Purtroppo, in questa occasione, il detto “Di tutto e di più” si addice a ciò che succede nella nostra città. Infatti la Società incaricata dal Comune di Crotone (alla quale è stata versata la prima somma di 40 mila euro per i primi quattro mesi di attività), per prendere contatti con l’Eni e definire i vari rapporti in sospeso fra le parti, intenderebbe pervenire ad un accordo bonario per quanto riguarda l’Imu e l’Ici, tasse mai versate dal colosso petrolifero sulle varie piattaforme esistenti al largo della città ionica.
Il Comune rinuncerebbe così ad interessi e penalità varie ovvero a ben 8 milioni di euro sui 20 spettanti, “accontentandosi” di soltanto 12 milioni, da riferire a quattro piattaforme, quando la Cassazione, invece, ha imposto all’Eni di versare al Comune di Termoli la somma di nove milioni di euro (per Ici ed Imu arretrati) relativi ad una sola di piattaforme.
Che bel “regalo” che il Comune intende riservare alla Società Eni, il prossimo 7 novembre. Un presente che, di rimando, viene elargito a noi cittadini crotonesi. Ma, di grazia: detta Società può decidere a proprio piacimento, senza che la decisione venga discussa in seno al Consiglio Comunale e senza il parere vergato su carta da parte del Dirigente Finanziario e da pare dei Revisori dei Conti?
Riteniamo si stia perpetrando un incalcolabile danno ai danni del Comune di Crotone. Mentre il sindaco Ugo Pugliese nel “Documento Unico di Programmazione 2016-2018”, così si era espresso:
“è necessario un salto di qualità nelle relazioni con l’Eni … bisognerà seguire esclusivamente la via del contenzioso tributario .. Non vi è dubbio che l’Eni debba dare a Crotone quello che gli spetta e quello che gli è dovuto … Non ci presenteremo al confronto con l’Eni con il cappello in mano e nemmeno per chiedere mance”.
Infatti, alla luce di quanto descritto, il sindaco – “obbedendo” alle decisioni dell’azienda incaricata dal Comune – concederebbe una meravigliosa “mancia” da ben 8 milioni di euro alla “povera” Eni, e ben 24 già abbuonati, secondo i calcoli della Cassazione.
Semplicemente: senza parole!
Rodolfo Bava