Due lampi in cento secondi, uno di Budimir e l’altro di Trotta, e lo Scida s’illumina di gioia: il Crotone resta in testa nel gruppo di coda che deve lottare per salvarsi, spinto dal batticuore dei novemila suoi amanti sugli spalti, che Davide Nicola definisce “una tifoseria over”.
di Giuseppe Romano | Trasferta Libera
La possibilità di recuperare punti nella zona calda della retrocessione era nell’area e, posizionandosi e muovendosi nel modo giusto, non è stato difficile centrare un obiettivo difficile: battere la Fiorentina di Pioli con alle spalle tre risultati positivi.
Di certo, i toscani non hanno snobbato i “ragazzi” del Crotone, anche se alcuni interpreti, alla vigilia, avevano affermato che “la Fiorentina è sette volte più forte del Crotone”. I tre punti conquistati danno la consapevolezza che certe dinamiche e certi atteggiamenti alla fine pagano, anche se i conti non quadrano.
Lo conferma, senza mezzi termini, il presidente Gianni Vrenna, non avvezzo ad andare fuori dalle righe.
“Avremmo potuto avere undici punti, invece che nove. Speriamo di recuperarli. Il rammarico maggiore è averne persi i due col Torino, per il gol subito negli ultimi secondi della gara, anche se il momento di maggiore disagio lo abbiamo vissuto contro la Roma. C’è stato fischiato un rigore inesistente. Al danno la beffa con l’ammonizione di Budimir, multato di mille euro per simulazione. Non riesco a capire ancora come funziona il Var, credetemi! L’arbitro ha deciso per conto suo senza ricorrere al Var e non sono intervenuti nemmeno gli addetti allo strumento di verifica. Sono delle ingiustizie, speriamo che non avvengano più”.
Le buone prestazioni della squadra fanno inorgoglire il presidente, che spende parole di plauso per tutti, ma qualche parola in più la spende per Trotta non molto apprezzato dal pubblico.
“Sono in tanti a non ritenerlo all’altezza di questa serie, ma se fosse possibile lo confermerei anche negli anni successivi. Sfugge a molti che i suoi assist danno la possibilità agli altri di andare in gol. È chiaro che elencare i giocatori bravi uno per uno non serve, quando ti ritrovi una squadra compatta, che sa fare sacrifici e mette in difficoltà avversari che lottano per vincere il campionato e per Champions League”.
Il Crotone del presidente Gianni Vrenna è cresciuto di tanto. Riesce a mostrare perfette sinergie e la consapevolezza di meritare la serie A. La “macchina” guidata da Davide Nicola è di piccola cilindrata, ma ha saputo tenere il passo del Torino, della Roma e della Fiorentina, anche in chiave strategica.
In vista del Bologna, il Nicola stacanovista ha fatto sgobbare tutto il gruppo fino all’ultima goccia di energia: “testa bassa e lavorare” come ripete sempre in campo e fuori. E dopo la vittoria contro la Fiorentina tutti hanno goduto di una libertà piena.
“Non ci siamo voluti vedere. Soprattutto loro non hanno voluto vedere me perché, giustamente, dopo tre partite in una settimana è stato giusto staccare”. La ripresa è stata dura: “allargati. Vai a pressare … non perdere il ritmo. Stai in linea … insisti …”.
Tutti sono con le orecchie tese, con le giuste energie per eseguire gli ordini con tanta voglia di fare cose speciali. Il capolavoro è di Davide Nicola e del lavoro oscuro dei suoi collaboratori, che operano in perfetta sinergia per un obiettivo comune: la salvezza.
Il presidente è soddisfatto: spende buone parole, rassicura il gruppo. Tutti aiutano i “ragazzi” a crescere e loro sanno che devono giocare per la squadra, con prospettive di carriera anche personali. La sfida con se stessi è di mantenere un livello alto e giocare al duecento per cento per essere competitivi e fare carriera. Nicola nel dialogo con tutti ha saputo comunicare questo.
“Sono tutti importanti e sanno che non è un merito giocare per la squadra, ma lavorare quotidianamente per ritagliarsi lo spazio per essere determinanti e avere cognizione delle qualità che io vedo ma che loro non sono consapevoli di poter esprimere”.
Il clima è favorevole a Nicola e lui ringrazia così:
“Questo ambiente ha una qualità rispetto a tanti altri: qui si accolgono i giocatori, che si sa da dove vengono, e si aspettano determinate situazioni. Non serve niente creare terra bruciata intorno a loro, con le critiche. Potremmo solo peggiorare la loro crescita. Ne siamo tutti consapevoli, e per questa ragione, potenziamo la capacità di difenderli, credere in loro e supportarli nella misura che ha fatto la tifoseria nella partita con la Fiorentina”.
In questa atmosfera si lavora per affrontare il Bologna, prossima giornata di campionato, sabato alle ore 18.