Natale forever da Cervellati Shop a Bologna. Anche dopo Santo Stefano.

Che cos'è il Natale se non la scia di una tradizione lungo una strada di città, un cortile di quartiere, un'aia di campagna, un giardino in una villa rurale sui colli, il passo dell'inverno che si apre come un ouverture vivaldiana? E' stato detto in mille modi, in tante lingue, suonato, cantato, illustrato, animato, raccontato, filmato. Ma poi tutto si riassume in un angolo, una bottega, una vetrina, la scatola di cristallo in cui l'aggancio spaziale con il senso della grande festa del solstizio avviene come il rendez-vous del sogno, tra i pensieri sospesi nel cielo stellato, l'attimo di felicità integrale e interiore, un ritrovarsi umani, donne e uomini, bambini e anziani, nel camminare lieti sul tappeto della fantasia. Natale a Bologna è come fosse da sempre, anticamente francescano, sotto qualsiasi portico, grotte architettoniche lunghissime, dove il presepe si forma a tocchi rapidi e improvvisi, in micro ambienti da quinte di quadri antiquariati o, capovolti, avveniristici set cinematografici contemporanei.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social


Magari avevate visto Ombre rosse una domenica sera al Fulgor di Bologna e poi vi avvolse come neve il silenzio dopo qualche chiacchiera, passando per via Santo Stefano, dove come ogni anno in novembre la vetrina di Natale è sorgente di luce notturna.

Notte su vetrofania di un sentimento magico, all'insegna del pennello di Magritte, che ti accompagna nella dimensione fantastica di un momento, in quei luoghi di fiabe e religioni, teofanie di racconti brevi, quadri raccolti in un altrove tra il sogno e l'utopia, la memoria e l'incantesimo, il tempo e lo spazio.

Cervellati Shop in via Santo Stefano si trova equidistante nel mezzo miglio che unisce Le Sette Chiese con San Giovanni in Monte.

Un'asta urbana che esce fuori dal ring centrale, in un tempo che fu industriale e di progresso alla conquista degli orti di campagna e dei giardini delle ville borghesi, avanzando ortogonale con disegni edilizi da little town newyorkese, con palazzi di fine Ottocento, prospettive all'americana, condomini e case popular per nuovi immigrativenuti dal basso, poi integrati socialmente più in alto con ascensori, ancor prima degli anni delle street social, in angoli coop metropolitani con portici moderni e rettangolari.

Vetrina che fa immagine lasciando risuonare in sottofondo un pezzo alla slitta di Agnes Obel, Fuel to fire, proprio come in un film di David Linch che sembra scorrere sullo schermo di una piccola Bologna, con edifici rivisti dal basso.

Una parabolica vetrofania che a sua volta riflette a specchio il frenetico mondo della carreggiata emiliana, che sembra placarsi per rimettersi a fuoco con dolcezza ed emozione, nella vetrina di Natale 2017 al Cervellati Shop.

Idea living al centro di un allestimento stile arte povera, come le classiche geografie presepiali, dove rimbalzano le tonalità e colori di un winter garden lappone, riprodotto a meches d'indaco e nuances di lillà.

Tutto modulato in un angolo non banale né snaturalizzato con supporti riadattati in riciclart, tra cassette di campo d'ortofrutta bio buono e di pianura, pedane pallets in legno vivo, usate come base per esporre doni e oggettistica, casalinghi,strumenti da cucina, stovigliato decò e gadget da salotto, di più intenso valore affettivo.

Natale forever da Cervellati a Bologna. Tanti sì, nei giorni dell'Avvento fino alla vigilia, e persino oltre la festività della rinomata via del capoluogo emiliano. Proprio nel giorno onomastico, omonimo e toponimo, di Santo Stefano.