Il Congresso del Pd e il documento “sparito”. In Rocco veritas: “avete fatto tutto voi”

22 novembre 2017, 13:54 Il Fatto

di Rocco Gaetani*

Il sottoscritto sempre e solo per amore della verità è costretto ancora una volta a prendere "carta e penna” e ristabilire i fatti. Solo e soltanto i fatti, veri e puri. Trovo veramente strabiliante come alcuni pseudo dirigenti “passati e ritrovati”dell’attuale PD” si raccontano i fatti o come tenderebbero a farli apparire. L’impegno “Unitario” politico “Non L’Accordo” da tutti sottoscritto è racchiuso in un documento politico la cui “sparizione” non la comprendiamo.

Documento Politico, che riguarda il rilancio del partito con una propria piattaforma politica e la gestione unitaria conseguente, una nuova politica delle alleanze, ovviamente su base programmatica, perché la politica dell’autosufficienza è stata sconfitta dagli italiani e dai crotonesi e di come il Partito di Crotone nel suo rilancio trovi partecipazione più aderente con il Partito Regionale e con il Governatore della Regione Calabria, fermo restando che al comune di Crotone siamo opposizione e tale bisogna restare.

Quindi non i fatti per come vengono preconfezionati, raccontati o romanzati. I fatti veri quelli che vivono le persone in carne ed ossa.

La mia candidatura a Presidente del Partito Democratico l’ha avanzata Gaetano Megna, magari svolgendo il suo compito di cronista. Il sottoscritto, l’area politica di appartenenza congressuale e non già personale, non ha mai avanzato nessuna proposta.

Sapete perché? Non c’è stato nessun incontro tra le delegazioni. Se poi qualche singolo si è permesso di discutere del mio nome sono fatti propri.

Solo sabato mattina, alle 11.30, si leggete bene, sabato mattina il giorno prima dell’assemblea congressuale, un noto esponente del PD in forma privata mi ha chiesto di mettere a disposizione del Partito mio nipote Mario Galea.

Col sorriso ho risposto che mi faceva piacere la proposta. Che grande soddisfazione, da “il mai defenestrato capogruppo” del PD di Crotone Mario Galea a presidente del PD Provinciale.

Ho altresì aggiunto che io non faccio nulla sul piano dinastico e che Il punto era se avevano intenzione di convocare le delegazioni per onorare l’impegno da tutti sottoscritto con varie strette di mano.

E cioè il segretario provinciale al 60% ed alla minoranza le presidenze. Gestione unitaria del partito e rilancio dello stesso nel contesto provinciale e regionale. È talmente vero ciò che a tutti i livelli provinciale e regionali era noto e certificato. Per carità di patria mi fermo qui.

A riprova di tanto va ricordato come i giornali ne sono stati pieni per giorni interi, e che al congresso della città di Crotone in maniera impropria era già stata indicata la presidente del Partito alla minoranza.

Il problema della presidenza provinciale dunque, non era mio, ma del partito e soprattutto andava chiesto alla mia area. Quindi per quel sabato, su mia richiesta, sono state convocate le delegazioni.

La sera, un noto esponente politico nazionale ha introdotto chiedendoci la disponibilità di Mario Galea in quanto esponente di primo piano, capogruppo al Comune di Crotone, primo degli eletti del centrosinistra, in relazione al mondo cattolico e del lavoro e pertanto si sentivano, solo per una volta, di indicarci loro il candidato a presidente.

La delegazione con fare semplice ha ringraziato ed ha ribadito due cose: se l’impegno unitario, già preso, veniva confermato e se aveva facoltà di potersi scegliere il candidato in quanto quel metodo metteva in discussione l’intero processo unitario. Quindi ancora una volta non ha avanzato nessun nome.

Non voglio dire le anomalie politiche che la delegazione ha osservato in quella circostanza, ci sarà tempo e circostanze.

Cosa poteva fare la minoranza del partito quando ormai in tutti i congressi la elezione del segretario provinciale era già stata consumata…

La nostra area voleva andare al voto proprio giustappunto per evitare le solite camarille che puntualmente mettono in campo i soliti pochi agitatori e rabbiosi pseudo dirigenti che nel partito tutti conoscono.

A noi sono stati rivolti gli appelli unitari. La nostra analisi è sempre stata politica. Abbiamo convenuto al richiamo unitario di tutto il Partito ed oggi invece dovremmo subirci un “processo” addirittura con i capi d’accusa falsi e preconfezionati.

Quindi con quella nostra singola assenza abbiamo voluto segnalare che già in partenza era stata minata la fiducia riposta e che loro avendo la maggioranza potevano tranquillamente andare avanti. Però non potevano caricare di nessuna responsabilità la minoranza. La responsabilità deve essere loro senza nascondersi dietro a nulla.

Ed invece è sotto gli occhi di tutti il loro splendore. Personalità e personaggi la cui fiducia può essere in loro riposta. La minoranza ha dovuto segnalare a tutti i livelli del partito, garanti del percorso, l’anomalia che si stava effettuando su Crotone.

“Smargiassata”, beffa… nulla di tutto questo. Ha voluto dire alla maggioranza del partito poche e semplice cose. Avete fatto tutto voi.

Sparizione del documento politico, avete voluto i voti per l’elezione del segretario provinciale, in maniera inusuale e non statutaria la certezza dei componenti dell’Assemblea Cittadina e del suo presidente. Infine avete scelto, ma non votato, la nostra rappresentanza politica.

Cosa volete di più, fateci una lettera, magari anch’essa privata, con su le indicazioni che dobbiamo eseguire. La semplicità del nostro messaggio sta proprio in questo, lo stare con la verità e tra la gente.

* Ex parlamentare e Presidente dell’Akrea di Crotone


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