end non avete idee, date un’occhiata in giro sui siti specializzati, scoprirete che ci sono mercatini da visitare anche vicino alle vostre città, e chissà... magari vi appassionerete pure.