“Forse quando persone distanti su altri pianeti raccolgono alcune delle nostre lunghezze d’onde, tutto quel che sentono è un continuo strillare” sosteneva Iris Murdoch e se intercettano le onde su Crotone, da quando si è insediata l’amministrazione a guida Pugliese - con il supporto di Enzo e Flora Sculco - in questo primo anno di urla, dentro e fuori, se ne sono sentite davvero tante.
di Sr* l’impertinente
Con l’approssimarsi delle elezioni politiche, però, e quasi per magia, ai segnali di fumo che in passato annunciavano sempre nuovi fronti di guerra, il grande capo - o meglio il grande Black - ha preferito il calumet della pace.
Così, laddove prima era un fiorire di attacchi, di scontri, di discussioni e di bordate adesso, accogliendo un vecchio invito, nei cannoni sono cominciati a spuntare i fiori, per il bene della flora o forse per un posto (in Parlamento) per la Flora.
“Ho la sensazione che la gente agisca sempre meno e parli sempre di più. Su qualunque questioncina ci si scontra, si discute, ma poi, quando c’è da spostare una sedia, non la sposta nessuno!” diceva Giorgio Gaber.
Spostare una sedia forse no, ma per occuparla ci si dà un bel po’ da fare e lo sta dimostrando l’attività diplomatica messa in atto da Sculco che ha siglato non uno ma ben tre trattati di pace nei soli ultimi giorni.
Il primo è con tre dei sei consiglieri comunali “dissidenti” che sono rientrati nella maggioranza (mentre altri hanno formato un gruppo autonomo) dopo qualche settimana di dissapori.
Guarda caso, i rientrati sono quelli che hanno una maggiore messe di voti: all’approssimarsi delle consultazioni politiche, sempre più vicine dopo l’approvazione del Rosatellum, pur conteranno per ottenere uno scranno romano!
“Non perdere tempo a discutere con gli sciocchi e i chiacchieroni: la parola ce l’hanno tutti, il buonsenso solo pochi”: questo l’invito di Catone Il Censore e il Grande Blek se ne deve essere convinto.
Così, dopo l’accordo all’interno della maggioranza, tramite la figlia ed il fido scudiero Pugliese, Sculco Senior ha inviato il calumet della pace anche al presidente Mario Oliverio, in un incontro al fresco di Lorica.
Anche qui a favorire l’accordo e la rinnovata amicizia sono le elezioni imminenti, con il governatore calabrese che si è stancato di perderle (considerato il filotto negativo) e, dunque, cerca appoggi.
D’altro canto con quest’intesa la città di Crotone dovrebbe passare all’incasso dalla Regione, visto che finora non è che sia stata trattata così bene da Oliverio, da cui ha ricevuto finora solo dei “pagherò”, corrispondenti in politica alle promesse.
Secondo Mario Andrea Rigoni “si può osservare che nelle discussioni politiche, religiose o d’altra natura la gente non vuole affatto conoscere la realtà delle cose, ma solo essere confermata nei suoi pregiudizi: è di una fede, non della verità, che ha bisogno”.
Un concetto, questo, che ben si adatta agli ultimi congressi del Pd, provinciale e cittadino, attraverso i quali il grande Blek punta all’accordo d’alto livello, quello con il Partito nazionale e dunque col Governo.
Con i pontieri in azione da anni, gli esiti dei congressi hanno sancito la definitiva apertura del Pd ai movimenti (leggasi Sculco) secondo le direttive fissate dal leader Matteo Renzi.
Lo stesso Renzi che è arrivato non a Crotone, ma a Cirò Marina, con la motivazione ufficiale di incontrare le eccellenze vitivinicole. Qualcuno sussurra però che non sia passato dal capoluogo di provincia per poco peso della classe dirigente locale.
“Se non ti confronti, allora resti con l’unica ragione che hai per credere di avere sotto controllo le cose: ottimismo isterico” sosteneva a ragione Tom Demarco. Un po’ quello che finora, per intenderci, accade per l’amministrazione Pugliese.
Insomma: dopo la beatificazione a seguito della dichiarazione della Corte di Appello di Catanzaro dell’espiazione della pena principale e di quelle accessorie passate in giudicato nel 2011, un altro traguardo attenderebbe il grande Blek.
Infatti, dopo tutti i calumet fumati in giro, Enzo rientrerebbe, di diritto, nel novero dei prossimi candidati al premio Nobel per la Pace. Ma non è per vana gloria che lo fa, solo per amore: di una figlia aspirante parlamentare. In fondo “i figli so’ pezzi ‘e core”.
*simbolo dello stronzio