Lo smemorato di Germaneto e il nuovo corso calabrese che se ne infischia di Crotone

18 settembre 2017, 17:42 Sr l'impertinente

“Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io”. Questo antico proverbio calza a pennello per la situazione, critica (a voler essere buoni) che sta vivendo Crotone ma anche l’intero territorio provinciale. Una città che di nemici, nel corso della sua storia, ne ha avuti e ne ha tutt’ora davvero tanti e da cui è abituata a difendersi. Di amici, invece, teoricamente ne conta altrettanti ma, a ben vedere, quelli veri sono assai meno.


di Sr* l’impertinente

Non è un caso se molti rappresentanti istituzionali e politici si sono dichiarati “amici di Crotone” ma, poi, nei fatti i loro comportamenti sono stati diametralmente opposti. L’ultimo esempio è quello che riguarda il Governatore Mario Oliverio.

“Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po’ di attenzione, a distinguerla dal volto” scriveva il grande Alexandre Dumas.

“Un’organizzazione impeccabile e di alto profilo politico-istituzionale, la tre giorni di Cantiere Calabria a Cosenza ha consegnato alla nostra Regione una nuova visione finalmente positiva. Un evento senza precedenti messo in campo dal presidente della Giunta Regionale … per la prima volta la Calabria al centro della vita Politica del nostro Paese”.

È quanto sostiene, con toni fin troppo entusiastici, quasi al confine della piaggeria, Giuseppe Dell’Aquila, segretario organizzativo del Partito democratico della provincia pitagorica proprio in merito all’iniziativa di “Cantiere Calabria”.

Omette di dire, però, il giovane virgulto democratico che il governatore, nell’occasione, deve aver avuto un vuoto di memoria, considerato che di Crotone, di fatto, nella tre giorni non se n’è parlato; se non marginalmente a voler essere magnanimi.

Come sosteneva Antonio Gramsci (che sia Dell’Aquila che il Oliverio dovrebbero ben ricordare): “chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita”.

In verità Crotone, al di là dei rappresentanti istituzionali, è stato presente alla manifestazione, anche se solo con il Comitato cittadino aeroporto che ha esposto uno striscione per evidenziare l’isolamento del territorio.

È appena il caso di ricordare l’atteggiamento della Regione per lo scalo pitagorico, con il classico piede in due scarpe, nella Sagas a Crotone e nella Sacal a Lamezia; su come poi sia andata a fine, basta sapere che il Sant’Anna è ancora chiuso.

Da mesi ne viene annunciata la prossima riapertura ma, probabilmente i cancelli sono rimasti serrati forse perché Comune e Regione non volevano incorrere nella fregatura dei duemila voli cancellati da Ryanair ed annunciati da poco dalla stessa compagnia.

Per Stéphane Hessel “il peggiore degli atteggiamenti è l’indifferenza, dire ‘io non posso niente, me ne infischio’. Comportandovi così, perdete una delle componenti essenziali che ci fa essere uomini. Una delle componenti indispensabili: la facoltà di indignazione e l’impegno che ne è la diretta conseguenza”.

Ma il vero capolavoro Oliverio l’ha compiuto con il fondi Cipe: per la viabilità del crotonese erano stati inizialmente stanziati 9 milioni di euro. Di questi, però, il buon Mario ne ha tolti 2,5 milioni per lo stadio Ezio Scida ed il depuratore.

Erano, come si ricorderà, tempi in cui l’entusiasmo era a mille per la conquista della Serie A da parte del Crotone calcio: un traguardo troppo importante per l’intera regione.

Ad anni di distanza, i comuni del crotonese ancora agognano i fondi per sistemare una viabilità ai limiti del collasso ma, ancor peggio, dei fondi per lo stadio il Comune non ha visto neanche un centesimo.

Ritornando all’affermazione entusiasta citata all’inizio, vi si legge che “Cantiere Calabria” è stata l’occasione, soprattutto, per fare emergere “quanto di buono Mario Oliverio abbia fatto in questi due anni”.

Dichiarazione che andrebbe studiata dagli esperti per farne tesoro e che evidenzia ancora che “come ama dire il nostro Presidente: Nulla sarà più come prima dopo questa esperienza di governo”.

Adesso non resterà che fare un ultimo passo verso questo percorso che porterà al “nuovo miracolo calabrese”: fare in modo che il governatore Oliverio non dimentichi ancora, come ha fatto finora, che in Calabria esiste una città chiamata Crotone e che non se ne rammenti solo in occasioni elettorali o ai tagli di nastri, come oggi a Torretta di Crucoli. Tutto il resto verrà da sé.

*Simbolo dello Stronzio