Tra respiri negati e partita sbagliata, Crotone travolto dalla Samp con una cinquina secca di reti, dallo schema abbastanza prevedibile. Squali assopiti privi di sensi eccellenti, incapaci di reagire all’onda d’urto di una marcia trionfale suggellata alla fine anche con l’inno beffa il cielo è sempre più blu…cerchiato. I Can't Breathe, Io non respiro, questo il mesto gospel del lento ritorno verso casa dei rossoblù di Davide Nicola che si apprestano al secondo passaggio infernale e proibitivo all’Olimpico. Stesso luogo del delitto dove nella scorsa stagione Cordaz, portiere che fa spettacolo suo malgrado per gli altri, tra andata e ritorno, ha dovuto contare al passivo prima quattro e poi due goal. Respiro praticamente negato a Budimir, quello che almeno sulla carta doveva essere l’asso vincente del Crotone, da cui invece non sembrano per il momento calare risultati alcuni, se non le scarse puntate in porta che si sono arenate su palo e traversa bifronte, sia suo che del legno avversario.
Vito Barresi | Trasferta Libera
Vittoria a Cinque Stelle alla presenza esultante del discusso Presidente sampdoriano Massimo Ferrero che ha assistito all'incontro equipaggiato con una lussureggiante quanto costosa kefiah bianco azzurra, certo non comprata al Sampdoria Point sotto mercato.
Match, al contrario, tatticamente sbagliato da parte di Nicola, sia per peccato di precauzione che di presunzione, evidenziato dalla scelta errata di lasciare Trotta in panchina nel primo tempo, magari per cautelarlo in vista Roma, per poi correre ai ripari nel secondo quando ormai lo svantaggio risultava incolmabile, richiamandolo per mettere una toppa alle sempre vistose falle aperte da un portiere scordato, un simpatico quando educatissimo Alex Scordaz, che sotto quota quattro si permette la paperissima di svirgolare un rinvio regalandolo clamorosamente a un debuttante in maglia Samp, il polacco Kownacki, appena entrato in campo al posto di Caprari, che ha suggellato il 5 a 0.
Partita che il tecnico del Crotone Nicola sballa vistosamente.Crotone subalterno che non sa ancora inventare un proprio gioco di rimessa. Avversari subito in vantaggio al 3' con un colpo di testa di Ferrari, senza aver tempo di deglutire e ripensare, al 10' Ajeti atterra Zapata in area, rigore che Quagliarella trasforma in 2-0, poi al 38' i blucerchiati fanno tripletta con Caprari da un cross di Zapata. Tutto questo forse anche dovuto a una dislocazione lineare e speculare della difesa pitagorica contro l'attacco doriano e, dunque, per aver letto troppo affrettatamente i meta dati pre-partita, quelle note di gioco, altrimenti non descrittive, inserite come bug nel diario di bordo dei sampdoriani, che sarebbero stati utili, non solo come semplice curiosità, ma in quanto desiderio di superarsi per predisporre, in tali condizioni mutevoli rispetto alle partite in casa, un diverso assetto fondamentale, predisponendo il necessario per l'incontro.
Fin qui se qualcuno vorrà leggere il tutto come un deficit strutturale. O comunque se ne vorrà desumere che questa sconfitta altro non sarà che un incidente di percorso, una pesante parentesi a porte aperte.
Tuttavia la partita tra Samp e Crotone resterà certamente indimenticabile per la spettacolare cornice emotiva e calcistica del Luigi Ferraris, ma soprattutto ammonitrice di certe facili derive velleitarie, che si promuovono un pò troppo superficialmente, riversandole sull’ottimistica tifoseria di quelli che, alla Beppe Viola, tanto poi alla fine ci salviamo allegramente.
Non è così, perché la la dura sconfitta subita a Genova dal Crotone, artefice una Sampdoria capace di produrre un gioco martellante, evidenzia la quasi totale mancanza di un modello di gioco, anche minimalista se si vuole, e la totale subalternità alla logica della sconfitta. Dunque, la conferma, che Nicola fa di necessità virtù andando passo passo ed assetto variabile.
Per lui, giustamente, non conta la singola gara quanto invece, al netto della sconfitta, soprattutto il risultato in classifica delle altre, più o meno circa dieci squadre, in ballo sull'orlo del precipizio, che partecipano alla lotta per lo scudetto inverso, quello della salvezza, statisticamente l'altra metà intera del campionato nel suo complesso.
Performance Turbodown dei Blucerchiati di Giampaolo, pronti fin dal primo minuto a strutturare lo scettro del proprio comando.
Non in potenzialità inespressa ma come concreto dispiegamento materiale di superiorità tecnica, tattica e psicologica, mettendo in campo un'organizzazione del dominio territoriale lungo l'arco intero di novanta minuti.
Crotone scaraventato improvvisamente nel buio della sua storia agonistica, in quel penombroso sottoscala del calcio, dove quel che spetta, per ruolo e mansioni, a una squadra minore è raccattare le palle che vanno in porta e spegnere le luci di uno stadio, in cui brilla a livello five il colore degli spalti e del tifo sampdoriano.