“Pensare è facile, agire è difficile, e tramutare il proprio pensiero in azione è la cosa più difficile del mondo” sostiene Goethe. Sarà per questo che nella città che fu di Pitagora i problemi invece di risolversi si accumulano.
di Sr* l’impertinente
Crotone in questa settimana - che tra l’altro non è ancora finita - non si è fatta mancare proprio nulla. A cominciare dalle proteste, per passare alle carte d’identità elettroniche, poi alle ronde e finire con l’ormai immancabile “tormentone” Rori De Luca.
La protesta è quella, attualmente in corso, dei lavoratori di Gestione servizi Spa che da 18 mesi sono senza stipendi e senza, soprattutto, nessuna prospettiva per il loro avvenire.
“Metà della difficoltà di questa vita possono essere ricondotte al dire sì troppo in fretta e al non dire di no abbastanza presto” sosteneva Josh Billings. Ed è stato proprio il caso della società in house della Provincia.
Stanchi delle promesse e dell’immobilismo in cui la vertenza si trova, i lavoratori si sono chiusi nella sede dell’ente ed hanno impedito a tutti di entrare ed ai colleghi di svolgere i servizi di cui erano incaricati.
Certo qualche buontempone potrebbe goliardicamente affermare come in termini di servizi offerti non ci sia molta differenza tra quando la Provincia sia chiusa o aperta ma, e val la pena sottolinearlo, questi sono gli effetti della legge Delrio.
I lavoratori di Gestione, poi, hanno invocato invano il presidente Nicodemo Parrilla che purtroppo per loro è super impegnato nella convention della Città del vino a Cirò Marina e dintorni.
Gli stessi dipendenti hanno portato dentro l’ex hotel Bologna anche una bombola, a voler testimoniare visivamente di essere, ormai, alla canna del gas: come d’altro canto lo è l’intera città.
Parafrasando il buon Elio Flaiano: “la situazione politica a Crotone è grave ma non è seria” e lo dimostra concretamente cosa stia accadendo con il caso dell’assessore “precario” Rori De Luca.
Per lui in settimana c’è stato l’ennesimo ricorso presentato al Tribunale cittadino da ben 19 ricorrenti contro la sua “ingombrante” incompatibilità per presunti conflitti d’interesse.
Il buon Rori, da sportivo, presto otterrà la sua medaglia, quella cioè di avviarsi ad entrare nel guinnes dei primati come l’amministratore con più ricorsi e pareri tecnici negativi in così poco tempo dalla nomina.
Per Nietzsche “anche per i più grandi uomini di stato fare politica vuol dire improvvisare e sperare nella fortuna”. In questo senso i politici e Crotone stessa sono stati un po’ snobbati dalla Dea Bendata.
Ancora: in settimana, il sindaco Ugo Pugliese, ha illustrato le mirabilie della nuova carta d’identità elettronica che prevede, tra l’altro, anche di prendere le impronte digitali di chi la richiede, per essere sicuri della sua identità.
La prima l’ha voluta richiedere lo stesso sindaco anche perché - dato che in molti sostengono che a governare in città non sia lui ma qualcun’altro - adesso potrà farsi forte contro questa tesi sbandierando la documentazione utile a dimostrare di essere davvero lui il capo (almeno sulla carta).
La prima carta è stata fatta al sindaco, dunque, anche se poco prima era stato il dirigente all’Anagrafe ad invitare tutti a non rinnovarla “tanto per”, ma solo quando fosse scaduta la precedente. Come dire: se è il sindaco a non rispettare le regole perché dovrebbero farlo gli altri?
Per Sandro Pertini “il fascismo è l'antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente” ma anche - aggiungiamo noi - il “diverso” da sé.
E proprio per non farsi mancare nulla, a Crotone qualcuno ha annunciato l’avvio di ronde in città contro la presenza molesta di immigrati davanti alle poste o in giro per il circuito urbano.
Ci sono stati sit-in contro i migranti affollati davanti alle poste alla ricerca assestata di un Wifi ma di contro non si è detto e non si fa nulla contro le auto, talvolta anche di lusso, parcheggiate spocchiosamente sullo stesso piazzale: forse perché guidate da gente di razza italica?
È come, ad esempio, per quei presunti ambientalisti che si stracciano le vesti per il cassonetto dei rifiuti sotto casa, per poi tacere, come stanno tacendo, sull’imminente conferenza dei servizi sulla discarica di Giammiglione.
Una settimana ricca di avvenimenti, dunque, che non fanno altro che dimostrare come il problema di Crotone sia uno solo: vale a dire il non avere dei politici e una classe dirigente adeguata o - a voler essere più realisti - non avere affatto una classe dirigente.
“In politica ci sono sempre due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano” sosteneva Pietro Nenni. Visti i risultati qui prevalgano e di gran lunga i secondi. Dei primi si cercano ancora le tracce.
*simbolo dello stronzio