Acrobati, pagliacci, elefanti e tigri: così va in scena il circo mediatico ma che stenta a decollare

27 novembre 2017, 09:23 Sr l'impertinente

Decimo Giunio Giovenale ne era convinto: “Il popolo due sole cose desidera ansiosamente: pane e giochi circensi”; ma se per la crisi persistente il pane è sempre più difficile portarlo in tavola, tranquilli che a Crotone, almeno arriva il circo. E non un circo normale ma un gran galà riconosciuto dall’associazione nazionale circense: d’altronde sulle cose che distolgono l’attenzione dai grossi problemi - che certo non mancano - in città ci sono specialisti di prim’ordine.


di Sr* l’impertinente

Il circo, più di ogni altra forma di spettacolo, è apprezzato in riva allo Ionio: come recita l’annuncio del “gran galà”: “catapulterà tutti i partecipanti nei magici anni trenta, anni in cui il circo era sinonimo di folklore, magia e numeri estremi".

A vedere però ciò che hanno combinato in questi ultimi anni e, in particolare, negli ultimi mesi, i rappresentanti istituzionali e politici espressione del territorio, spesso è venuto il sospetto di assistere al circo Barnum.

Alessandro Serena sosteneva che “Il circo è un mondo tanto affascinante quanto opaco: se ne parla molto, pur sapendone spesso poco o nulla. Una creatura a molte facce, in grado di evocare sia un universo di magia che un cosmo di confusione, sia il rigore che l’anarchia”.

Una definizione che pare ben adattarsi a questa città, dove l’anarchia, intesa come mancanza di regole, regna sovrana e dove le regole in modo ferreo si fanno rispettare solo ai più deboli.

Il circo è stato, poi, sempre una forma di spettacolo in cui un ruolo importante è giocato dalla fantasia che ogni spettatore ci mette; così, ad esempio, nel galà vi saranno oltre due ore di magia, cabaret, danza ed arti circensi per un'esperienza indimenticabile.

I crotonesi ci dovranno proprio mettere tutta la fantasia possibile per riuscire ad immaginare come realtà ciò che da tempo stanno vaneggiando rappresentanti politici ed istituzionali d’ogni ordine a grado.

Affermava Fabrizio Caramagna che “il circo con i suoi trapezisti, saltimbanchi e acrobati è la tensione tra ciò che vorrebbe stare sempre in aria e la sua necessità di ricadere a terra”.

Ed a proposito di aria, a poche ore dalla strombazzata riapertura dello scalo, prevista per domani, ancora non si conosce il nome della compagnia che decollerà dal S. Anna come non c’è la possibilità di prenotare alcun volo.

Tutto ciò nonostante le spettacolari e mirabolanti (queste sì!) rassicurazioni di tutti, a cominciare dal presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha invitato i cittadini a stare non tranquilli ma “super tranquilli”.

E le piroette che sul tema hanno fatto tutti i rappresentanti istituzionali, nessuno escluso, partendo dal sindaco, Ugo Pugliese, alla sottosegretaria Dorina Bianchi ed al già citato governatore, fanno sbiadire le esibizioni dei trapezisti più abili.

“Il pubblico è ammassato sulle gradinate, non se n’era mai visto così tanto. Tutti col naso all’insù per vedere i ‘diavoli volanti’: i trapezisti che volteggiano in aria”, scriveva Roberto Cavosi.

Nonostante l'ottimismo che trapela da molte dichiarazioni, a Crotone però i cittadini hanno il sempre più fondato sospetto che da qui non solo non vedranno volare aerei, ma neanche trapezisti.

Infatti, nello show del galà ci saranno Kevin Huesca (Romeo le Formidable, comicità e ventriloquo); Eros Gambeinspalla (bolle di sapone ed interpretazioni), Roberta Pennisi (aerial moon e burlesque); Duo Caveagna (lancio di coltelli ed equilibrismo), solo per citare alcuni dei protagonisti.

Si tratta, però, di spettacoli che a Crotone sono in scena pressoché quotidianamente, considerate tutte le esternazioni “comiche” degli questi ultimi anni e le “bolle di sapone” abbondantemente prodotte sull’aeroporto. Per non dimenticare i coltelli che sono volati sia all’interno della maggioranza consiliare che del Pd.

Un parallelismo tra il mondo circense e quello reale, in verità, lo aveva già fatto Oscar Wilde quando scriveva che "Per mettere alla prova la realtà dobbiamo vederla sulla fune del circo. Quando le verità diventano acrobate, allora le possiamo giudicare”.

E con tutto ciò che sta succedendo o, meglio, non succedendo in città e consideratone l’immobilismo, per il momento i cittadini si dovranno accontentare del circo vero, anche quello di strada, che troverà qui un palcoscenico ideale.

Sì, perché a Crotone, finora, è sempre andato in scena il circo mediatico e come sosteneva Dino Basili “in pista ci sono acrobati, pagliacci, elefanti, tigri… Perfino cammelli che tentano di attraversare la cruna dell’ago”.

*Simbolo dello stronzio