52-60-71 per la Juve terno al lotto sulla ruota di Torino. Una festa per Cordaz? Tre goal in spietata sequenza che non lasciano fiato ai rossoblù venuti dal sud senza opporre resistenza. Pressione, gioco, giri del motore posizionati a un quarto del tachimetro e per il Crotone non c’è stato più niente da capire. Se non ascoltare dall’altoparlante dell’Allianz Stadium la voce del capostazione con i puntuali annunci delle tre fermate previste in tabella per un treno bianconero che gira in campo a ritmo standard su un binario unico con vagone blindato carico di palle in rete per il Crotone. Prima fermata stazione di Mandzukic. Cappello in testa e fischietto in bocca l’arbitro signor Gavillucci intona il comando del rientro della palla al centro dopo che in area Mario aveva appena finito di rifinire di zucca un puntuale cross di Barzagli, con stacco netto e sfera in angolino.
Vito Barresi | Trasferta Libera
Fermo al primo passaggio a livello, il Crotone che non si è visto nemmeno in sala d'aspetto guarda l’asticella che si alza mentre transita il secondo rapido sulla linea Torino Champion League.
De Sciglio stazione centrale, dal finestrino scende in rete il voluminoso bagaglio del due a zero. La valigia di Douglas Costa era destinata all’indirizzo di Mandzukic che sbagliando e rimanda al mittente De Sciglio, pronto a sfondare col piede la porta di Cordaz con un secco tiro di destro.
Invito dall’altoparlante ai signori ospiti di rimanere ai propri posti e non sostare in corridoio. Juve in prima classe con stile viaggiatori non per caso al centrocampo.
Allegri cambia in corsa Howedes per Pjanic. Dybala dribbla tre avversari poi passa a Douglas Costa che non controlla. Tripla al 71° con centro di Benatia. Juve senza confini controlla il rettangolo con palla al piede al 100%.
Ammonito Budimir per un fallo su Benatia. Ammonito Benatia per una trattenuta su Budimir. Gomitata di Budimir sul naso di Howedes che rimane a terra sanguinante.
A parte Cordaz che questa volta poteva fare poco, il Crotone del primo tempo si è atteggiato a squadra modesta ma onesta. Strafare davanti a siffatti campioni significa sfigurare ancora di più.
C’erano comunque le solite parole che si dicono il giorno prima nella sala stampa. Cose che nel calcio ci stanno sempre perché fanno strofa, la prova della voce fuori campo, davanti ai microfoni in house.
Tuttavia toccherebbe al Mister Nicola giustificare la totale mancanza di un minimo schema di difesa. Si tutti stretti davanti la porta, ma poi?
Contro la Juve l'unico turista per caso è sembrato Davide Nicola. Alla platea crotonese dovrebbe spiegare perché con la Juventus ha scelto di scartare la guerra di trincea, la resistenza ad oltranza, o se vogliamo la guerriglia, che poi è tipica delle piccole formazioni in guerra contro gli eserciti dei colossi non diciamo nel primo, ma almeno nel secondo tempo.
La guerriglia calcistica con il corredo delle sue piccole tattiche è l'unica arma che hanno tante squadre minori in un campionato dove dominano i gladiatori formato body builder delle grandi holding internazionali del calcio. Si poteva pensare a un pò di Svezia. Ma il tutto difesa tradizionale ha finito per prendere, se si vuole anche logicamente, il sopravvento sul debole Crotone.
Fatto di cronaca seppure marginale Juve che segna con Higuain in panchina.
Per il Crotone sconfitta senza neanche un minuto di recupero.