ROGER OLMOS. Un vegano che vive sugli alberi. Intervista di Patrizia Muzzi

Due ottime notizie.

La prima: a Bologna ha aperto Mirabilia, una nuova libreria concepita come uno spazio aperto agli amanti dei libri d'arte e di illustrazione; la seconda: ospiterà fino alla fine di gennaio la mostra con i disegni originali di “Cosimo (edito da Logos, pagine 76, prezzo 15,73 euro) dell’illustratore spagnolo Roger Olmos.

Figlio d’arte, vegano e animalista, Roger Olmos è stato scoperto nel 1999 proprio al Bologna Children’s Book Fair e da lì è partita la sua folgorante carriera che ora lo vede pubblicare con le maggiori case editrici internazionali. Dedito prevalentemente all’illustrazione per ragazzi, raggiunge l’apice con l’opera Senzaparole (edito da Logos, prezzo 12,75 euro), libro nato dalla collaborazione con la fondazione per la difesa degli animali FAADA, che vede la prefazione della primatologa Jane Goodall e del premio Nobel per la Letteratura John Maxwell Coetzee che ha affermato:

"In tutto il mondo c'è un crescente disagio riguardo al modo in cui noi esseri umani sfruttiamo e maltrattiamo gli altri esseri viventi. In maniera davvero ammirevole SENZAPAROLE ci incoraggia a guardare alle altre creature con occhi nuovi" .

Con Amigos (edito da Logos, pagine 72, prezzo 14,45 euro), libro che parla d’amore, Olmos prosegue la sua battaglia a favore del veganesimo, che considera “l'unico modo eticamente accettabile di vivere sul nostro pianeta e di amare gli animali che lo abitano.”

Quando entro in libreria, Roger Olmos è già seduto al tavolo. Maniche corte mentre fuori si gela, disegna senza sosta sulle copie appena acquistate dai sui fan. Dopo un po’ s’interrompe e racconta com’è nato “Cosimo”, che tanto successo sta avendo qui in Italia e per il quale ha impiegato sette mesi di lavoro.

Quando gli hanno richiesto di illustrare Calvino che “per voi italiani è sacro come per noi lo è Cervantes”, ha confessato di essere stato piuttosto teso fino all’attimo in cui non ha avuto i primi riscontri positivi. Ha letto e riletto il libro cercando di comprenderlo fino in fondo. “Avevo due possibilità: interpretare il lavoro dal punto di vista del lettore e guardarlo da fuori oppure mettermi nei panni di Cosimo, diventare lui e guardare gli altri dall’alto del suo mondo sugli alberi.“

Olmos sembra un folletto, minuto, con i capelli scarmigliati e due grandi occhi chiari. Lo ritrovi in tutti i suoi disegni. Nella sua pagina Facebook è vestito come i protagonisti di “Amigos”, abbracciato al suo cane. “Abbiamo perso il contatto con la Natura, sarebbe bello sollevarci dalle città e vivere sugli alberi come Cosimo, per osservare con distacco ciò che siamo diventati e riappropriarci del nostro istinto”, e sono d’accordo con lui.

Rimango molto colpita dal suo lavoro, e decido di intervistarlo proprio su questo argomento perché è un tema che mi tocca in modo personale.


Che cosa ti ha fatto diventare vegano, ricordi un episodio in particolare?

Amo gli animali da sempre, fin da piccolo non ho mai pensato di fargli del male. I cani sono sempre stati presenti dalla mia infanzia così come i gatti selvatici che giravano attorno a noi bambini quando giocavamo per le strade e i parchi della città. Ricordo di avere assistito a una mattanza di maiali davanti a casa mia quando avevo cinque o sei anni, ne rimasi profondamente colpito. Ma non ho mai associato la carne che avevo nel mio piatto o le scarpe di pelle che indossavo a queste cose (la pubblicità fa benissimo il suo dovere). Circa nove anni fa, la mia compagna, che era da qualche tempo vegetariana, mi mostrò un documentario intitolato “Erthlings” (qui la versione integrale del film: http://www.nationearth.com/), che in quattro capitoli mostra tutto ciò che noi non vogliamo sapere sul cibo: il business sugli animali domestici, sugli spettacoli come circhi, zoo, delfinari, e sulla sperimentazione animale per i cosmetici e altri prodotti di uso comune. Non l’ho finito, non riuscivo a smettere di piangere, e molte di quelle immagini sono rimaste impresse nella memoria. Il giorno seguente ho deciso di diventare vegetariano, e nell’arco di una settimana, la mia compagna ed io, siamo diventati vegani. Ho capito che diversamente non sarei stato coerente con me stesso. Come avrei potuto sostenere di amare gli animali e contestualmente non battermi contro tutte quelle atrocità solo per potermi allacciare i pantaloni, assaggiare certi sapori o lavarmi i capelli?


Che cosa rispondi a quelli che dicono che i vegani sono degli ‘integralisti’ e che l’uomo da sempre mangia carne, latte e uova?


L’eterno dibattito ha una risposta molto semplice, e non si riduce a vietare la sofferenza degli animali, o al fatto che migliori la loro salute o a convincere sull'ampio elenco delle alternative. È semplicemente una questione di buon senso, una questione di smettere di essere egoista con sé e con gli altri. Al momento, se le nostre abitudini alimentari fossero radicalmente diverse, ci sarebbe cibo per TUTTI, e questo non lo dico io: è più che provato e studiato. Oggi si dedicano delle risorse molto costose per il pianeta e di grande valore per l'umanità e per il resto degli esseri, a soddisfare le sole esigenze alimentari di una minoranza sovralimentata, mentre più della metà del mondo sta morendo di fame. Non è sostenibile né giusto. Ma la gente preferisce ancora mangiare una merda di hot dog piena di schifezze solamente per il gusto. Tutto ciò è ridicolo.
Siamo nel XXI secolo, non nella Preistoria o nel Medioevo. La popolazione è aumentata a livelli esagerati e non possiamo continuare a sostenere come alibi che i quattro Cro-Magnon che vagavano nella tundra cacciavano dei conigli quando: oltretutto, è noto che la stragrande maggioranza di loro erano agricoltori e non cacciatori...


Ogni giorno che passa scopriamo che una parte dell’umanità compie crimini di ogni genere nei confronti degli animali e dell’ambiente: abbiamo ancora una speranza di salvare questo piccolo pianeta o il suo destino, secondo te, è già segnato?


Da quando è arrivato Internet sono state rivelate molte realtà che non avevamo mai visto in televisione. Il numero di persone che hanno abbandonato il consumo di carne e derivati ​​è cresciuto in modo esponenziale. Sempre più gruppi di azione, comitati o associazioni sono nate a favore della liberazione degli animali. Ma c’è ancora molto da fare. Purtroppo vivo in un Paese in cui per le festività si torturano e si uccidono animali nella maggior parte del territorio, non solo nelle corride dei tori: ci sono altre forme ancora più vili e crudeli che non sono così famose. Ma stanno diminuendo sia come numero di eventi sia come numero di partecipanti. C’è ancora tanto da fare. Sfortunatamente, è più rapido il ritmo delle specie che si estinguono di quelle che si salvano. Non so cosa dirti ... su quell'aspetto sono piuttosto pessimista. Vorrei tanto sbagliarmi.


Quali sono i tuoi progetti, c’è qualcosa in particolare su cui stai lavorando?


Presto uscirà un nuovo libro edito da Logos Edizioni dal titolo “LUCIA”, realizzato insieme all'ONG CBM ONLUS ITALIA, organizzazione che si occupa della cecità, in particolare dei bambini nel terzo mondo o nei paesi in via di sviluppo. Niente a che vedere con animali non umani. In questo libro mi sono immerso nel mondo della cecità, ho parlato con i non vedenti, ho visto documentari, letto libri e mi sono documentato sulla loro vita quotidiana. E questo “Lucia”, sarà un libro per mostrare ai vedenti che l'assenza della vista non significa vivere isolati in un mondo di tenebre.