Le note fotocopia in memoria dell’ultimo Comunista, che per Forza Italia si “risposa” in pace

12 ottobre 2017, 15:13 Sr l'impertinente

“Perciò, stammi a sentire... non fare il restio, sopportami vicino - che t'importa? Queste pagliacciate le fanno solo i vivi: noi siamo seri… apparteniamo alla morte!". Così concludeva la sua poesia “A livella”, il compianto Totò. La livella è uno strumento usato nell'edilizia appunto per "livellare" una superficie, cioè stabilirne l'orizzontalità. Totò, nella sua poesia la usa come metafora della morte, che pareggia ogni tipo di disuguaglianza esistente tra i vivi.


di Sr* l’impertinente

Un verso che vuole anche sottolineare che la morte esige una certa serietà, rispetto, e non può essere, invece, lasciata alle stravaganze del comportamento degli uomini vivi. Una lezione, questa, che a Crotone non hanno evidentemente colto.

E l’ultima dimostrazione si è avuta con i messaggi di cordoglio arrivati nelle redazioni per la morte di uno dei politici ed amministratori più importanti che la città abbia mai espresso: Saverio De Santis.

“Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà”, scriveva Woody Allen. Questa volta, però, è stato meglio che uno degli ultimi comunisti rimasti non ci sia più per non assistere a ciò che è successo.

A testimonianza dell’importanza che De Santis ha rivestito durante la sua vita, il fatto che una delle note che per prima è arrivata nelle redazioni è stata quella di Forza Italia provinciale.

Ricorda, poi, forse alla sinistra crotonese oggi un po’ sbandata, che lo scomparso raggiunse in seguito il ruolo di consigliere e assessore regionale e fu un esponente di primo piano del Pci crotonese.

A proposito della serietà che la morte esige, anche nelle commemorazioni, il coordinamento forzista così chiude la sua nota: “Che la terra ti sia lieve, risposa in pace”.

Per Francesco Burdin, “il problema più importante, quello della morte, è trattato sempre e solo da incompetenti. Non conosciamo il parere di nessun esperto”. Certamente, in questo frangente, non si sono dimostrati esperti quelli del Pd.

In primis, la nota che il Partito democratico crotonese ha mandato ai vari organi di stampa è arrivata buon ultima e, da qualche esponente, come l’assessore regionale Rizzo, anche il giorno successivo.

La cosa sconcertante, poi, è il fatto che per una volta, gli stessi esponenti del Pd si trovino d’accordo su una cosa cioè che con de Santis è scomparso un pezzo importante della storia politica locale e calabrese.

A proposito della poesia di Totò citata nell’incipit, per una volta i rappresentanti del dem, a tutti i livelli, si sono “livellati” sullo stessa posizione, mandando note fotocopia (e non solo per modo di dire).

Ad esempio, anche Nicodemo Oliverio, deputato dello stesso Pd, che testimonia la sua presenza sul territorio quasi solo esclusivamente tramite le note stampa (alcune delle quali passate alla storia).

In ricordo di De Santis, il deputato ha scritto: “A lui, alla sua opera, alla sua personalità, dalla quale traspariva con manifesta evidenza la sua integrità morale e la grande forza etica, continueremo a rivolgerci come uomini di centro sinistra”. In particolare “per affermare i valori di solidarietà democratica e per riprendere con forza le ragioni di un impegno politico al servizio del nostro territorio". Le stesse frasi, o meglio, identiche, usate nella nota del Pd di Crotone.

Le persone non muoiono immediatamente, ma rimangono immerse in una sorta di aura di vita che non ha alcuna relazione con la vera immortalità, ma attraverso le quali continuano ad occupare i nostri pensieri nello stesso modo di quando erano vivi” scriveva Marcel Proust.

Anche questa trascuranza nello scrivere note in ricordo di una persona che si ritiene importante, dà il senso del livello della politica che c’è oggi a Crotone, che non è quello dei tempi del già citato De Santis.

D’altro canto, cosa ci si può aspettare da una città che non rispetta neanche i morti, considerato che, nelle scorse settimane, sono stati trovati pezzi di ossa nel cimitero comunale senza sapere da dove siano usciti.

Il tutto nella speranza che, alla prossima scomparsa di un personaggio politico importante, i partiti e gli esponenti istituzionali, si ricordino, come sosteneva Totò, che la morte, ed ancora di più, i morti meritano rispetto e non note di cordoglio fotocopia.

*simbolo dello stronzio