Dopo l’incontro amichevole ed un tratto di pedalata in bici, del 17 giugno scorso, tra Giampiero Gasperini e Davide Nicola, avvenuto ad Arenzano in un contesto ben diverso da quello calcistico, mercoledì i due tecnici si daranno di nuovo battaglia nel campionato di Serie A, con le rispettive squadre, allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia.
di Cinzia Romano | Trasferta Libera
Per Gasperini l’ottimo rendimento della sua squadra è una questione di testa. La giusta mentalità sopperisce alla stanchezza fisica che, delle sette partite previste in 21 giorni, ne ha disputate tre ottenendo due vittorie e un pareggio. Un secco 3-0 rifilato in Europa League all’Everton, mentre in campionato, sotto di un gol, recupera vincendo 2-1 contro il Sassuolo e pareggiando 1-1 col Chievo.
Per il tecnico dei pitagorici c’è ancora da lavorare per essere competitivi ma la fiducia nei suoi ragazzi è incondizionata e vorrebbe che anche loro ci credano allo stesso modo. Stessa fiducia riposta nel preparatore atletico Gabriele Stoppino, che ha imbastito la giusta tabella di esercitazioni per creare tempi di recupero e di lavoro per sostenere le partite a distanza ravvicinata:
“Guardo sempre un impegno per volta e farò giocare chi ritengo che possa dare il massimo per condizione fisica e mentale. Sento e leggo che questa squadra ha il problema del gol, ma io sono soddisfatto delle prestazioni. In questo momento a me preme che si arrivi a tirare, a crossare ed a fare l’ultimo passaggio con convinzione, poi tutto il resto arriverà. Noi dobbiamo scoprire le potenzialità e vedere la crescita di tutti gli interpreti che si susseguiranno nel corso del campionato, che secondo me stanno già dimostrando attraverso il lavoro e la dedizione di volersi costruire dei numeri da Serie A.”
Molti tifosi attendono il primo gol stagionale e sono curiosi di vedere all’opera i nuovi arrivati: Pavlovic, Simic, Crociata, Tumminello, Aristoteles. Lo scorso anno Diego Falcinelli, diventato a fine stagione capocannoniere della squadra segnò la prima rete dopo otto partite dal suo arrivo.
Una massima del filosofo Aristotele dice: “Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente, perciò l’eccellenza non è un atto ma un’abitudine”.
In attesa che i singoli acquisiscano la giusta continuità e sicurezza nei gesti atletici, per cui diventerà un’abitudine anche segnare, potremo vedremo qualche sorpresa in campo.